Romito Swim Race 2020: la mia prima gara in acque libere

14-09-2020 12:54 -

ROMITO SWIM RACE 2020
La mia prima gara di nuoto in acque libere.

Mi sono iscritta a questa gara d’impulso, senza ragionarci sopra, con la sola voglia di mettermi alla prova in nuove imprese, come sempre più spesso mi capita. Ne avevo parlato con Vanessa Bertagna che aveva già partecipato alle passate edizioni. La sola certezza era la consapevolezza di gestire quella distanza, il miglio marino, senza interruzioni, bracciata dopo bracciata. Peraltro al momento dell’iscrizione non avevo ancora uno strumento di monitoraggio della nuotata, il vecchio Garmin 235 era stato acquistato per la corsa, chi ci pensava al nuoto? Non avevo idea dei tempi che avrei potuto fare e per prudenza ho inserito il tempo massimo previsto: 1 ora, specificando che non avevo esperienza di gare in mare, essendo questa il mio battesimo assoluto. Avevo alle spalle i mesi di allenamento con la squadra triathlon, interrotto a fine febbraio per ovvi motivi. Mi sono allenata con impegno a giugno e luglio, in piscina con le amiche Sara (Siccardi) e Sandra (Cecconi), senza guardare minimamente i tempi, ma solo pensando alla distanza. Sporadicamente avevo fatto anche qualche nuotata a Marina di Pisa.
Ad Agosto potevo fare di più in Sardegna... ma alla fine in vacanza è più difficile sottostare a schemi.... a parte quello della corsa a giorni alterni, seguito scrupolosamente da aprile per gestire le ansie da Covid-19.
Sono arrivata alla gara emozionata e molto carica, avevo due obiettivi soli: non sbagliare le boe (pena squalifica) gestito con il mantra creato ad hoc « prima boa a dx e poi sn, sn, sn! » e arrivare alla fine.
Arrivata a Quercianella, che gioia riprovare quell’adrenalina pre-gara, quella strizza e soprattutto quella concentrazione assoluta verso l’obiettivo. Peraltro organizzazione impeccabile, punzonatura veloce, ritiro pacco gara immediato e quell’accento livornese ovunque, che strappa subito sorrisi e mette di buon umore. Sono entrata in acqua contenta, sorridente e molto concentrata, mi son detta “Ci sei! Devi solo nuotare, lo sai fare” e ripetuta “prima boa a dx e poi sn, sn, sn!”.

Ho nuotato felice, guardando i fondali splendidi del Romito, i pesci, quanti pesci, e con la consapevolezza che nuotare in mare è proprio nel mio dna da quando sono nata.

Me la sono proprio goduta quella nuotata. Certo ho commesso tanti errori, ho nuotato molto più al largo rispetto alla traiettoria corretta e più breve, mi sono fermata due volte, la prima perché con la coda dell’occhio avevo intravvisto dei nuotatori a grande distanza da me e mi sono fermata perché non capivo più dove dovessi andare, per fortuna la barca appoggio si è avvicinata e mi ha rassicurato dicendo che andavo bene; la seconda volta ho sentito dei clacson che suonavano fortissimo, ho pensato ovviamente che suonassero a me, perché ero uscita fuori percorso, invece suonavano ad una barca entrata nell’area di gara. Certo in mare la prospettiva è completamente diversa e le boe, enormi a riva, in mare sono piccolissime e dalla prospettiva piatta e a distanza non si vedono. Ma queste cose non le sapevo ancora!

Sono arrivata battendo con forza, due volte, il cartello dell’arrivo: bracciata dx e bracciata sn.
Uscita fuori dall’acqua non riuscivo a togliermi quel sorriso soddisfatto ed ebete dalle labbra. Obiettivo raggiunto, battesimo superato!
Ho pensato che un anno prima nuotavo al più 7/8 minuti consecutivi, ho ripensato ai primi mesi di allenamento con la squadra triathlon: dei marziani che riuscivano a decifrare e memorizzare gli schemi di nuoto, al loro incoraggiamento e comprensione per le mie lentezze; alle gare fatte con la squadra di nuoto Master a febbraio, alla loro accoglienza come fossi da sempre una di loro (magari ! nuotano come fulmini impossibile stargli dietro); a tutti gli “in bocca al lupo” ricevuti di persona o via chat; e poi alla bellezza di aver condiviso tutta questa esperienza con Vanessa (Bertagna), grande atleta, faremo assieme altre gare in mare, sicuramente, perché abbiamo lo stesso amore per il mare e perché ci siamo intese da subito. E poi ho pensato alle mie “amiche dal cuore rosso”, mi hanno sempre sostenuta con i loro incoraggiamenti e attestati di stima. La corsa ci ha fatto incontrare tre anni fa e siamo più unite che mai. Avrei voluto indossare la cuffia rossa dei Pisa Road Runners, ma il regolamento imponeva l’uso della cuffia omaggio predisposta per la gara, ai lobi delle orecchie però avevo i bijou in argento Road Runners fatti da Vanessa, e quindi le Aquile erano comunque con me!!




Fonte: Angela Saba