L´oca selvatica e la LUT (di Andrea Cucini, col Cecchi)

25-06-2017 19:45 -

L´oca selvatica e la LUT

Sono quasi cinque anni che corro in maniera "seria" e sono quasi quattro che faccio trail.
Correre non mi è mai piaciuto tanto.
La montagna (e le Dolomiti in particolare) è quel posto dove mi sento "a casa", dove il mio istinto si diverte a correre dietro un impulso innato.
Il trail Running (che poi per me "umano" diventa spesso trail-trekking😄) è la scusa per andare in montagna, è la ricerca del godimento nella fatica delle salite, nelle discese che fanno bruciare le gambe, nelle prospettive che cambiano quasi ad ogni passo, nelle sveglie quando gli altri vanno a dormire, nel correre su sentieri battuti o su sassi che bucano i piedi, nella ricerca della dimensione verticale, nella libertà di ore soli con sé stessi.
E se c´era una gara di trail che avrei voluto fare (e fare bene!) questa è sempre stata la Lavaredo Ultra Trail.
E la Lavaredo Ultra Trail è una Gara vera 😐!
È passato un anno dal 25 giugno 2016 e dal mio ritiro alla LUT dopo 95km.
Un anno di pensieri (...ho fatto bene👍! ...🤔 forse ho fatto una caxxata!), di "incubi notturni" 😱, di ricerca di una forma fisica e mentale decente per riprovarci 😓.
🤔 Già ...fisico e mente!
Un anno di esperienze, passato a fare km, salite e discese, cercando di "copiare" da quelli più bravi per provare a migliorare le mie debolezze ...fisiche e mentali.
Quest´anno niente Zatterone: parto il venerdì stesso della gara con Davide (grande supporto logistico 😉 e che farà il Cortina Trail), così evito anche lo stress delle ore di attesa (la gara parte alle 23 del 23 😬).
Arrivo a Cortina, ritiro il pettorale, sistemo lo zainetto, preparo la sacca per il cambio e provo a riposare un po´ 😴...niente!😩
I pensieri si fanno più lenti e mi ritrovo a ripassare mentalmente il percorso (come fanno gli sciatori prima di arrivare al cancelletto😁).
Mi cambio e inizio a prepararmi, cercando da curare tutti i particolari: maglietta, pantaloncini, calzini, scarpe, zaino...
Ho paura.
Si! La LUT mi fa paura!
La sento!
120km, 5800m D+ 😱...mi sento inadeguato anche se su queste montagne mi sento a casa.
Ma stavolta ho paura di non finire (strano...🤔😄).
Cena.
Esco dalla pizzeria e ho freddo!
Ci sono i soliti problemini che si fanno sentire: gamba sx, caviglia dx, adduttori...mail di collo... strana la testa!
Mi porto in zona partenza; la tensione cresce, manca un´ora. Mi siedo. Ricontrollo il materiale. 2 chiacchiere. Qualche foto. Ripasso ancora mentalmente la strada che dovrò fare. Cerco buone sensazioni. Ok. Ci siamo. Le facce intorno a me si fanno più serie: inizia il countdown.
Sono le 23 del 23 ed inizia il mio viaggio. 😀
Trovo le buone sensazioni che cercavo 😃

Cosa è la LUT?
...correre nella notte con la frontale
...ascoltare il proprio corpo
...l´odore di pino mugo
...le prime luci sul lago di Misurina
...la salita al rifugio Auronzo
...l´aria calda che sale da valle
...l´alba che illumina di rosso le Tre Cime di Lavaredo
...il non correre troppo
...il lago di Landro
...i km sulla ciclabile di Cimabanche
...la bellezza di forcella Lerosa
...l´attenzione nell´appoggio di ogni passo
...il "pratino" perfetto alla Malga RaStua
...i piatti di pasta con il formaggio
...la Val Travenanzes
...le cime di Tofane, Fanes, Lagazuoi
...la solitudine
...la Val Travenanzes (merita una doppia citazione 😃)
...i "dormienti"
...la tenda di forcella Col dei Bos
...il mal di gambe
...il rifugio Col Gallina
...i silenziosi, sconosciuti, discreti compagni di viaggio
...la discesa al Passo Giau
...i km "infiniti" verso forcella Ambrizzola
...la Croda da Lago
...la discesa verso Cortina
...gli ultimi metri
Tutto questo in 20 ore di emozioni che sarei già pronto a provare di nuovo!!!

"Il momento difficile te lo devi cercare, è un´opportunità! seguire sé stesso, osservare il respiro, meditare, capire che dentro di noi c´è tutta la forza del mondo.
Uomo, devi volare alto come l´oca selvatica e non c´è nebbia o tempesta che possa fermarti: osserva la natura e capirai la vita!"

Dedicato a Galileo che un giorno, forse, capirà 😉
Grazie a Francesca che mi ha aiutato a rendere questo sogno ...reale



Fonte: Andrea Cucini