La prima Calci-Santallago: corsa in salita con braciata. Le foto più rappresentative

26-07-2013 21:15 -

Ci sono cose che, se te le avesse ordinate il dottore, mai e poi avresti pensato fosse necessario fare. Ci sono cose che, invece, quando te le metti nel capo, ti senti in dovere di farle, progettarle, renderle coinvolgenti e piacevoli, invitando altri a sperimentare con te. E´ quello che è successo con la prima edizione della Calci - Santallago, perché state sicuri... la rifaremo.

L´idea è al solito in comproprietà con Michele, ormai storico capitano del GS I Passi, società di aquilotti e aquile. Stimolati da un comune amico (Fabrizio Z.)( che poi non è venuto...), nasce l´idea nella scorsa primavera. Neanche il tempo di fiatare e detto fatto si comincia a rimuginare.
La salita al Serra da all´automobilista erronee percezioni: partendo da Calci si snodano i tornanti, si alternano prima e seconda marcia con tanto di fatica anche se guidi.......Poi, ai Cristalli, girando a sinistra la strada "SPIANA"... ovvero cede un punto percentuale di pendenza e soprattutto è più rettilinea. In auto, quindi, si innesta la terza e pare di rilassarsi, tanto ormai la fatica della salita sembra conclusa. Erronee percezioni automobilistiche, perché il manipolo agguerrito parte a spron battuto. Si inerpica, si fraziona, si riunisce, ma ai Cristalli, tutti o quasi, (automobilisticamente) convinti che la strada vada in piano o addirittura scenda.......si incartano sui 3 Km e mezzo di patimento che ancora ci aspettano. Crisi, moccoli, la benedizione di avere Miss Tarfy, ovvero Debora, a sostenerci col baule dell´auto pieno di acqua e sali minerali. Appena il tempo di riprendere fiato e l´invettiva parte: Oh Sergio! Ma non spianava??? E giù moccoli...

Il podista si imbestialisce, ma non si doma e allora ecco che si ripescano energie, si attinge all´orgoglio, si tramuta con filosofale esperienza, la rabbia in agone e, per incanto, il piazzale delle antenne giunge alla vista. Come novelli transfughi di un viaggio subaereo, ci pare di tornare a rimirar le stelle e la via che porta a Santallago (quella si, che pende e spiana) la si corre come bimbi eccitati in tempi da prestazione olimpica. Il giovane Orci che mi sbuffa accanto come un mantice, mi chiede se noi cinquantenni siamo tutti asserpentati......Forse arrivare al mezzo secolo, col cervello da bimbi e col fisico che ancora permette di ruzzare è buona cosa, senza arrivare ad essere asserpentati.

A noi ci basta arrivare col sorriso sulle labbra. Arrivati! Gioia, abbracci per questa sfida portata a compimento, per il gusto di vedere i sorrisi di tutti, per l´aspettativa della carne alla brace, già disposta sulla griglia. Un plauso a Maurizio, indispensabile fochista. Alle bimbe che ci hanno deliziato coi dolci al cocco e col salame di cioccolata, al fotografo ufficiale ed ex corridore Maggini, al Tarfy, latore di allegria e bocce di vino, ai nostri figlioli e nipoti che hanno condiviso il sapore dell´avventura. Un plauso a chi c´era e a chi ci ha fatto un pensierino......in attesa di riprovarci tutti insieme. Credetemi, ne vale la pena.

Fonte: sercostanzo