100km del Passatore: il racconto di Paola Giudici.

29-05-2016 22:24 -

Non si possono ridurre le emozioni che questa gara dona al tempo delle sua mera esecuzione. Nel mio caso le ha suscitate sin dal suo concepimento in questa mia mente assetata di avventure. Una volta effettuata l´iscrizione ti coinvolge in ogni tua parte. Diventa il tuo obiettivo, la meta a cui ambisci. Un sentimento contrastante mi ha assillato da quel giorno. Il desiderio di cimentarmi in questa impresa lunga 100 km e il timore reverenziale verso di essa. Man mano che ci si avvicinava a questa fatidica data l´ansia cresceva. Poi il giorno è arrivato e l´emozione mi ha giocato un brutto scherzo. Arrivo in Piazza della Repubblica ove incontro gli amici e tra un saluto e l´altro mi accorgo di aver dimenticato il chip!!! Panico!!! Impossibile da recuperare in quanto era rimasto in camper e mio marito già da un´ora era partito per raggiungere Casaglia. Il problema comunque è stato prontamente risolto dall´efficiente organizzazione che me ne ha fornito un altro. L´unico svantaggio è stato il cambio del pettorale. Perdo quel 2417, con scritto il mio nome, che per mesi era stato mio compagno astratto ma concreto testimone della mia iscrizione e ormai considerato futuro compagno di avventura. Mi viene dato un anonimo pettorale non personalizzato : 2771. Mi sforzo di non pensare ad un cattivo presagio e raggiungo di nuovo il gruppo. Griglia di partenza, momento di chiacchiere ed ultime foto ricordo. Caldo pazzesco, ore 15.00 Via Calzaiuoli. Partenza con transito sul tappeto circa 3 minuti dopo i primi. Attraversiamo il centro cittadino tra orde di turisti e tavolini. Attenti a dove mettere i piedi per i numerosi ostacoli presenti. Parliamo un po´, impressioni e racconti di chi l´ha già affrontata. Poi inizia la salita di Fiesole. Panorami stupendi ma un caldo infernale. Ristori affollatissimi. Per fortuna ho portato il marsupio con la borraccia e barrette. Incontro altri amici e tra una parola e l´altra la prima salita è affrontata. Trovo Maurizio con il quale condividiamo l´altra fatica, la salita a Vetta Le Croci. Il caldo è tremendo e da Fiesole le persone del luogo si sono organizzate con getti di acqua per rinfrescarci e ristori improvvisati. Dopo Vetta inizia la lunga discesa che affronto in scioltezza ma con massima cautela. Al 32^ km primo traguardo a Borgo San Lorenzo ove ci accoglie un clima festante. Usciti dal paese inizia la lunga salita che ci condurrà al 48^ km del Passo della Colla di Casaglia. Condivido questa fatica con Andrea, due chiacchiere aiutano ad affrontarla meglio. Giunti al Passo, ove la temperatura era bruscamente calata, indosso la maglia termica e l´antivento. Inizio la discesa tra un caos di auto e vento fresco. Al 52^ km finalmente trovo mio marito coi pelosetti. Scambio di saluti ed impressioni dopodichè riprendo a scendere fino a Casaglia. Non avevo fatto pronostici di tempi perchè per me l´importante era arrivare in fondo ma realizzo che il tempo finora impiegato non è affatto male. Intanto si è fatto buio e indosso la lampada frontale. Da qui in poi tutto assume un fascino diverso. Nel buio si sentono il gracidare delle rane nei numerosi corsi d´acqua, il canto degli usignoli, il profumo dell´erba tagliata, le lucine dei runners che illuminano la strada, il frescolino della notte, la luna che rischiara l´oscurità del cielo offrendo scorci da cartolina. Fascino indescrivibile seppur "rovinato" dal traffico delle auto dell´assistenza. Ma fa parte di questa gara e osservo quanto sia partecipata anche dagli accompagnatori che, posizionati ai lati della strada, elargiscono sostegno ed incoraggiamento a tutti. La corsa prosegue tranquilla fino a Marradi godendo il frescolino notturno e le ottime sensazioni. Al 70^ km arriva la prevedibile e tanto temuta crisi. Quella che ti fa piombare addosso tutta la stanchezza. Il sudore speso sulle salite, le discese per me ancor più impegnative, il sonno, la nausea. Ok per fortuna trovo mio marito, due parole con lui, mi stendo su un prato, vorrei dormire almeno un po´, non riesco più a mangiare. Il pensiero del ritiro non mi sfiora neanche per un attimo ma il timore di non farcela fa capolino nella mia mente. Le crisi arrivano, sono normali, relax, respirone, ripensa al tuo obiettivo e forza!! Ma è dura. Mi rialzo, parlo un po´ con Alex e in quel momento una voce nel buio che mi chiama. È Giovanni. Si ferma a parlare e ripartiamo insieme. È in crisi anche lui ma proseguiamo. Fino al 75^ è stata una continua lotta contro la stanchezza e la nausea poi finalmente arriva il momento in cui non sentì più niente, corri, cammini velocemente poi corri di nuovo. Soste varie ai ristori per qualche fettina di mela, unico alimento che non mi provoca nausea, qualche breve sosta seduta sui vari gradini che si affacciavano sulla strada (mai notato quanti ce ne fossero!!!!), e via di nuovo. I km scorrono e arrivo a Brisighella, 88 km. Ne mancano 12 e inizia il conto alla rovescia. L´attraversamento del bellissimo paese mi riporta alla mente ricordi risalenti ad appena un mese prima quando l´ho visitato con marito e pelosetti in occasione della 50 km di Romagna. Il pensiero di quel giorno mi mette le ali ai piedi e la falcata riprende vigorosa. Da lì in poi non vedo più cartelli indicanti i km. Lo chiedo ad altri ma anche loro non li hanno più visti. Ci chiediamo se non li abbiano mai messi o se ci siano sfuggiti. Il mio Garmin al 70^ km è entrato in crisi con me e al 75^ mi ha abbandonato quindi non ho riferimenti. La corsa prosegue ed arrivo al 95^ km. Questo è segnalato e da lì in poi è indicato ogni km. 96 entriamo a Faenza, 97 mi fermo a scattare una foto. Quando mai ho raggiunto una simile distanza?! 98 e inizia ad albeggiare, i merli sostituiscono gli usignoli e una carica pazzesca pervade ogni fibra del mio corpo, 99 e penso a Paolo quando ha raccontato l´emozione della vista di quel cartello. Tolgo la frontale, ormai non ce n´è più bisogno, ci sono i lampioni, siamo in città. La lego al braccio. Un runner mi indica le bandiere all´ingresso della zona pedonale e mi descrive il percorso dell´arrivo. Entro nel centro storico, si sente la voce dell´altoparlante, finishers con la medaglia al collo e qualcuno col gelato in mano, mi incitano " daiiiiiii è finitaaaaa". Giro una curva a sinistra e.... Spettacolo!!! La piazza illuminata, i riflettori, la passerella, le transenne e centinaia di persone, un tifo da stadio, qualcuno che grida il mio nome, è Giacomo, un´emozione mi pervade tanto da togliermi il respiro, alzo le braccia al cielo, passo quel mitico traguardo, ce l´ho fatta!!! 13.59 ma il tempo non mi interessa. Sono un Passatore!!! Auguri Paola!!! È il regalo del tuo 50^ compleanno!! La medaglia resterà il ricordo tangibile che ce l´hai fatta ma le emozioni che hai provato sono incise nel cuore e nella mente e da lì non se ne andranno mai.

Fonte: Paola Giudici