Come trovare la propria scarpa da corsa

10-09-2013 00:16 -

A coloro che mi chiedono "Qual´è la migliore scarpa da running per rapporto qualità/prezzo!" rispondo che non c´è risposta!

La domanda semmai doveva essere ´Mi aiuteresti a ricercare la MIA scarpa?´.

Sia a coloro che iniziano che a coloro che non si trovano bene con la loro scarpa da running.

Lo dico come podista più che come operatore: l´importante è trovare la TUA (!) scarpa, indipendentemente dal prezzo.

Non è il prezzo a determinare la scelta delle TUE scarpe (che è cosa soggettiva).

E queste TUE scarpe possono costare poco (90) o tanto (180), ma in base a questa consapevole scelta risparmierai in successivi costi (per errori di scelta scarpe sbagliate, correttivi, doloretti, ortopedici, massaggiatori, etc).


La differenza di prezzo è legata, più che dalle marche, dai modelli, materiali e tecnologie.

Una scarpa per lavori veloci, pochi chilometri, atleti leggeri, con tecnica perfetta sarà molto più leggera, con poca tecnologia ed assenza di protezione e materiali di controllo che invece richiedono podisti pesanti, ultramaratoneti, con pessima tecnica di corsa, iperpronatori o altri difetti di corsa. E´ facile quindi capire che sono due estremi che giustificano anche prezzi ´estremi´. Una scarpa che costa poco non può essere calzata da un soggetto della seconda specie così come una scarpa che costa molto non può essere usata da un atleta efficiente e leggero della prima specie. Tra i due estremi esiste un universo di prodotti, marchi, tecnologie ed ogni marca ha le proprie, molto valide in generale.


Problematiche legate ad alluci o piedi ´particolari´ che implicano invece opzioni differenti in lunghezza o larghezza, così come chi deve inserire dei plantari, non sono determinanti ai fini del prezzo, che non cambia aumentando la lunghezza o la larghezza di quel modello di scarpa.


Teniamo, altresì, in considerazione che il prezzo è anche dato dalla manodopera, oltre che dai trasporti e da tutta la catena commerciale e produttiva. Una scarpa protettiva (categoria A3 o A4), prodotta in Cina su brevetti USA, Giappone, etc. viene pur presa in mano per 330 operazioni e non da meno di 30 persone!


A molti amici, che sanno che collaboro in Brooks, e mi chiedono quali scarpe consiglio loro, la mia prima domanda è ´Ma ti trovi bene nelle scarpe che usi?´ se la risposta è ´si!´ cerco di convincerli a non cambiarle (e spesso sono di altre marche come Saucony, Asics, Nike, etc.) e semmai a far provare loro delle analoghe della categoria Brooks ma sempre con le dovute cautele per paura che poi avverta delle asimmetrie rispetto al modus di corsa. Parlo ovviamente a chi corre da anni allo stesso modo, migliaia di passi al giorno moltiplicato 3 volte il proprio peso ad ogni impatto del singolo piede sull´asfalto o sterrato. Se uno sta bene su una scarpa X (sia questa Brooks, Saucony, Asics, etc), magari dopo averne provate diverse, per me non dovrebbe cambiarle, salvo provare, una tantum, a fare modesti tentativi con altre scarpe, come un percorso di crescita alla ricerca della scarpa più vicina alle proprie specificità, senza spendere capitali. La sfida che ci poniamo è quella di portare a correre nuove persone.

A quel punto dovremo essere pronti a proporre scarpe più vicine alle loro esigenze di corsa e di struttura anatomica del loro piede.

Capitolo a parte meritano le cosiddette scarpe ´minimaliste´. Oggi troverei difficoltà a proporle a chi, come me, podistone da 100 chili che corre (bene o male) con un certo tipo di scarpe in maniera ripetitiva da più di 10 anni, mentre azzarderei un affiancamento alle classiche scarpe in chi inizia o ha una buona tecnica di corsa (rapida e leggera).

Fonte: Andrea Maggini