Gran Fondo Città di Pisa: la mia prima cicloturistica, distrutta ma contenta ...

24-03-2014 09:57 -

Eccoci ci siamo, sveglia ore 6,45 dopo una notte di intensa pioggia. Piove ancora e arriva il primo messaggio su WhatsApp, è Graziano e dice: "Anche se siamo figli dell´organizzatore oggi non è da bici" e poi "...è anche pericoloso"... ma dopo poco si sveglia mio marito Marcello e dice: "Si va!!!".
Quindi ci rimbalziamo un pò di messaggi incoraggianti, Mirco compreso che propone di dimezzare il giro e alla fine ci ritroviamo alle 8.20 alla Cittadella in formazione Golisano, Accorsini, Sodi, Caleo, D´angelo e partiamo...
Il tempo migliora strada facendo e arrivano i primi consigli tecnici su come usare il rapporto del cambio e soprattutto su come stare "in scia". Faccio quindi scivolare via la paura per far sì che la mia ruota anteriore tocchi quasi quella posteriore dei miei compagni e sento subito i benefici legati alla minor fatica.
Tutto procede bene e i miei compagni sono molto scrupolosi nel segnalarmi in tempo buche, dissesti stradali, rami ecc..., quando alla prima rotatoria un ciclista che da un pò aveva deciso di affiancarci, stringe troppo la curva e mi fa cadere. Mi rimbomba nella testa: "E´ il mestiere che entra nel sangue", quindi mi alzo e insieme al mio ortopedico di fiducia controllo di non avere niente di rotto! ...solo qualche sbucciatura e un grande spavento e così ricomincia la pedalata!
Dopo vari km i miei compagni cominciano a ingerire gel a base di carboidrati e io, ahimè, mi rendo conto che non riesco a mangiare in corsa perchè se lascio il manubrio sono instabile, sono troppo concentrata, così verso il 50° km chiedo di fare una sosta.
Mi rifocillo velocemente e ripartiamo in un percorso bellissimo, eccezionale, fatto di splendide colline verdi e dove anche il sole fa capolino.
Mi godo tutte le curve, le salite e le discese, assorbo tutti i consigli tecnici dei ragazzi e mi sento bene.
Al rientro per un gran pezzo abbiamo il vento a favore e senza fatica torniamo verso casa ma manca ancora il pezzo più duro e cioè gli ultimi 10 km controvento.
Sento i ragazzi che si organizzano per formare una gabbietta di protezione attorno a me per proteggermi dal forte vento di scirocco/libeccio che proviene dal mare e comincio a sentire una grande fatica...fatico nello stare in scia, sento i quadricipidi scoppiare, devo tenere duro ancora per pochi km...
Arriviamo in città e sento il profumo dello sport tra le vie, ciclisti che si salutano, vigili che spartiscono il traffico, transenne, pubblicità sulla gran fondo e ...il mitico Maggini!!!
Mi abbandono in una foto senza più forze ma sorrido e incasso tutti gli elogi dei compagni...86 km mi dicono...e io che pensavo di non potercela fare!!!
Ripartiamo lentamente e passiamo sotto l´arrivo, ci salutiamo e torno a casa con mio marito.

Mentre faccio il bagno mi viene spontaneo ringraziare tutti i ragazzi che hanno contribuito a rendere unica questa giornata fatta di sport, gruppo, amicizia, e tante altre belle cose.

Viviana







Fonte: Viviana Golisano