Terre di Siena Ultramarathon – suggestioni di un territorio e di una città

03-03-2016 23:01 -

Domenica 28/02/16 si è corsa la Terre di Siena Ultramarathon su tre diverse distanze:
- 50 km da San Gimignano a Siena
- 32 km da Colle Val d´Elsa a Siena
- 18km da Monteriggioni a Siena
il sottoscritto ha partecipato sulla distanza di 50km che vantava un dislivello positivo di 600ml. Oltre a circa 16,5km di strada bianca che si sono alternati a 35km asfalto mentre mia moglie ha corso sui 18km che l´hanno impegnata con 330ml. Di dislivello positivo e 3,7km circa di sterrato.

Piove o non piove? Pioverà si, ma quanto? Un diluvio? Per tutta la gara? Speriamo di no... quale sarà l´abbigliamento migliore per affrontare la gara?
Per tutta la settimana precedente la Terre di Siena Ultramarathon il meteo è stato l´argomento centrale di ogni discussione; le previsioni alternavano pioggia abbondante a pioggia forte a pioggia intensa senza lasciar speranze per la gara della domenica, il sabato si sono alternate piogge per tutta la giornata con una leggera schiarita a partire dal tardo pomeriggio ed infine la domenica...
tutti all´asciutto! Alla partenza di San Gimignano e per i primi 15km ci ha fatto compagnia un vento piuttosto freddo anche se non troppo intenso che poi ha gradualmente scemato tanto che al km 20 ho tolto il wind stopper con cui ero partito proseguendo poi per tutto il resto della corsa senza incontrare precipitazioni di sorta e godendo invece di un clima favorevole, freddo ma non troppo, umido ma non equatoriale.

Dopo questa piccola “fuga in avanti” debbo però fare un passo indietro a sabato quando assieme a mia moglie siamo arrivati in città e dopo aver depositato i bagagli in albergo e verificato il punto di partenza della navetta siamo andati a ritirare il pettorale presso l´expo gara che si trovava all´interno del complesso museale dell´ex ospedale di Santa Maria della Scala; una soluzione questa affascinante pur se con alcuni difetti; la lacation infatti è di indubbia suggestione e si presta tra l´altro per correlate iniziative turistico culturali, (non a caso io e Marzia abbiamo fatto la visita guidata al sistema di approvvigionamento idrico medievale del complesso organizzata proprio in concomitanza con la gara), tuttavia la logistica interna non era a mio avviso delle migliori e la natura “museale” del complesso lo rende forse poco adatto ad accogliere un evento come un expo maratona; oltre a questo ed indipendentemente dal suo sito di allestimento, l´expo era a mio avviso modesto, in pratica c´era solo lo stand del main sponsor allestito da uno stimato e meritatamente famoso negozio specializzato senese.

Ciò detto è giunto il momento di tornare a san Gimignano alle ore 9,00 quando la gara ha preso il via portandoci fino a Siena attraverso un territorio tra i più belli della nostra Regione lungo un percorso ricco di fascino anche se abbastanza muscolare ed impegnativo a causa della continua alternanza di cambi di pendenza e di superficie di corsa che impedivano di trovare un “assetto di corsa standard” richiedendo frequenti variazioni di passo e di ritmo.

Il percorso è in linea ed è suddivisibile in tre distinti tratti, il primo da San Gimignano a Colle val d´Elsa, il secondo da Colle a Monteriggioni e terzo ed ultimo quello che conduce fino all´arrivo;
i primi due sono risultati meno impegnativi ma più suggestivi mentre il terzo pur perdendo qualcosa quanto a paesaggio ha offerto di più in termini di difficoltà regalandoci infine un emozionante arrivo in Piazza del Campo dopo un coreografico passaggio per il centro storico di Siena.
Sull´organizzazione ho solo da fare i complimenti, per la quantità di personale impiegato, per l´ottima segnalazione e gestione del percorso, per la frequenza ed abbondanza dei ristori e più in generale per l´efficienza di tutti i servizi offerti, non ultimo quello di navetta.
Siena infine ci ha accolti con garbo ed educazione ma senza troppo scomporsi, tant´è che la domenica i ristoranti erano tutti chiusi ed in generale l´evento è stato vissuto con benevolo distacco.

Una piccola chiosa sulla mia gara che credo sia stata sufficiente, non ostante infatti non abbia ancora smaltito la distorsione alla caviglia patita alla ronda ghibellina del mese scorso son riuscito a tenere un passo “potabile” pur correndo in modo “difensivo” sia per paura del riacutizzarsi dell´infortunio che per il fatto che oramai da tempo vivo sempre più la corsa privo di spirito competitivo ed obiettivi agonistici;
badate bene, corro e corro pure tanto e ci tengo anche a portare a termine le gare in modo almeno dignitoso, ma non seguo più programmi di allenamento di sorta e mi preoccupo solo di ascoltare il mio corpo per evitare che abbia troppo a protestare per gli sforzi cui lo sottopongo;
forse domani cambierà, ma ad oggi è così e così son felice.
Scrivo questo non per piaggeria o altro, anzi, così facendo semmai manifesto i limiti di chi non trova lo spunto per impegnarsi a dovere negli allenamenti, ma lo scrivo per sottolineare un concetto che mi è caro e che, non ostante in teoria trovi schiere di accoliti, in pratica è molto poco seguito, ovvero il fatto che la passione per il podismo possa esser vissuta in tanti modi diversi e tutti ugualmente meritevoli di rispetto;
talvolta purtroppo siamo portati (me per primo) a pensare che il “vero podismo” sia il “nostro” mentre chi lo vive diversamente pratichi in realtà una sorta di “subpodismo”... non commettete questo errore, ricordate che ha ragione sia chi “morde” l´asfalto tutti i giorni per limare 1sec/km in gara sia chi mangia pici e fagiano la sera prima di una 50km, l´importante è divertirsi e vivere appieno l´amore per questo sport, tanto la strada alla fine è sempre la stessa sotto tutti i piedi ed a far certi distinguo si perde solo l´opportunità di arricchire la propria esperienza sportiva e di vita.

Spero di non aver annoiato troppo... se la salute mi assiste ci vediamo alla Trail dei Monti Pisani quest´anno su 3 diversi percorsi! 20 marzo 2016 – save the date!

Fonte: Marco Fiore