Ecomaratona di Montesole: correre nei luoghi della memoria.

27-09-2015 13:49 -

Domenica 27/09/2015 ho partecipato alla I edizione della Ecomaratona di Montesole che si è corsa all´interno dell´omonimo parco tra i comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno; la manifestazione, affiancava all´aspetto agonistico quello di testimonianza e ricordo degli eventi che hanno aspramente segnato quei territori durante la seconda guerra mondiale.
Premetto subito, senza nulla togliere agli aspetti extrasportivi, che ho scelto di partecipare a questa gara solo per motivi agonistici, perché si trattava di una prima edizione, perché le ecomaratone mi piacciono, perché si inseriva bene nel mio calendario e perché da quel che avevo potuto vedere in foto, i luoghi apparivan suggestivi ed affascinanti.
La manifestazione ha avuto il suo centro in a Rioveggio da cui la gara è partita e dove si è conclusa e dove sono state allestite tutte le strutture di supporto;
approfittando del sabato io e mia moglie abbiamo visitato gli abitati limitrofi di Grizzana Morandi e Monzuno, trovandoli, come la stessa Rioveggio, piuttosto anonimi anche se per giungere a Monzuno abbiamo percorso terre amene non dissimili dalle colline toscane.
Tornando all´aspetto sportivo la gara è stata organizzata in modo tanto spartano quanto efficiente soprattutto se si considera che si trattava di una prima edizione e per di più di una ecomaratona; praticamente c´erano solo due piccoli stand per ritirare pettorale e pacco gara installati nel cortile dei locali impianti sportivi, più o meno come si è usi trovare alle manifestazioni delle tre province; le informazioni sul tracciato erano costituite da una serie di foto panoramiche pubblicate sul sito della gara, dall´elenco dei luoghi che si sarebbero attraversati lungo il percorso, da una cartina stradale col circuito evidenziato con pennarello nero e da uno specchietto altimetrico fuori scala e di dimensioni ridotte che si trovava stampato sul modulo d´iscrizione.
La domenica di buon mattino dopo colazione mi sono recato alla partenza, ho chiacchierato con mia moglie e mi sono riscaldato fino all´ora dello start che è scattato puntualmente alle ore 8,30
Il percorso mi è piaciuto per la sua varietà; nel corso della gara abbiamo infatti affrontato vari tratti asfaltati a forte pendenza, un segmento, sempre asfaltato, caratterizzato da insidiosi saliscendi, i classici misti collinari lungo strade bianche e non sono mancati due ripidi sentieri, il primo più lungo ed il secondo più breve, entrambi seguiti da discese piuttosto tecniche.
Questo tracciato così particolare ha messo in difficoltà gli atleti ed anche se tutti erano "navigati" molti, a mio modesto avviso, lo hanno interpretato in modo non ideale, chi per un verso, affrontandolo più come un trail, chi per l´altro impegnandolo quasi come una maratona tradizionale. Per quanto riguarda il sottoscritto, come molti altri, non ci ho capito molto, credo onestamente di esser stato più bravo di alcuni e meno bravo di altri e nel complesso abbastanza fortunato da riuscire ad arrivare quarto assoluto e primo di categoria e ad onor del vero, debbo anche dire che il livello medio non era altissimo, infatti, al netto dei primi due classificati, veri atleti di valore, soprattutto il primo, gli altri erano amatori, forti e preparati, "gente del mestiere", ma pur sempre amatori.
Tornando al circuito, Dopo i primi 9 km percorsi lungo strade asfaltate immerse nel bosco, il panorama si è aperto sui suggestivi scorci appenninici che caratterizzano il parco di Montesole prima di reimmergersi nuovamente nel bosco per riaffiorare in quel di Monzuno dove il paesaggio si è confermato incantevole e non dissimile da quello che si incontra per le campagne toscane.
Debbo anche riconoscere che, sebbene abbia partecipato a questa gara solo per motivi sportivi, correre per quei luoghi feriti da tante tragedie, sobriamente testimoniate dai memoriali, mausolei e monumenti che ho incrociato durante la gara, non mi ha lasciato per niente indifferente.
Chiusa questa parentesi e cambiando argomento, mi trovavo circa al km 34 quando, lanciato in piena discesa e quasi raggiunto uno dei ristori principali all´intersezione tra il percorso di gara ed una locale strada, ho avuto la sventura di cadere, caracollando goffamente a terra senza tuttavia arrecarmi troppo danno ne compromettere il prosieguo della gara; tale è stato però l´imbarazzo che mi sono immediatamente rialzato per subito ripartire con prodigiosa velocità dispensando sorrisi sbilenchi e stupide frasi di rassicurazione ai volontari presenti che subito mi eran venuti in soccorso; ciò non ostante, proseguendo di gran carriera lungo la discesa sono riuscito ad arrivare fino al terzo posto salvo poi essere definitivamente superato poco prima del km 38 e qua, resomi conto che il mio avversario aveva un passo per me insostenibile (non a caso mi ha dato 1 minuto in 4km) gli ho fatto i complimenti e l´ho spronato ed incoraggiato per il finale (altrettanto lui ha fatto con me) all´arrivo ci siam poi abbracciati, complimentati a vicenda ed abbiamo preso in giro il V classificato, che ho scoperto essere suo compagno di allenamento, facendoci tutti e tre delle belle risate.
Alcuni partecipanti si sono lamentati per il percorso scarsamente segnalato, personalmente credo che, a voler esser pignoli forse un paio di punti avrebbero potuto esser presidiati ma realisticamente parlando, sarebbe bastata qualche fettuccia in più.
In conclusione, al netto della soddisfazione personale, porterò con me il ricordo di una gara tecnicamente non semplice ma divertente corsa lungo un tracciato affascinante e particolare anche per la storia di cui è stato testimone, una prima edizione secondo me riuscita, organizzata in modo semplice ma efficiente.
p.s.
Il Ristorante "La Fornace" che si trova a Rioveggio subito dopo l´uscita autostradale propone vari tipi di pasta fatta in casa tutti squisiti... ho lavorato per voi...


Fonte: Marco Fiore