Embrun non è un IronMan. E´ solo Embrun.

18-08-2013 13:17 -

Non è triathlon forse neanche Ironman, Embrun è Embrun.
Con i suoi 3.8Km di nuoto nel lago (partenza nel buio, botte da orbi), 188Km di ciclismo con un D+i 5000m ed infine una maratona tra strade e sentieri di montagna a ferragosto rappresenta uno dei più impegnativi triathlon super-lungo del panorama internazionale.
Sveglia alle 3.45, un flebile buongiorno ed una leggera colazione.
Procediamo al maniacale controllo di tutto il materiale e con calma e tensione entriamo nella zona cambio la quale, alle 5.00, già brulica di atleti di ogni parte del mondo.
Infilata la muta mi avvio alla partenza.
Ore 6.00, buio pesto...
"Un, deux, trois...bum" si parte!
La prima mezz´ora nuotiamo nel buio più totale, seguendo una luce posta su di una canoa che ci indica la traiettoria da seguire.
Dopo 1h e 5´ finisce la prima frazione, una tonnara micidiale.
Mi sento bene, mi infilo casco e scarpette e parto all´avventura.
Con ben impressi in mente i consigli di Graziano ed il freno a mano tirato per non spendere troppe energie affronto la prima salita in agilità, senza forzare.
Dopo circa 1h inizia una spettacolare discesa che ci riporta lungo il lago dal quale, dopo un lungo e scorrevole vallonato, rientrati nei pressi di Embrun, si devia a dx e si inizia un collinare infinito il quale, velocemente e non senza insidie, ci porta a Guillestre, punto di inizio dell´ascesa al Col d´Izoard.
La parte iniziale è anonima, lungo un torrente.
Girato a sx inizia lo spettacolo, la strada diventa tortuosa ed il pubblico degno di una tappa del Tour.
Arrivati alla vetta fra due ali di folla ci si butta in picchiata sino a Briancon.
Sebbene "solo" 80Km ci separano dalla ZC la parte dura del percorso deve ancora venire.
Subito dopo una rapida discesa e 4-5Km di salita facile, pedalabile, iniziano i 2km terribili del Pallon, fra due ali di folla festose.
Finito questo breve strappo sotto il sole si torna ancora su un vallonato veloce verso Embrun dove, giunti in Paese, inizia l´ultima e terribile salita, 7km al 9% di media.
Concludo il viaggio in bici in 7h30 circa, soddisfatto.
Arrivato sento le gambe stanche, infilo le scarpe, mi metto il cappellino ed esco dalla zona cambio conscio che là fuori, per i 42km restanti, sarà una battaglia, una sfida vera contro il caldo e la stanchezza che mi morde fisico e mente.
Con l´esperienza dei tre Ironman già fatti mi rendo subito conto che a breve avrò una crisi dalla quale, con le gambe inchiodate dalla bici, non uscirò facilmente.
Decido quindi di correre per accumulare vantaggio, metri, tempo.
Finisco i primi 20km con una corsa affaticata ma dinamica fra salite e sterrato rovente.
Inizio il secondo giro, al 30km il dolore ai quadricipiti inizia ad essere acuto ma non demordo. Strozzo un paio (forse mille, non ricordo) di imprecazioni in gola, un paio le dico a voce alta (sono quasi tutti stranieri e non mi capiscono).
Passano i chilometri, ogni metro diventa interminabile ma allo stesso tempo necessario. Ultima discesa, ponte, sterrato.
Un cartello mi dice 39Km.
Il dolore va via, brividi, gioia.
Mi sistemo, stringo il cappellino, ultima sversata di spugna addosso e parto.
Il ritmo che fino ad un secondo prima era goffo ed incerto diventa leggero, passano gli ultimi 3km a 4.30, l´ultimo km in mezzo ad una massa di pubblico festoso urlante.
Passo davanti la ZC, curva a sx, sx, dx.
Il tappeto blu, è fatta, ho finito e, per quanto mi riguarda, ho vinto.

Ciao
Mario
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Nota del Presidente: ´Il presidente è commosso sia per l´impresa che nel vedere in classifica della mitica Embrun ben due nostri rappresentanti tesserati Fitri come Pisa Road Runners ASD (codice 1927). Sono soddisfazioni come quando ho chiesto a Mario via sms di aspettare Beppe all´arrivo e di fare come Papa Giovanni XXIII, abbracciandolo e dicendogli ´questo è l´abbraccio del Presidente!´. Del resto grande Mario, sesto italiano, e grande Beppe all´esordio sulla distanza più lunga nella gara più difficile che esista. Ma grande anche Graziano che doveva prendere il via e solo un balordo incidente in bici gli ha impedito di essere lì nelle alpi francesi la mattina di ferragosto. Eppoi un immenso grazie a tutti voi che rappresentate un bell´esempio di caparbietà! Adesso proviamo ad emozionare anche altri inconsapevoli triatleti´ (am)

Fonte: Mario Comassi