Riflessioni così, da periodo Covid-19

15-03-2020 20:33 -

Questo è un post senza foto, senza selfie, senza sudore. La seconda domenica senza la sveglia all’alba, senza il ritrovo al CUS o all’ACI convocato da Gennaro, senza Marcellone che registra i partecipanti, senza il vociare allegro dei podisti e dei camminatori delle 3 Province. Niente mota, niente ristori, niente sentieri. L’aria pulita dei boschi e delle colline è penetrata nelle nostre città, di solito piene di smog. Ma non possiamo goderne, chiusi in casa per contrastare un nemico che attacca i nostri polmoni. Noi, che dei polmoni facciamo uno dei motori per correre.

Molti in questo gruppo sono impegnati negli ospedali, nei reparti dove si lotta e ci si sfianca per assistere e curare. Molti altri sono volontari nelle associazioni che sostengono e aiutano i più deboli. A tutti e a tutte loro deve andare il nostro grazie gigantesco, immenso, sconfinato.

Ci sarà un momento in cui tutto questo finirà. E in quel momento dovremo fare una corsa, tutti insieme, urlando “Viva la vita!” a squarciagola, a pieni polmoni. Una corsa dedicata a coloro che ogni giorno sono impegnati nella competizione più complicata di tutte. Applaudendoli all’arrivo, dove giungeranno a braccia alzate e – finalmente – mano nella mano.


Fonte: Maurizio Gazzarri