White Marble Marathon - Pacer per la prima volta

25-02-2022 18:38 -

Domenica ho corso la WMM di Carrara, ma per una volta l'ho corsa con un obiettivo diverso. Io di solito corro per provare ad ottenere un risultato cronometrico, non sono tanto importanti i numeri, quanto fare il meglio possibile, per me, in quel momento. Può essere un momento di buona forma, o magari un periodo di ripresa ed i risultati saranno diversi, ma l'idea e’ sempre quella di dare il massimo. Domenica invece ho fatto l'esperienza di essere pacer ufficiale, ufficiale non perche' sia piu' figo, ma perche' ho capito che correre per portare un gruppo di sconosciuti a chiudere in un certo tempo, non e' uguale a correre per accompagnare un amico o un compagni di squadra.


Ma partiamo dall'inizio, tempo fa mi e' stato chiesto se volevo fare il pacer ad una maratona, avrei voluto dire subito si, ma mi sono reso conto che non e' facile inserire un impegno come questo (correre una maratona, seppure ad un passo 'facile', con la programmazione delle altre gare). Una maratona comunque va preparata e richiede un periodo di recupero lungo, quindi mi serviva un periodo 'tranquillo' per accettare questo invito a fare da pacer.


Dopo un paio di false partenza, la White Marble Marathon era nella settimana giusta e quindi ho deciso di provarci, il 20 Febbraio sono stato tra i pacer che hanno portato chi se l’e’ sentita di seguirli, al traguardo in 3h15m, ne 1 min piu’, ne 1 meno :)


Domenica mattina, dopo essermi incontrato con gli altri pacer ed aver avuto il mio palloncino, qualche raccomandazione e si parte. Inaspettatamente la tensione era la stessa di quando gareggio io, mi sono ritrovato in continuazione a cercare i compagni pacer, siamo abbastanza vicini? Accelero? Freno? Occhio a non strappare. Il ritmo che a me poteva sembrare comodo soprattutto nei primi km non lo era per chi stava tentando il suo PB.

Mai guardato tanto il garmin, usato in modalita’ cronometro (e si perche’ il gps non e’ abbastanza preciso) il braccialetto con scritti i tempi a cui dobbiamo passare ad ogni km ed i cartelli dei km sul percorso, per essere sicuri di chiudere in esattamente 3h15m. Insomma un sacco di cose da fare, di conti da tenere di persone da guardare, pensando… non devo farli scoppiare… non devo farli arrivare troppo tardi… non devo farli arrivare troppo presto… ricordargli di bere ai ristori… ricordando a chi vuole allungare gia’ al 20esimo che ancora non siamo neanche a meta’... per fortuna tutto condiviso con i piu’ pacer piu’ esperti.


Anche se i primi km sembrano facili facili, verso la fine la maratona fa sentire che e’ una distanza che va rispettata, e’ una cosa che ho imparato da tempo, ma tendo a dimenticare che correre 42 km anche se sotto ritmo e’ cmq una bella sfida, non bisogna sottovalutarli o strafare altrimenti arrivare alla fine non e’ scontato. Fidatevi ho corso quasi 50 sec./km piu’ lento della mia ultima maratona e gli ultimi km ho sofferto come sempre e so gia’ che mi servira’ piu’ di 1 giorno o 2 per recuperare.


Ma alla fine sono contento, insieme agli altri 2 pacer delle 3h15 abbiamo portato al traguardo una decina di persone in 3h14m45s un bel gruppetto che è rimasto compatto fino alla fine.


E’ stata una bella esperienza che chissà forse in futuro ripetero’. Intanto ringrazio Marco Mannucci che mi ha coinvolto e tutto gli altri del gruppo pacer, e mi porto a casa uno dei miei 2 palloncini rossi, l’altro l’ho regalato ad una bimba dopo aver tagliato il traguardo.


Fonte: Antonio