Gita alla Cortina-Dobbiaco: il resoconto della prima giornata. Le foto ed il video.

31-05-2014 16:53 -

Resoconto della prima giornata di gita per la Cortina-Dobbiaco.
Ritrovo fissato sabato mattina alle ore 5.45 presso il parcheggio dell´ACI di Pisa con i vari partecipanti iscritti alla gita.
Perlopiù afferenti al team delle Aquile dei Pisa Road Runners (runners e bikers), poi Livorno Team Running, La Verru´a, Due Arni, il Castello Lari, Marathon club Pisa e La Torre Cenaia.
Oltre alle defezioni registrate la sera precedente (Mauro Stagnari la sera prima per motivi familiari e di Dino Dringoli che per motivi di lavoro ci raggiungerà laggiù im auto, con la Filomena Santarelli sostituita poi dalla nostra Chiara Calvani) vediamo Massimo Scacco in bici che si presenta senza moglie e figli per la febbre di uno di questi. Peccato, partiamo con 5 persone in meno. Alla guida dell´autobus abbiamo l´onore di vedere l´esperto e bravo Giovanni Delle Sedie. Una garanzia della zona.
Carichiamo bagagli e bici ed alle 6.00 partiamo prendendo la FiPiLi eppoi l´autostrada a Firenze.

In autobus è una celebrazione di storie, foto ed allegria soprattutto dall´ala labronica con Alessandro Chelli ("atuttopollo, fino allo sbudellamento!") ed il grande Roberto Ria a tenere le fila. Le tre bambine gattonane e tra Pisa e Bologna è un universo di battute ed adrenaline a mille.
Non sostiamo al Cantagallo ma in zona Secchia (Modena).
Trenta minuti di sosta con foto globale della gita (mancano nell´immagine Clara e la Pampana) e ripartiamo per il lungo tratto che da qui attraverserà il Veneto, il Trentino-Alto Adige (con nuova sosta di 15 minuti per l´ultimo pit-stop) e la Val Pusteria.
Nel frattempo Whatsapp viene tempestato di immagini e commenti e mentre a Pisa piove qui nel Nord c´è un sole che quasi spacca le pietre ...

Arriviamo alle 13 in punto presso lo splendido albergo (SeeHof) sul lago color smeraldo di Valdaora. E le foto, quest´anno, sono strepitose grazie alla luce particolare!
Quindi il pranzo alle 13,30 dove ritroviamo il Dringoli. Un po´ scarsino, quest´anno, il pranzo a dire il vero, come bassina è la temperature delle camere (ed i bagni gelati), per fortuna accesi nel pomeriggio. Brindisi a suon di birre per la felicità di tutti noi. Il Caccetta nel frattempo espone il suo braccialettino per il tempo finale della sua Cortina-Dobbiaco di domani (obiettivo 3h12) ed i livornesi ormai giocano con un nano da giardino sul loro tavolo ...

Ore 15.30 ripartiamo alla volta di Dobbiaco sud. Zona Green Village per il ritiro pettorali, pacco gara (con maglina fucsia per le donne e celestina per gli uomini), corsa non competitiva di 8,5 km (alla quale partecipano i nostri Marcello Bassi con Sirkka, Valentina Zerilli e Paola Grassini) ed ultimi scampoli di tempo per raccogliere un po´ di informazioni turistiche, vedere un po´ anche la zona nord di Dobbiaco e fare un po´ di shopping presso i negozi sportivi (soprattutto materiale ciclistico o fashion da parte di Zerilli, Calvani, Maggini e Grassini). Qui troviamo anche la Rosi e Silvio venuti sin qui in camper con le bimbe.
Convenevoli e saluti con Gianni Poli (l´organizzatore della gara nonchè vincitore della maratona di New York 1986), Fulvio Massini, Pettinelli, Massimo di Victory (l´agenzia alla quale ho chiesto una tirata d´orecchio all´albergo..), il Lavagnini da Piombino, altri livornesi, fiorentini, lucchesi, etc. Non vedo molti stranieri quanti invece ve n´erano nel 2013 (soprattutto olandesi).

Per vedere il nostre video della partenza della corsa non competitiva: clicca qui

Rientro per le 19 in modo da cenare alle 19.30.
Cena più leggera dell´anno precedente (senza stinchi di maiale) e dopocena con gli shutzen bavaresi (e non tirolesi!!!) a tenerci compagnia mentre vari dei nostri guardano la partita dell´Italia alla tv.
Eppoi a nanna, domani è il giorno della gara (o della biciclettata), stavolta nelle camere un pò più riscaldate e con dei mega-coltroni dove avvolgerci o infilarcisi dentro in camere ampie ....

A fianco le prime foto di Andrea, Raffaella, Giova&Vale, Massimo, Domenico, Dino ed i labronici.

Fonte: Andrea Maggini