New York city Marathon 2022: la mia dodicesima NY.

07-11-2022 11:23 -

"Niente e nessuno al mondo potrà fermare, fermare, fermare, fermare quest'onda che va, quest'onda che viene e che va" (Jovanotti)
Perché a un certo punto ti ricordi che la tua testa è sempre quella del maratoneta che dopo 7 anni torna sulla distanza regina, nella maratona globalmente riconosciuta come la top mondiale (anche se aprirei una parentesi su Boston) e che con questa collezioni 12 medaglie di New York tra le 32 maratone conquistate. Nel mezzo 7 anni di triathlon, organizzazione PisaMarathon lasciata 3 anni or sono dopo 18 anni e non più in Brooks Italia.
Ma era prevedibile? No. O meglio non avrei scommesso 1 euro sul finirla (fisicamente) dopo 7 giorni di pesante zoppia. Il fisioterapista più ottimista mi ha detto "hai un'autonomia per salire solo le scalette dell'aereo di Pisa..." ma qui a NY ho collezionato già imprese impossibili. Almeno 4 (tendine achille aperto da operare, tendine appena operato, gluteo strappato, anca e femore appena ricostruiti e inchiodati) e la motivazione è stata doppia: se debbo fare l'esempio si 300 associati e migliaia di amici ormai sono qui e non si molla un caz.. Eppoi su 60.000 ce ne sono a camminare almeno un decimo... la mia gara sarà stare davanti a loro, zoppicando a corsetta ma debbo starci. Eppoi ho visto all'expo la bellissima medaglia e non ho sentito noie: "deve essere mia!!"
Strategia per provare a stare addirittura sotto le 6 ore sulle 8 per i camminatori, col fine di ritardare il più lontano possibile il camminamento, polpaccio permettendo: prime 2 ore 15km, seconde 2 per 14 km e ultime 2 ore 13k anche camminando. Alla fine saranno 17k, 15k e 10 negli ultimi 85 minuti. Quindi: risultato incredibilmente raggiunto. Crisi? Si, al 17 km quando il silenzio assordante nel quartiere dei 'simpatici' ortodossi mi ha fatto camminare un po'. Negli ultimi 3k poi in Central Park è svanito il dolore... un po' tardino però ma ho corso sempre con pezzi da 100/150 metri di camminata a km negli ultimi 15km ma sempre sulle gambe, neppure avessi fatto 4 lunghissimi come allenamento. Ho sofferto molto di più al Triathlon Olimpico della Versilia 2 settimane fa.
Dei mille flash stamattina voglio ricordare la fila prima della partenza di tanta gente (giovani soprattutto) al "therapy dogs". Evidentemente avranno studiato che accarezzare un cane prima di una gara fa andare più veloci?? Nel bel mezzo del Bronx al km 33 vedo una trentina di maratoneti fermi in fila ad aspettare. Un gruppo di massaggiatori "volanti" stavano lavorando le gambe ormai provate di tanti partecipanti. E massaggiavano con gli atleti che rimanevano in piedi e velocemente. Eppoi avrò contato una dozzina di tarponi schiacciati. Dalle auto e da noi ribaditi. Due cartelli poi "kenians are drinking all your beer" e "if Britney Spears survive 2007 you'll survive 26.2" (La maratona in miglia). Tra le decine di mega visori avevo già saputo, al km 12, dell'ottavo posto di Daniele Meucci in 2h13 (grandeeee). Ma il pensiero oggi più caro va alle mie bimbe che hanno coronato un sogno per il quale non esistono descrizioni tali da renderlo pieno come il viverlo direttamente. Ci proveranno ma potranno conservare le emozioni nella loro memoria. Perché dal momento in cui hanno deciso di essere maratonete sarebbe stato un delitto non venire laddove questo è pienamente riconosciuto dalla gente che ti rende protagonista del tuo sogno. E non è finita bimbe... andate a prendervi il plauso dei newyorchesi in giro fino a martedì sera quando saremo al JFK.
Perché impossible is nothing!
Ps1: a Ilaria Baneschi per due volte hanno urlato "Forza Aquile" e "Forza Maggini".
Ps2: venerdì però vado a farmi l'ecografia, che non aveva senso fare prima, fralllartro...
Ps3 a breve anche le foto dell'organizzazione mescolate con le 10 pubblicate sul mio profilo IG
Ps4: non sto qui a raccontare della settimana stupenda che stiamo vivendo qui e delle imprese delle bimbe aquile rosse tutte meravigliose. Saranno loro a farlo, se vorranno. Io me le coccolo e mi carico di energia vedendole soddisfatte e felici.


Fonte: Andrea Maggini