Moonlight Jesolo Night Half Marathon: luna, laguna e zanzare

31-05-2016 18:01 -

Luna, laguna e zanzare
Una premessa è d´obbligo. Per molti di voi ciò che scriverò è acqua passata, eventi e sensazioni vissuti, magari 10, 15 o anche più anni fa. Quindi, se cercate emozioni forti questo post non fa per voi! Ma se, come credo, la condivisione delle emozioni è quel filo che lega tutte le Aquile, allora avanti che la storia sta per iniziare!
L´occasione è stata di quelle "ghiotte": andare, laddove spesso trascorro con la mia famiglia un paio di settimane estive, ricche di amici, aperitivi in spiaggia, spritz serali e cene in allegria, non vestito (o svestito?) da turista, ma vestito da Runner!
Con la "benedizione" di Barbara, la mia adorata mogliettina, e con la "scusa" di accompagnare i miei suoceri a Jesolo, dove trascorreranno in beata pace l´estate, mi iscrivo alla Moonlight Half Marathon, una mezza la cui partenza è prevista alle ore 20.00! Dunque, niente levataccia, con apprensioni varie su orari di colazione, tipo di colazione, espletazione di funzioni fondamentali per poter correre in tranquillità. Avrò pure la possibilità di una ricca cena di venerdì, vagamente etilica, senza troppi rischi per la gara, che tanto correrò 24 ore dopo !
Per quanto Jesolo (8 milioni di arrivi di turisti annui...) abbia ogni servizio, ospedale incluso, già una settimana prima avevo preparato lo zaino, con tutto ciò che per scaramanzia volevo portare con me (cerotti, lasonil, fascia elastica, ginocchiera – mai usata in tutta la mia vita, ma Pier Giorgio ha insistito che l´ acquistassi e così, dopo sei mesi di armadio, ho deciso che era ora di portarla con me - crema protezione 30 ecc). All´esterno dello zaino faceva bella mostra di sé la catenina di spille da balia (quelle per attaccare il pettorale) alla "moda" di Graziano!
"Questa volta si fa sul serio", continuo a dirmi. Già perché la "mezza" è ancora un pelino troppo lunga per le mie doti di resistenza e, tra l´altro, lungo il mio percorso non ci sarà Valentina ad incoraggiarmi sul Viale d´Annunzio e nemmeno Pietro e Raffaella a "raccattarmi" dalle parti dei Canottieri! Non ci sarà Andrea a preparare il report fotografico. Non potrò dire a Mirco "stavolta non ti aspetto" (!) Insomma, non ci saranno le amate Aquile!
Appena arrivato a Jesolo mi catapulto in Piazza Mazzini dov´è posto il quartier generale e l´arrivo. La partenza sarà 21 km e 97 metri più in là, a Puntasabbioni, sul Viale Dante Alighieri, l´ultima punta sabbiosa (da cui, forse il nome?) che delimita il canale da cui si accede alla Laguna di Venezia. Ritiro il pettorale ed il pacco gara e mi aggiro per gli stand. Fa caldo. Noto un enorme maxischermo da cui il pubblico potrà seguire la gara (bell´idea!). Tutto ben organizzato. Nell´adiacente Piazza Internazionale partiranno i bus navetta che porteranno gli atleti alla partenza e lì ci sono gli spogliatoi, il ristoro, lo stand dei massaggi (10 postazioni) i servizi, docce incluse. Scopro che gli iscritti tra la mezza e la 10k del "Garmin tour" sono oltre 6500! Mi sa che anticiperò la partenza (mi hanno assegnato il bus delle 18.00).
Per non tediarvi salterò da ora alle ore 16.00 del giorno successivo (il racconto sarebbe lungo tra prosecchi, spritz, pevarasse, il piacere di passeggiare in riva al mare, piacevolmente piatta e dura -senza rischiare di "sfarti" una caviglia come a Tirrenia - e le prove del Gp di Montecarlo!)
Piazza Mazzini (ricordate?) dista circa 6 km da dove alloggio e, dopo lunghe elucubrazioni, decido di accettare la bici offerta da mia cognata (grazie Tatjana!) e opportunamente agghindato, sfoggio la mia Aquila sul petto pedalando allegramente. Considerato che dovrò fare anche una pedalata al ritorno (12 km in totale), se ci incastrasse anche una nuotatina, mi sentirei un "quasi" tri-atleta !!!
Cavolo, ma lungo il tragitto in bici avrò il sole in faccia e, in canotta rossa e calzoncini, rischio di scottarmi...!! Che faccio ? Mi metto la crema solare? Rapido ragionamento... Mirco dice che in gara non si sperimenta nulla.... Ok! Niente crema, cercherò un po´ di alberi per pedalare all´ombra!
All´arrivo trovo una bolgia ! Un bordello di persone, molte sfoggiano la maglietta della mezza, tutti con in spalla il sacco fornito per mettere dentro i propri effetti personali da lasciare al deposito (non è accettato uno zaino diverso). Con fatica raggiungo il punto di partenza delle navette, trovo un palo dove legare la bici che mi servirà al ritorno, e, su consiglio di un addetto, prendo una navetta al volo, prima del mio. Arrivo a Punta Sabbioni alle 18, azz... 2 ore prima della partenza! Una bella organizzazione anche alla partenza: spogliatoi, servizi igienici, stand con acqua, musica. Le quattro gabbie per la partenza sono già chiuse. " ´Sa fò?" mi chiedo..... Tempo ne ho, ho mangiato una "cofanata" di spaghetti alle 13, una barretta energetica alle 16.00. Deciso di imitare gli altri runners: tutti schiantati sugli scogli a prendere il sole e, se mi scotterò...... pace!
Navigano, prendendo il largo, un paio di condomini galleggianti, quelli che fanno tanto discutere per il loro passaggio di fronte alla Piazza San Marco e li osservo con un occhio solo (l´altro è chiuso perché, anche qui, ho il sole in faccia). Devo dire che sono un bello spettacolo soprattutto per chi come me che da sempre è affascinato da tutto ciò che è alto, lungo, grande, veloce e/o rumoroso! Alle 19.00 assieme ad altri inizio il riscaldamento. Dalla partenza alla punta del faro, da cui è possibile ammirare la spiaggia che con una lieve ansa, si estende per 25 km fino a Cortellazzo, foce del Piave.
Alle 19.40 aprono le gabbie, io, date le mie prestazioni da top runner sono nella 4, l´ultima, ma alla fine partirò dalla n.2 perché..... vengo da Pisa.....!
La musica è a "palla" ed è un continuo applaudire, muovere le braccia, saltellare, saltellare.... eh! eh!
Alle 20 esatte "Bum!" si parte! Un minutino per raggiungere la "start line" dove il sindaco in fascia tricolore ci saluta sbracciandosi ! e Via......
La primissima parte non è particolarmente bella perché la vista sulla laguna è coperta dal cantiere del Mose (quell´opera infrastrutturale che ha lo scopo di proteggere Venezia dalle maree), ma appena arrivati al porticciolo, dove partono i traghetti per Venezia, inizia il divertimento. Un tripudio di turisti e gite scolastiche che ti incita, ti fa foto, ti dà il "cinque" e più avanti iniziano i ristoranti con cuochi, camerieri e clienti tutti in piedi ad osservare il serpentone "multicolor" che scorre davanti.
Lasciato il primo tratto, il percorso prosegue lungo la laguna, sulla sinistra, e piccole costruzioni, sulla destra, prima, per poi lasciare il posto alla vegetazione lagunare.
Il sole, ormai al tramonto, è alle nostre spalle e lo sguardo può perdersi in lontananza nella laguna veneta, tra barene e velme, aironi e germani. Guardando avanti il serpentone è visibile per molto, data la bassa vegetazione e l´assenza di ostacoli alla vista. Con l´idea di godermi la corsa (ed il panorama) mi accorgo di essere partito troppo piano. Penso a come affrontare il percorso, di cui so poco o nulla, ma sono distratto da un paio di motoscafi che stanno rientrando in porto. Sopra alcune famiglie che improvvisano un piccolo tifo da stadio, prontamente corrisposti dai runners!
Primo rinfresco dopo 5 km, dove il percorso vira a destra e comincia a risalire l´isola di Cavallino, verso Jesolo, costeggiando il canale Saccagnana. Comincia ad essere molto umido e, con esso, arriva l´inatteso appuntamento con le zanzare! In effetti umido, tramonto, laguna, vegetazione..... non c´è nulla di strano solo che sono tante ! Le zanzare volano sicuramente tanto veloci quanto io corro (non so per chi sia il complimento!), ma sono sicuro di aver dato la caccia ad una per 10 km! Dalla fronte al collo, dal collo al braccio, dal braccio all´orecchio. E ad ogni "atterraggio" uno schiaffo! Osservo, divertito, che il problema è comune a molti! Ai 10 Km comincia ad essere buio. Il percorso, ora, è lungo una strada asfaltata con una serie di abitazioni sulla destra, separate da ampie zone di verde. Lasciato il rifresco, noto un grande silenzio attorno a me. Mi volto, ma non sono da solo. Siamo tutti assorti in quel paesaggio di acqua (ormai nera), di verde (ormai scuro) e di una luna che in qualche modo segna il percorso. Ad un certo punto mi accorgo che stiamo tornando verso un centro abitato: note marcate di chitarra elettrica..... No! Non ci posso credere "I wanna rock ´n roll all nite" ( https://www.youtube.com/watch?v=2Hgz-q76KtQ ) ed il ritmo di corsa aumenta, nonostante l´umido che comincia a farmi respirare male. Si cominciano a vedere delle luci di un centro abitato, ma la musica finisce ed io rallento. Tempo una cinquantina di secondi e la band attacca "I love it loud" ( https://www.youtube.com/watch?v=Fa1W1B37VUw ) . La strada svolta ed entriamo nella piazza davanti alla chiesa. Qui a darci il benvenuto una band truccata da KISS, con tanto di luci e scritta luminosa. La band invita a rispondere al loro incitamento "eh, eh, e, e eh" (boh non so come scriverla, ascoltate il video che ho linkato) ed i runners che sfiatati più che mai, rispondono... o provano a farlo... Ma è un attimo: di nuovo nel verde, nel silenzio, nel percorso cicloturistico. Non si vede quasi più nulla, le luci sono dei segna passo, una qui ed una più in là.... Qualcuno inizia a dare forfait, manca l´aria. Fortunatamente in lontananza si comincia a vedere la sagoma della Torre Aquileia, un grattacielo di 22 piani, progettato dall´architetto spagnolo Ferrater, situato nei pressi dell´arrivo. Mi accorgo che l´umido, l´essermi improvvisato rocker e un po´ di stanchezza mi stanno fiaccando. " Pensando a Sergio mi dico "respira, fai uscire l´aria, usa i polmoni in profondità, riempili d´aria..... ma dov´è l´aria!!!" Dovrebbe esserci il ristoro, ma intono a me c´è solo buio.... Passano i 15km, i 16... 17..... Per motivi ambientali (il passaggio nell´oasi naturale) il ristoro è stato spostato al 18 km dove arrivo con un polmone in mano. Ormaci ci siamo, si deve salire su, percorrendo una lunga "U" sul cavalcavia che attraversa il porto di turistico di Jesolo, e poi giù, in discesa per raggiungere l´ultimo rettilineo di circa 3km che porterà al traguardo. C´è ancora un piccolo punto di spugnaggio dove è possibile attraversare gli spruzzi di una provvidenziale "canna dell´acqua". D´un tratto siamo tronati nel mondo abitato. Un lungo rettilineo, transennato, pieno di persone, ristoranti negozi e luci. Ancora bimbi che ti danno il "cinque", foto, malcapitati che attraversano la strada e tanti incitamenti, applausi.... Manca solo Gianna a sfidarmi negli ultimi 100 metri, ma visti i suoi ed i miei tempi attuali, credo sarebbe arrivata da un pezzo !
L´arrivo è ripreso sul maxischermo.. E´ andata com´è andata, ma è finita e, come mi ero ripromesso, mi sono divertito, senza alcun tipo di ansia. Questo era lo scopo. Mi becco la meritata medaglia, vorrei farmi un massaggio, ma sono stanco.... Ho ancora 6 km di bici da fare, io! E non sono il Cipolli !!!


Fonte: Luigi Tommasi