PisaMarathon (42k): sono vivo!

22-12-2017 15:52 -

La domanda è: perché? La risposta è: non lo so!
Nel giochino delle parole più usate su facebook la parola che ho più utilizzato nel 2017 è "perché?"
Perché corro? Me lo chiedono ancora in tanti, talvolta in troppi. Perché corri? Perché vai in bici, nuoti? Dove trovi il tempo? Tante domande, tanti Perché. Nessuna risposta.
O forse una c´è e le racchiude tutte: corro perché voglio sentirmi vivo. Corro perché annientando il fisico riscopro quella parte più profonda di me che mi dice che sono vivo e che sto bene. Corro perché in una gara non puoi mentire. E in una maratona non ti puoi nascondere. E perché in una maratona ci puoi rivedere tutta la tua vita. In ogni maratona. In questa maratona io ci ho visto la mia.
Pronti Via! Perdo la scarpa destra, qualcuno me l´ha sfilata. E ora? Mi fermo. Mi giro e vedo un´orda di bufali (le cronache parlano di circa 4.000 in partenza) che mi scontrano guardandomi increduli. Vedo la scarpa, mi chino per prenderla, qualcuno gli da un calcio e la fa rotolare più in là. Cazzo! No! Porc.&%($"/$?"!?^%&$(£?%($!!! Eccola! Finalmente la prendo. Continuando a smoccolare in cirillico mi accosto sul bordo della strada e mi rimetto la scarpa. Arriva Valerio che mi vede, o più che altro mi sente, e mi urla qualcosa del tipo "calma che è lunga!" (gli amici fanno così) ma io ho gli occhi accecati dalla rabbia e in lontananza vedo i palloncini delle tre ore: li riprendo! Ora li riprendo! Alla Cittadella sono ancora distanti! Li riprendo! Al ponte della Fortezza li riprendo davvero e li sorpasso: che cazzo fai, Massimo? Perché li sorpassi? Stai calmo, te l´ha detto anche Valerio, è lunga! Ma niente, vado. Sto bene. Ho caldo. Mi tolgo manicotti, guanti e fascia e li lancio a Federico che fa le foto davanti al suo negozio. Gli dico di buttarli (e invece li lava e li conserva per me, perché gli amici fanno così). Porta a Mare sempre davanti ai palloncini delle tre ore. C´è tanta gente, ci sono quelli della mezza, decido di rimanere con loro. A distanza vedo Marco Fiore, ma è troppo lontano, resisto alla tentazione di andarlo a prendere. Arriviamo al bivio della mezza. Davanti a me resta un cicciobello (grande e grosso con due bottiglie contenenti un liquido giallognolo...mah!) che sembra avere un bel passo. Non sembra nemmeno accorgersi che sono dietro di lui. Sto bene. I chilometri scorrono uno dopo l´altro con rapidità. Passaggio alla mezza. Poco dopo c´è il tornante. Incrocio Antonio che ci urla che lo riprenderemo facilmente. Tornante. Cicciobello è cotto. Marco è lì. Lo affianco. Andiamo insieme fino a Marina. Gli dico che sono a un ritmo che non potrò sostenere fino alla fine. Anche lui mi dice la stessa cosa. Decidiamo di proseguire insieme. Riprendiamo Antonio e gli diciamo di agganciarsi ma niente, i crampi allo stomaco non gli permettono di stare con noi.
Viale D´Annunzio, 30° Km: qui comincia la maratona, come il buon Pardini mi ha detto prima, superandomi alla Vettola. Mi metto davanti a Marco. Sono calato di ritmo ma viaggio ancora sui 4´15"/Km. Continuo. Marco si stacca. Tra poco dovrei incontrare il Toti che mi ha promesso di seguirmi con la bici negli ultimi 10 Km. Ma al 32° non c´è: cazzo! Continuo. Le gambe sono dure, abbasso ancora un po´ il ritmo. Al 34° vedo il Toti e Stefania, la sua compagna: gli amici fanno così!
Si affiancano a me, Marco è una mitraglietta, non sta zitto un attimo, mi fa bere, mi da un pezzo di banana, mi incita. Fa bere anche gli altri che incontriamo. Sono a 4´25": i palloncini delle 3 ore non mi devono riprendere! Stringo i denti e vado avanti. Marco mi incita, lo mando a quel paese (scusa ancora Marco, ma gli amici talvolta fanno così). Cittadella. Lungarno. E´ fatta. Da Ponte Solferino due bimbi mi vengono incontro: Bianca e Davide! Due lacrime mi solcano il viso...vedo Clara, le mando un bacio! Sento grida di incitamento. E´ fatta. Via Roma. Recupero su un paio che avevo davanti. La Torre. Il traguardo. La Medaglia. L´abbraccio di Raffa e Vale. Le lacrime. Un bacio a Marco e a Stefania. Mi cambio da Valerio che gentilmente mi ha ospitato (ma si sa, gli amici fanno così). Esco, vedo il Perri. Lo abbraccio, lo bacio. Lacrime (ma si sa, gli amici talvolta fanno così).
Grazie a tutti: a Clara per la pazienza, a Bianca e Davide per l´amore incondizionato. A Matteo, Riccardo, Valerio, Mirco, Massimo, Riccardo, Francesco, Antonio, Giuseppe, Andrea, Andrea e a tutti e a ciascuno di quelli che anche solo per un attimo ho incrociato in questi anni di corsa.
Sono vivo!



Fonte: Massimo Scacco