Maurizio Baglini: la differenza fra passione pura e dimensione di vita.

30-12-2013 17:35 -

La differenza fra passione pura e dimensione di vita? Nel mio caso personale, posso dire che la musica, anzi il pianoforte, nello specifico, sia la mia vita: certo, ho dedicato tutta la mia esistenza a diventare pianista e ci sono riuscito. Tuttavia, nel momento in cui il pianoforte ha rappresentato l´ inizio della mia vita professionale - molto presto, all´ età di circa 11 anni (!) - , i concetti di retribuzione, guadagno, investimento hanno invaso la passione pura che, a livello di voglia e di motivazione, è pur sempre rimasta intatta! Il pianoforte è diventato dunque la mia dimensione di vita. La corsa, invece, rappresenta una passione pura: è sempre scevra da pregiudizi, da obblighi contrattuali, da scadenze imposte dall´ esterno. Eppure, vi assicuro che le emozioni che provo correndo, seppur diverse, sono equivalenti, a livello di importanza, a quelle che provo suonando. Rimangono i sacrifici: la dieta, la disciplina, le ore di studio da un lato e di allenamento dall´ altro, ma sono aspetti appaganti, non deterrenti. La corsa rappresenta dunque la mia passione, il mio hobby ! Corro e penso alla musica, da solo, per chilometri e chilometri: e trovo quell´ isolamento necessario alla creatività artistica.

Poi, nel 2012, la corsa diventa un hobby più importante: entrano in ballo le maratone, ovvero il concetto di distanza olimpica - regina, i 42 km e 195 metri. Prima Parigi, poi Pisa, poi Berlino, poi di nuovo Pisa: sì, Pisa, la mia città, la città dove ho cominciato a correre con mio padre Nino, scomparso nel 2012, grandissimo appassionato di podismo e veterano storico della corsa . Ecco il perché, nel 2013 ritorno alla Pisa City Marathon e, anziché provare la mezza distanza come avevo inizialmente previsto, trovo il mio personal best sulla distanza grande: 3.32 e 11 secondi. E per il 2014, programmo Vienna e New York, insieme ad alcune mezze distanze da incasellare fra i vari concerti per allenamento. Tutto questo, negli ultimi due anni, mi ha portato ad esser presente su Sport Week, sulle riviste di Running (prevista un´ intervista nel febbraio 2014 su Runners´ World ) e, udite udite, in un capitolo dello splendido libro, recentemente uscito , intitolato "Il Papa non corre ", di Irene Righetti, edito da Edizioni La Carmelina: una carrellata di personaggi illustri legati alla corsa di cui sono orgoglioso e fiero di far parte. Ecco, la passione, pur fornendomi riconoscimenti importanti che arrivano grazie alla mia dimensione di musicista, continua a darmi soddisfazioni pure: incontro nuovi amici, accompagno la mia Silvia sulla via - pian piano (!) - dello sport, mi diverto incontrando vari personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo che condividono con me la passione per la corsa. Di conseguenza, faccio un ulteriore parallelismo: così come le grandi società di concerti sono necessarie per l´artista al fine di ottenere uno status di carriera importante, le grandi maratone offrono un´adrenalina e una esperienza imperdibili (Berlino, Paris, nel mio caso); altrettanto vero, però, è constatare che il piccolo concerto in provincia offre spesso le migliori occasioni per potersi esprimere artisticamente al meglio, così come la maratona in città più piccole (il caso di Pisa Marathon è emblematico ! ) offre la possibilità di ottenere la prestazione massima.
Proverò ancora maratone meno affollate, ma consiglio a chiunque di venire a Pisa, la mia città natale, a scoprire la bellezza di un percorso infinitamente ricco di flora, di profumi, di panorami incredibilmente vari, dalla vista delle Alpi Apuane al lungo mare che va dal Calambrone a Bocca d´ Arno: e niente vi farà scoprire la bellezza di un luogo meglio di una maratona!
E se a Pisa fossimo più imprenditori, più coraggiosi, più intelligenti, capiremmo di avere, anche in ambito podistico, un evento organizzato ai massimi livelli, ovvero la Pisa City Marathon. Riusciamo a farlo sapere a tutti? Riusciamo a far sapere che non siamo secondi a nessuno? Se ascoltiamo l´entusiasmo di Andrea Maggini e degli altri che con lui lavorano in questa follia organizzativa (Michele Passarelli, Valter Ballantini e Simone Ferrisi), a mio avviso ci riusciremo: ma la città, intesa come istituzioni da un lato e comunità dall´ altro, deve percepirne l´ importanza. Abbiamo una grande maratona, con arrivo nella Piazza più bella del mondo.
Buon divertimento, buona corsa a tutti e buon anno!


Fonte: Maurizio Baglini