Cortina-Dobbiaco: la mia terza volta

06-06-2016 11:38 -

Nonostante la settimana prima avessi corso la 100 km del Passatore, non potevo esimermi dal partecipare a quella che è sempre stata una delle mie corse predilette. La prima volta in gara l´ho corsa nel 2010 ma, poichè da oltre venti anni vado in vacanza in quei luoghi, sono solita correrla per conto mio ogni anno. È tradizione lasciare il camper alla stazione di Dobbiaco, prendere il pulman delle 09.00 che mi porta a Cortina e da qui, armata di camelback, tornare indietro a corsa. Dopo aver partecipato alle edizioni competitive del 2010 e 2011, causa altri impegni che me lo hanno impedito negli anni successivi, quest´anno ho deciso di partecipare nuovamente.
Arrivo alla stazione di Dobbiaco nella serata di venerdì ove assisto agli arrivi della"Sunset Run" rammaricandomi di non essere venuta prima per potervi partecipare. Una competitiva di 11 km con partenza dal Lago di Landro al tramonto e arrivo a Dobbiaco. Sarebbe stato un ottimo test per le gambe, ferme dalla domenica precedente ad eccezione di una corsetta di 5 km fatta il martedì. Va beh ormai è andata. Sabato mattina mi sveglio e dopo aver mangiato un quadretto di marmellata parto a corsa verso il Lago di Dobbiaco. Conosco a menadito questo percorso ma ogni volta suscita in me sensazioni indescrivibili, la sua bellezza paesaggistica, il rumore del torrente impetuoso che scorre al suo fianco, i prati colorati di migliaia di fiori, la varietà di uccelli con le loro esibizioni canore. Immersa in questo paesaggio non mi accorgo che forse sto correndo troppo, in fin dei conti siamo pur sempre alla vigilia di una gara ! Torno indietro, doccia, colazione e ritiro pettorale rigorosamente accompagnata da marito e pelosetti. Deposito il tutto nel camper e decidiamo di fare la classica passeggiata fino a San Candido. Il tempo ci assiste ad eccezione di un leggero piovigginare sulla via del ritorno. Il pomeriggio pioggia ed aria frescolina e solo in serata torno a fare un giro al Green Fit Village ove sono ancora in corso la distribuzione pettorali e le manifestazioni connesse alla gara. Cena in camper rigorosamente a base di carboidrati e a nanna presto. Alle ore 05.00 sveglia non per mia volontà ma per il forte rumore provocato dall´arrivo dei pulman-navetta!! Cavolo ma quanti sono?!?! Alle 5.30 mi alzo per una ricca colazione, mi lavo, vestizione ed esco dal camper nel caos delle navette e di un fiume di runners. Partenza su un´autobus stracarico ed arrivo a Cortina. Stadio Olimpico. Una speaker ci accoglie all´uscita dell´autobus impartendoci le regole cui attenersi per i raggruppamenti in base al pettorale. Entro all´interno dello Stadio, più freddo che all´esterno, una moltitudine di runners e di colori, profumi aromatici di olio da massaggio. Adoro questi momenti!! La preidratazione inizia a fare effetto e mi metto subito in coda per il bagno. Dopodichè riesco a trovare un posto per sedermi sugli spalti ma è un continuo andirivieni ed è persino difficile farsi un massaggino. Mi mangio un presport e vado a depositare la borsa. Una voce ci guida, con rigorosi controlli al pettorale, per i raggruppamenti in base al colore. Io devo uscire dalla "porta dell´orologio" dedicata ai bianco/grigio/celeste. Ci troviamo inquadrati fuori con i soliti speakers che impartiscono istruzioni e direttive. Qui ulteriore divisione: noi celesti ci incamminiamo dietro ad un pick up con una speaker che continua ad impartive direttive bilingue. Con cori e canzoni tipo stadio rallegriamo Cortina al nostro passaggio. Il clima è disteso e divertente. Ci sistemiamo in coda ai Bianco/Grigio assistendo alla loro partenza, dopodichè tocca a noi, avanziamo fin sotto al gonfiabile, conto alla rovescia e viaaaaa....inizia l´avventura!! Per me è come correre in casa, l´ho percorso decine di volte ma il paesaggio attraversato non mi lascia mai indifferente. La temperatura è calda e mi pento di aver indossato la xbionic a mezza manica sotto la canotta della squadra. Odio il caldo ma ormai è andata! Il sole va e viene ma non promette pioggia, le nuvolette non hanno aria minacciosa, il tempo è buono. Le gambe all´inizio un po´ imballate reagiscono abbastanza e non osservo la mia regola di "partire piano". Lascio andare senza strafare. Tra il 7^ e l´8^ km attrversiamo le due gallerie ma la prima mi costringe a rallentare perdendo diversi secondi per il troppo buio e l´insicurezza di chi mi precede. La salita prosegue costante fino al 14^km del Passo Cimabanche, la cima Coppi della gara. Dopodichè inizia a scendere. Aumento l´andatura con brevi soste ai ristori. Non ho bisogno di molto poichè ho il marsupio portaborraccia da cui non mi separo mai. Sali e barrette sempre a mia disposizione. La corsa prosegue con andatura costante. Mi meraviglio di simile costanza e mi sforzo di non pensare che appena 7 giorni prima avevo corso 100 km. Mi concentro sul mio respiro, sul rumore dei passi della moltitudine di runners da cui sono attoniata, sui profumi del bosco entro cui si snoda il percorso. Passaggio lungo il Lago di Landro, il prato da cui si vedono le Tre Cime di Lavaredo e, cIliegina sulla torta, un branco di mucche coi loro campanacci che al nostro passaggio tintennando emettono qualche muggito come a salutarci. Arrivo al 27^ km e la stanchezza inizia a farsi sentire. Forza Paola sei quasi al Lago di Dobbiaco ove giusto ieri hai fatto una bella corsetta!! Continuo a correre rallentando un poco l´andatura e mi concentro sul Lago, i cigni, i germani e i pescatori. Quest´immagine idilliaca mi rilassa e la corsa prosegue. 29^ km entriamo in Dobbiaco e proseguiamo tra il pubblico incitante, sottopassaggio, curva a destra, poche decine di metri ancora tra pubblico festante, curva a sinistra entriamo nel Grand Hotel, proseguiamo tra le transenne con una moltitudine di persone che grida incitandoci, leggera curva a sinistra, il traguardo, guardo il display celeste 2.42, alzo le braccia, passo il traguardo, lo speaker che grida il mio nome, gli applausi. Medaglia al collo, sono felice, non solo per avercela fatta ma anche per averla finita con un tempo che non avrei creduto di fare dopo l´impegno della settimana precedente. Grata alle mie gambe che nonostante i problemi alle ginocchia riescono sempre a dimostrarsi all´altezza delle mie aspettative, assecondando questa mente sempre smaniosa di affrontare nuove sfide. La Cortina Dobbiaco Run, dopo 5 anni di assenza, si è rivelata sempre ben organizzata nei minimi dettagli nonostante il consistente aumento dei partecipanti. La divisione in 4 partenze a mio parere si è rivelata vincente. Io stessa mi sono trovata a correre con runners del mio stesso passo senza dover superare ingorghi provocati dai più lenti nè causarne ai più veloci. Del resto il percorso è piuttosto stretto e si snoda in un ambiente naturale suggestivo ed incontaminato e l´afflusso controllato ha fatto godere la sua bellezza a tutti i partecipanti.
Cortina Dobbiaco Run 2016 chiusa in h. 2.42.31 con piazzamento di 19^ di cat.e 181^ su 933 donne. La mia prima gara dopo aver compiuto il mezzo secolo.

Fonte: Paola Giudici