FirenzeMarathon 2015: il rientro della nostra Capitana!

30-11-2015 22:41 -

Ho aspettato un po´ per scrivere questo racconto.
Ho voluto far depositare tutte le sensazioni che si sono accumulate nelle ultime 48 ore e lasciare che ognuna occupasse il giusto spazio.
Ho iniziato a fare fitwalking per cercare di recuperare sull´ennesimo infortunio da runner. Ho iniziato senza sapere quanto e come sarei andata avanti. Ho iniziato, come spesso mi accade, quasi per gioco. Ma come spesso mi accade le cose tanto per gioco non le faccio: e quindi passare mentalmente a decidere un obiettivo, far diventare quell´obiettivo una Maratona,è stata sequenza logica velocissima. Lo stimolo di testarmi con una tecnica nuova, capire dove potevo spingermi, mettermi di nuovo seriamente in gioco, sono stati gli elementi che mi hanno spinto a cercare la Maratona che potesse esaudire tutte queste aspettative: le "maestre" sarebbero andate a NY e quindi ho cercato quella con la data più vicina alla loro in modo da far buona parte della mia preparazione insieme. Firenze 2015 cadeva a pennello.
E così è stato: un trio di folli che, spesso accompagnate dal resto del gruppo di veterane e nuove fitwalkers, sabato o domenica mattina macinavano km sotto ogni condizione meteo. Mi piace sottolineare sotto ogni condizione meteo, Cinzia capirà senza dubbio a cosa mi riferisco.
Questa parte è stata indubbiamente la più divertente: accompagnare Cinzia e Daniela, sapere che stavamo lavorando per un obiettivo comune anche se su luoghi e date sfalsate, parlare e poi azzittirsi, imparare a gestire la fatica e dosare la spinta. Insomma il più l´ho acquisito in quei momenti. Ed ecco il mio primo grazie alle donne del duofit (badate bene è solo il primo).
Alle 6 di mattina invece ho camminato diverse volte con la Vale, la mia Valentina a cui devo invece buona parte dell´entusiasmo che ho messo in questa attività. La sua presenza è stata per me unica e imprescindibile anche se forse non lo immagina.
Il difficile è iniziato dal momento in cui il trio di folli si è per forza di cose separato in quanto la preparazione per la maratona di NY di Cinzia e Daniela era finita e io avevo ancora un mese di uscite da fare, lunghi compresi. Non è stato semplice stabilire quali altre distanze mettere, quando, come... ma determinazione per l´obiettivo non mi manca e quindi, nonostante una metatarsite che si è messa di mezzo anche questo giro, sono andata avanti togliendomi anche il dubbio di riuscire ad andare in solitaria.
Fra un cambio di scarpe, sedute di ultrasuoni, consigli svariati su come affrontare i vari doloretti che si manifestano con l´avvicinarsi dell´evento, arrivo al 28 novembre. Giorno del ritiro del pettorale e del pacco gara: andiamo con Michele, alla sua terza maratona in poco più di due mesi, Francesca alla sua prima maratona, Felice che questo giro corre con i Maratonabili - folle un po´ anche lui visto che ha corso una maratona un mese fa - Valentina, a cui chiedo io di venire come supporto morale e Daniela che dice di venire con noi a fare un giro. Insomma mi sento protetta e circondata da amici.
Ora: che Daniela venisse il sabato a Firenze poteva anche starci in effetti, il marito corre, Firenze è sempre Firenze e insomma non vuoi fare un giro all´Expo? Quando però vado a ritirare il pettorale e la vedo accanto a me con il documento in mano impiego ancora quale decina di secondi per capire: Daniela non mi lascerà sola e camminerà con me! Davvero una sorpresa riuscita, davvero un´emozione da pelle d´oca. Ah dimenticavo, Cinzina il venerdì mi aveva consegnato la fantastica maglietta che tanto agognavo e per la quale si è sbattuta all´inverosimile: ecco il mio secondo grazie alle donne del duofit, non mi fanno sentire sola e spaesata, ognuna a modo suo mi è accanto, mi supporta e mi da tutti gli strumenti per affrontare la distanza regina con forza e decisione.
Ci siamo, è domenica, alle 5 la sveglia, alle 6.10 puntuali Felice e Daniela passano a prendermi sotto casa e nonostante abbia messo tempo a preparare con cura il mio bagaglio mi rendo conto subito di essermi dimenticata gli auricolari ("senza musica??? Arghhh aiuto come farò") e che forse avrei dovuto mettere tutto nel sacchetto dato dall´organizzazione. Vabbè cerco di non farmi prendere troppo dal panico ma purtroppo mal celo la tensione di cui i miei compagni di viaggio si accorgono subito. Converso a fatica e penso solo che fra alcune ore, non poi molte in verità, tutto sarà finito.
Ci prepariamo, consegna del sacco con il cambio, salutiamo Felice. A proposito, a lui grazie per avermi prestato gli auricolari e quindi di avermi tolto parte del panico iniziale, sono stati fondamentali anche loro. Arrivano Michele e Francesca un po´ dopo di noi, anche lei tesa come corda di violino, anzi forse pure più di me, e ci posizioniamo in griglia di partenza. Via gli abiti di protezione freddo, countdown e via mani alzate alle telecamere calpestiamo il tappeto blu e a quel punto faccio partire il Garmin. la Mia Maratona è iniziata. Prime centinaia di metri di corsa per non dar noia ai runner e poi, io e Dani, iniziamo affiancate il nostro passo. Non siamo sole: un bel signore dalle gambe secche e i capelli grigi ci affianca facendoci subito i complimenti per il passo ma entro poco ci va via come una gazzella. Lo terremo davanti gli occhi per un bel po´ di km come un faro e poi lo ritroveremo solo all´arrivo; ancora ci affianca un californiano, improbabile con maglione pesante e zaino, che intende pure conversare. Io un po´ ci provo poi ringrazio Dani che accelera il passo per seminarlo.
Le Cascine, o i giardini come li chiama Daniela, sono come andare un po´ sulle Piagge un po´ in San Rossore, è uscito il sole, si sta divinamente. Fitwalkiamo senza andare quasi mai sopra 7.30/7.40 al km. Daniela ha già fatto questa Maratona, credo l´abbia odiata per tutti i 42195 metri la prima volta e da quando le avevo detto che mi ero iscritta, me l´aveva smontata km dopo km. Tanto me ne ha parlato che ogni passaggio quasi mi sembra di conoscerlo e riconoscerlo. Ma i miei occhi si stanno innamorando di quelle strade e forse, sottolineo forse, riuscirò a far cambiare idea alla mia compagna.
Andiamo via veloci, talvolta troppo e Daniela ogni tanto mi bacchetta facendomi presente che i 42 sono ancora lontani.
Mi sorprendono i volontari che non ci fanno mai mancare un po´ di tifo a sostegno ma che ogni volta ci chiedono "la fate tutta così?" Ad un certo punto incrociamo il gruppo dei Maratonabili, loro alla chiusura dei 31, noi invece ancora all´inizio della parte più bruttarella di tutta la maratona e cioè quella intorno a Campo di Marte e lo stadio (ma quanto è grande uno stadio???)
Quando arriviamo a 32 km dico a Daniela "Dai adesso possiamo dire meno 10, ovvero quanto faccio io da casa mia, Lilly e ritorno" e così come un gioco per far passare i 10 km che sappiamo entrambe essere i più duri, al passaggio di ogni cartello che ci indica a quanto siamo ci aiutiamo figurandoci dove saremmo a Pisa in quel preciso momento. Rientriamo anche in città; e, permettetemi, che città mi si presenta davanti (penso che forse ora Daniela può dire "che bella Firenze" ma non oso fiatare mente lei studia la forma del suo nuovo pergolato). Il gioco successivo e spostare i passanti che fregandosene del fatto che c´è una Maratona si fermano a passeggiare proprio in mezzo al percorso. Qualche bella spintina l´ho data divertendomi anche un bel po´.
Siamo alla fine, o quasi. A 39 circa guardo il Garmin che mi dice 5 ore. Con il poco fiato rimasto lo comunico a Daniela che mi risponde: "zitta non c´avesse a prendere uno stranguglione, facciamo un tempone se si va così". Lei ha messo la sesta io in quel momento invece comincio a sentire tutti i km fatti fino ad ora, ma stringo i denti e non la mollo. Ed eccoci: vediamo Felice che ci riprende con il cellulare e urla "forza forza forza" e quelle urla funzionano come vera e propria benzina anche se sento che le gambe non si stanno quasi più alzando. Daniela mi prende per mano e lì, solo lì, penso: ce l´ho fatta! Camminiamo fino al tappeto blu, quando i piedi inaspettatamente si alzano per la corsa finale e io le urlo "guarda che tempo hai fatto!" 5.28 sul display, non crediamo ai nostri occhi. Ebbene sì. Gambe, testa e cuore: così si finisce una maratona. E se ci metti una straordinaria compagna di avventura che ti porta per mano all´arrivo tutto diventa ancora più bello. Grazie Daniela.
Ultimo grazie lo devo a me stessa, per averci creduto, per averlo voluto, per non essermi fermata e per avere ancora la voglia di provarci.


Fonte: Lucia Tosi