11 settembre 2001 - 20 anni dopo

11-09-2021 15:26 -

11 settembre 2001 - 20 anni dopo.
Il mio vuol essere poco ricordo ma molta testimonianza (le foto sono le mie). Ognuno di noi ha il suo ricordo di quel giorno. Il mio è legato a quel primo pomeriggio, in casa nuova in via di Gello, con le immagini drammatiche ed un amletico dubbio: "pago o non pago il mio saldo per il viaggio alla maratona di New York, che si svolgerà fra poche settimane, in scadenza proprio oggi 11 settembre?" Butto via 2000 euro o no stante l'attacco agli USA di quelle ore? Mi convinco di una cosa ... fra 6 settimane l'America vorrà ripartire e, a differenza che da noi, dove già un'autorizzazione è una roulette russa a cose normali, so bene che il pragmatismo americano sarà per la rinascita metabolizzando il lutto come parte essenziale della vita. Eppoi .. business resta business e la maratona è occasione per New York per lasciare sul territorio mezzo miliardo di dollari e si svolge a nord dell'epicentro del disastro. Cosicchè pago, confermo l'iscrizione ed il buon Rudy Giuliani due settimane dopo disse al mondo "la maratona si farà e sarà il primo momento di riunione della nostra città verso il mondo. Aiutateci a ripartire!" Parole che non potevano essere inascoltate in quel momento in cui la storia stava scrivendo le sue prime pagine di una nuova era. E nonostante tutte le pressioni possibili di amici e familiari (Luca era nato da 3 mesi e la suocera ormai dava Paola come prossima vedova...), parti insieme a pochi altri italiani visto che almeno in 2000 connazionali preferirono perdere soldi che affrontare molti rischi, dalla minaccia dell'antrace negli uffici pubblici (tutti i newyorchesi erano in giro con lamascherina allora come oggi per il covid) alle minacce di Al Qaeda di far saltare il ponte da Verrazzano alla partenza della 42,195k e gli altri 4 ponti durante la gara. Pensate a quanta allegria durante la gara con anche 12.000 poliziotti e marines sui tetti coi fucili spiegati sui maratoneti e pubblico .... Ma quella resta un'esperienza unica. Non tanto la maratona, che poi avrei ripetuto altre 10 volte in altre condizioni di festa (a parte quella del 2012 post uragano Sandy), ma per il clima che vivemmo in quella settimana. L'odore acre e continuo proveniente da Ground Zero ancora forte (e solo oggi ho scoperto, 20 anni dopo, che i decessi per quelle scorie nell'aria sono stati superiori, negli anni, agli oltre 3000 morti dal crollo delle Twins Tower), ai tanti tir che trasportavano in continuazione macerie (ed eravamo pur a 45 giorni di distanza dagli impatti), ad almeno 2 o 3 funerali giornalieri di pompieri o poliiotti del quartiere con le strade che venivano bloccate per onorarli ed il viso dei colleghi in uniforme affranti e con le lacrime che scendevano sui loro volti. Quasi ogni isolato ha la sua Stazione Pompieri ... ed ogni stazione era un memoriale con almeno le foto di 10/12 colleghi caduti l'11 settembre, muri del ricordo con centinaia di disegni di bambini del quartiere e piramidi di fiori e pupazzi che finivano per le strade. Edifici ricoperti dalla bandiere USA come tutte le auto e taxi ed il motto in ogni angolo "United We Stand" che noi runners, ambasciatori del mondo in quel momento, portammo il sabato dal Sindaco Giuliani presso il palazzo dell'ONU e la domenica nei 5 burroughs della metropoli, traslammo in un globale "United We Run". Ognuno portò un vessillo a stelle e strisce per onorare quel momento coi 4 milioni di newyorchesi a fare il tifo coi cartelli che ringraziavano in tutte le lingue e ci definivano, indegnamente, loro eroi per avere sfidato tutto e tutti! Eroi noi?? Probabilmente, per loro, in quel momento si. Ma in gara vidi così che non dimenticherò mai ... Tanti familiari che correvano, senza allenamento per 42km coi pettorali del fratelli o figli morti l'11 settembre .... o colleghi pompieri e poliziotti che decisero di correre con gli scarponi militari in memoria di ... Furono centinaia di canottiere con le scritte "corro in memoria di mio fratello o di mio padre o di mio figlio" .... Uno strazio che a distanza di quasi 20 anni non riesco ancora a metabolizzare senza piangerci sopra .... Andammo poi dal Console Italiano ricevuti dalla comunità italiana scossa per l'accaduto. Furono molti gli italoamericani caduti come tanti pomperi e poliziotti che sacrificarono le loro vite, compreso il comandante dei pompieri nella torre sud. Ecco ... questa è la mia testimonianza con un solo aspeto che mi lasciò perplesso ... sia all'entrata in aeroporto JFK di New York, all'arrivo ed alla ripartenza ... i pochi controlli ... quasi nulli. Perlomeno rispetto al dopo 2001 .... come se in quel momento il peggio fosse considerato passato e che non si potesse pensare ad ostacolare perlomeno chi si riconosce nei valori della civiltà occidentale, che resta sempre una delle tante convenzioni che come Sapiens ci siamo dati nel corso dei millenni .... Appuntamento quindi proprio fra un mese e mezzo a New York. 20 anni dopo quella 1a Maratona di NY per celebrare quel momento ed i 50 anni della maratona che non siamo riusciti a correre nel 2020. Se siete arrivati fin qui a leggere ... grazie!

































+11












3Giuliano Lavagnini, Mauro Ubiali e 1 altra persona





Fonte: Andrea Maggini