Jesolo Half Marathon: il racconto di Giovanni Carfì.

21-05-2023 23:00 -

Perché correre questa gara? Ah boh, sinceramente non lo so! Negli ultimi mesi mi era sembrato finalmente di aver trovato quella continuità di chilometraggio settimanale che nella mia "breve carriera" da runner non ho mai avuto, quindi mi son chiesto, perché non gareggiare per la prima volta fuori dal territorio Toscano sul lungo mare adriatico?

Il sabato mattina quando mi sono messo in macchina da Pisa per arrivare a Lido di Jesolo nella mia testa le incognite e i dubbi erano tanti: per primo il viaggio in macchina (passare dall'Emilia-Romagna dove nel mentre, purtroppo, stava accadendo quello che sappiamo tutti, mi è sembrato un po' rischioso, quindi ho deciso di allungare il tragitto per più di un'ora passando dalla Cisa e poi per Verona), per secondo il fatto di correre per la prima volta fuori Toscana lontano dai compagni di squadra e dalle solite facce conosciute e per terzo l'affrontare una gara serale "al chiaro di luna" dopo 4 ore e passa di macchina con un tempo che non si prospettava essere dei migliori (pioggia e vento).

Avevo però un'unica "certezza": due domeniche prima alla Mezza Maratona di Lucca avevo abbassato il mio PB, ma alla conclusione di quella gara stessa sapevo inconsapevolmente di aver già qualcos'altro nelle gambe, quindi questo mi dava la giusta carica per questa gara.

Arrivato nel pomeriggio a Lido di Jesolo allo starting village mi rendo subito conto che l'organizzazione è da top evento: tra sponsor di altissimo livello, innumerevoli servizi ed un totale iscritti di oltre 7.000 atleti (tra la mezza e la 10 km) mi viene trasmesso subito un clima di festa e questa cosa mi fa sentire a mio agio.

Partenza prevista per le ore 20:15. Orario un po' troppo serale per i miei gusti e per quelli della grande maggioranza degli atleti, considerando il tempo molto nuvoloso quindi senza "Moonlight" che facesse da luce sul percorso: va bene che è una corsa "serale" ma per come è stato strutturato il percorso ci sono stati parecchi punti corsi totalmente al buio e questo è stato forse l'unico neo di questo evento a mio parere.

Sono stato inserito nella seconda gabbia di partenza, dietro solo alla sezione degli elites, quindi indicativamente i primi km non dovevo "ammazzarmi" per trovare il mio ritmo e scalare posizioni: inno di mameli a tutto volume più un doveroso minuto di silenzio per le vittime dell'alluvione in Emilia e si parte! Nella mia testa avevo impostato la gara con questo pensiero "gestione senza azzardo fino al 12/13 km, poi vedo come sto e nel caso inizio a sparare le mie cartucce". I primi km ho subito una sensazione di debolezza nelle gambe e già in testa frullano i pensieri del tipo "le 4 ore e passa di macchina si fanno sentire", in più vedendo gente sfrecciarmi a destra e sinistra mi domando: "Ma quanto piano sto andando? Sto andando a 3'55, calma Giovanni il ritmo è quello pianificato, sono gli altri che sono troppo forti o semplicemente sono un po' folli", quindi mi tranquillizzo e vado avanti. Riesco a correre con un gruppetto di persone a questa andatura fino al 10/11 km quando vedo che i miei compagni di viaggio iniziano un pelo a rallentare il ritmo ed in più, per non farci mancare niente, le strade della campagna veneta si fanno via via sempre più buie e difficili da decifrare. Fiato e gambe però rispondono bene quindi decido di andarmene, lasciando la compagnia ed avviandomi a fare l'ultimo terzo di gara in solitaria. A mano a mano che passano i km riprendo sempre di più "i folli" che alla partenza mi erano sfrecciati accanto, e questo mi dà una carica incredibile per il rush finale. Gli ultimi 4 km della gara finalmente li corriamo a Lido di Jesolo ed inizia ad esserci sempre più gente a bordo strada che fa il tifo, fino all'ultimo km quando ormai siamo circondati da due ali di folla.

Passo sotto al traguardo con una smorfia di fatica stampata in faccia ma allo stesso tempo con un sorrisone enorme consapevole di aver corso come avevo pianificato ed un po' "sognato". Abbasso il mio PB appena fatto due settimane prima a Lucca di ben 40' secondi, chiudendo in 1h22'43'' ed a quel punto già mi viene subito da pensare ai prossimi obiettivi: che fare i prossimi mesi? Continuare a preparare mezze maratone cercando di abbassare il tempo oppure cimentarsi nella sfida di correre la mia prima maratona della vita?

La risposta alla domanda è la stessa della prima: Ah boh, sinceramente non lo so! Intanto però mi godo le due birre presenti nel pacco post-gara!

A dire la verità però una differenza rispetto a prima c'è: in questi ultimi mesi sono entrato a far parte di una famiglia che mi ha fatto sentire subito a casa. Un gruppo di persone cui fare affidamento nel momento del bisogno, che non mi ha fatto mancare consigli, confronti ed allenamenti mirati per il raggiungimento dei miei obiettivi. Quindi per i risultati che sto raggiungendo e per quelli che raggiungerò non posso fare altro che ringraziarvi (grazie PISA RRC!).

Alla prossima!
ps. le foto al contrario le ha messe il briao del presidente .... e restano così finchè non avrà tempo ... :-)


Fonte: Giovanni Carfì