Riflessioni e consigli sul Vega 10.

15-03-2021 12:50 -

Nelle ultime ore abbiamo ricevuto qualche segnalazione su alcune immagini circolate (non qui) su aggregazioni e festeggiamenti 'calorosi' in prossimità del sacrario dedicato ai caduti del 3 marzo 1977.
Comprendo le sensibilità di chi lo ha segnalato ed apprezzo lo spirito che è quello che abbiamo costruito e portato avanti dal 2007 ad oggi con i familiari delle vittime del 3 marzo 1977 che hanno voluto riportare gioventù e vita lassù, cercando di rompere il clima cimiteriale dell'area, seppur con personale sensibilità.
Ho pure capito il motivo dell'entusiasmo genuino ed in buona fede. E' stato confuso l'arrivo dello sforzo. Chi ha partecipato alla gara nelle precedenti 13 edizioni sa bene che l'arrivo è subito dopo l'infida rampa, ai piedi delle scalette e non dopo le scalette, davanti al monumento, 'sacro' per tutti noi, che si raggiunge camminando con rispetto e riflessione intima.
Sono sicuro che nessuno volesse offendere la memoria e colgo l'occasione per ricordare a tutti che si arriva e si festeggia per l'impresa fatta ai piedi delle scalette. Dopo, si sale a piedi, per raccogliersi tutti in un momento di ricordo e qualche foto. Perlomeno questa è diventata una consuetudine, non legge ordinaria.
E' solo esperienza e laico rispetto di tutti che vivono di emozioni, sportive e commemorative in un periodo già difficile dove la voglia di esprimersi e sfogarsi si scontra con i quotidiani limiti.
Grazie a tutti voi che partecipate nel ricordo dei nostri fratelli del Vega 10.


Fonte: Andrea Maggini