Maratona di Roma: Roma è il .... Massimo!

11-04-2016 17:40 -

Potrei parlare dello spettacolo che si vive a finire la propria prima maratona a Roma…
Potrei parlare dell’atmosfera magica che si vive a correrla…
Potrei parlare dell’emozione di attraversare correndo i luoghi più affascinanti della città eterna…
Oppure raccontare della magica armonia che ha caratterizzato questa due giorni e del perfetto affiatamento che ha regnato tra tutte le aquile effettive e adottate…
Potrei fare tutto questo e molto di più e non basterebbero pagine e pagine ma le poche volte che scrivo lo faccio per raccontare emozioni con la “E” maiuscola.
E allora la copertina va ad un’atleta, un compagno, un uomo e un amico che mi ha permesso di realizzare il sogno di correre per 42,195 km: senza Massimo la mia caparbietà e ottusità di voler sfidare la sorte senza un’adeguata preparazione non avrebbe portato nessun risultato.
E’ stato grazie a lui, che mi è stato accanto per tutta la maratona, ma soprattutto negli ultimi maledettissimi 17km che sono riuscito a non fermarmi: quando le gambe sembrano trafitte da aghi, quando cominci a caracollare e quando il tuo cervello ti dice “smetti”, lui era lì pronto a scrollarmi e motivarmi anche con frasi del tipo “bello da vedere non sei, però vai bene...” .
Un abnegazione assoluta e una dedizione che sono stati i veri motivi che mi hanno indotto a finirla: il “sacrificio” di un amico che ha destinato la sua prima maratona di Roma a sostenere un’aquila con una preparazione improvvisata e troppo interrotta da week end di sci.
E allora GRAZIE di cuore, e le lacrime e l’abbraccio sul traguardo sono state la giusta ricompensa per uno sforzo e un aiuto che in fondo so essergli venuti naturali (ed è proprio qui la straordinarietà del gesto).
So che lo ha fatto col cuore e che lo rifarebbe mille volte per me e per altre aquile e questo vale più di ogni altro commento o riflessione: valori veri di persone vere…
E per sdebitarmi so che c’è solo una possibilità: dimostrare, a lui prima che a me, che se mi preparo posso ottenere un risultato che renda orgogliosi entrambi e che dia un senso al suo “sacrificio”...e quindi la promessa e l’impegno a preparare e correre la prossima maratona!!!
Naturalmente un ringraziamento speciale va a tutti i componenti della fantastica spedizione romana perché ognuno ha contribuito a renderla unica e indimenticabile oltre che al presidentissimo e tutte le aquile che nell’arco di poco tempo mi hanno permesso di diventare un MARATONETA…
Spettacolo...
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Risponde Massimo (Fiorido) su facebook dopo la pubblicazione con dedica di Graziano:
"La maratona non è solo un gesto atletico, ma un esercizio mentale.
Puoi essere un top runner keniano, un ultamaratoneta da skyrace, puoi avere alle spalle decine di maratone all’attivo, ma puoi sempre trovare la crisi negli ultimi infiniti maledetti kilometri, dove non riesci più a contare nemmeno i metri che sembrano non finire mai sebbene passo dopo passo te li metti alle spalle.
Graziano ne ha fatti diciassettemila di quei metri, trafitto ad ogni passo fatto su ogni fottutissimo sanpietrino che il suo piede incontrava ad ogni metro.
Onorato di averti corso accanto, aiutandoti per quel poco che potevo,ammirato dallo sforzo compiuto.
Espiazione di una preparazione approssimativa come ha detto lui,
Abnegazione per conquistare l’arrivo, per “finire il lavoro”.
Soddisfatto nel sentirlo parlare della prossima maratona;
Maratoneta inside, lui che fino a qualche settimana fa non ci credeva e pensava poi tanto.
Per me forse la più bella maratona corsa, sicuramente quella meno sofferta ma la più ricca di condivisione.
E condividere emozioni nella solitudine di uno sforzo è una delle cose che la corsa ci regala nella forma più semplice, pura e bella.
Grazie a te Amico Maratoneta."


Fonte: Graziano Cassi