New York City Marathon 2015: Expo Maratona e pranzo con i campioni da Bubba Gump. Eppoi shopping e cena italiana

30-10-2015 23:09 -

... dopo la colazione e la doccia meritata post-corsa in Centarl Park, alle 10.15 ci involiamo a piedi per le strade di Manhattan con un sole che bacia noi tutti, strabelli ovviamente ...
Lungo la 8th Avenue, verso sud. Ovviamente per chi non è mai stato negli USA e men che mai a New York è una continua emozione: grattacieli, fumacchi dai sotterranei che ribollono, energia di gente che lavora dagli operai agli impiegati, baracchine da dove profumi più o meno pestilenziali sono ad ogni angolo di una Street, vetrine dei pachistani, temporary shop perlopiù legati alla imminente Notte di Halloween (del giorno dopo) ed appunto zucche arancioni ogni 10 metri all´altezza di un alberello.
Alla 32nd Street, dopo aver ammirato l´esterno del Madison Square Garden ed osservato l´Empire State Bulding ci dirigiamo ad ovest, verso il fiume Hudson. Si intravede il New Jersey, i primi maratoneti con le buste Asics con il proprio materiale ed infine il Jacob Javitt Center, sede dell´Expo da sempre...
Stavolta è spostato nell´area destra e si nota subito l´assenza dei bus di Paragon Sport (l´esclusiva è stata data alla catena Jack Rabbit).
Immense le disposizioni per dare i pettorali (siamo più di 60.000 partenti!), poi il ritiro della maglia ricordo con l´immancabile foto davanti alle gigantografie ... quindi entriamo nell´area commerciale dell´Expo. Asics ha fatto le cose così in grande che non solo si è raddoppiata lo spazio con i propri prodotti e le scarpe con varie Limited Edition dedicate alla NYCM (anche Brooks ne ha una, Adrenaline per la precisione con le lucine intarsiate), ma ha visto file alla cassa superare abbondantemente l´ora! Addirittura si parla di un´ora e mezzo di fila per pagare, nemmeno fossimo a Rho!
Quindi l´area per gli ´altri´: le marche tecniche (Brooks in testa), i servizi, gli integratori e barrette, i fornitori di medaglie, i negozi ed altri eventi. Resterò sempre innamorato delle medaglie degli eventi che si svolgono ad Orlando, zona DisneyLand... anzi ... sono i nastri alle medaglie il vero valore aggiunto. Poi aree mediche per provare i massaggi con bastoni, rulli, creme ... ma quest´anno è sembrato quello dedicato alle luci ed ai materiali riflettenti per le corse by-night (lo ritroveremo anche al Nike Store la sera). Tanti rivenditori di marsupi di ogni genere (un pò costosetti a dire il vero). Tra le marche: Sketchers sembra in crescita, con il suo testimonial Meb Keflezighi e Saucony tiene testa a Brooks che resta l´azienda running numero uno negli USA ormai da 5 anni. Sparita la Nike (ha puntato troppo l´immagine su personaggi sbagliati come Lance Armstrong anche se sul fronte filantropico aveva fatto molto) mentre entra in scena North Face. Poi venditori di riviste e libri come gli storici Bart Yasso e Dean Karzanes.
Io limito i miei acquisti spendendo 50 dollari per una novità che in Italia non è ancora arrivata: le lucine per i piedi, come fossero fari (4 ore di autonomia se potenti, 8 ore se meno potenti, con ricarica ovviamente). Un conto è avere la luce frontale o le lucine intermittenti dietro ... ma se non si vede dove si mettono i piedi ...
Qui ci siamo separati e con Giacomo siamo andati a piedi, verso le 14, a Times Square dove lo attendeva l´altro campione (medaglia d´oro alle Olimpiadi di Atene 2004) con la splendida figlia 15enne: Stefano Baldini. Pranziamo tutti da Bubba Gump. Il ristorante negozio dedicato al Film Forrest Gump con maglie di ogni tipo. Ovviamente il pranzo è a base di gamberetti ... del resto nel film il tenente Dan ed, appunto, Bubba pescano gamberetti ed a noi ce li rifilano in tutte le salse con anche bicchieri che portiamo a casa. Gli americani sanno valorizzare tutto quello che di successo gli capita per mano ... un po´ come se in Italia iniziassisimo a fare ristoranti dedicati ad ´Amici Miei´ per gli amanti di zingarate e supercazzole o del ´Vizietto´ per i non etero.
Da qui dominiamo il centro del mondo ... campioni del running mondiale come l´ultimo vincitore bianco di una maratona di New York , l´ultimo vincitore bianco di una medaglia d´oro olimpica di maratona e pochi minuti dopo vedremo (pure!!!) anche l´ultimo vincitore bianco alla maratona di Boston, pure lui già campione olimpico nel 1988 (Gelindo Bordin). Riuniti nella sede di un grande runner: Forrest Gump, quello che dopo tre anni, ad un certo punto, disse ´sono un po´ stanchino ....´
Basta così ... stupido è, chi lo stupido fa!
Ed io provo a rientrare in albergo per recuperare un paio di orette prima dello shopping tardo pomeridiano ...

Nel pomeriggio, prove generali di shopping, andando sulla Fifth Avenue, zona Nike Town, Trump Tower, Abercrombie e Fitch e Rockfeller Center.

Alle 20.00 la riunione con le altre bimbe ed andiamo al vicino ristorante ´Viceversa´. Nome forse equivoco, ma è chiara la tendenza del locale dal proprietario, chef, camerieri e gran parte degli avventori. Ma ci stiamo e, soprattutto, ivi vi mangiamo benone. L´antipasto è croccante ed i garganelli sono superlativi. Quanto il conto finale, ma lo si sa ... se a New York si vuol mangiare bene, costa tanto. Domani risparmieremo un pochetto in vista della maratona.

Alle 23.30 tutti a nanna, o perlomeno ci proviamo.


Fonte: Andrea Maggini