Iron Tour Elba (day 4 Marina di Campo): esordio con .... mutata soddisfazione!

09-06-2014 13:35 -

Finalmente ci siamo...dopo vari mesi di allenamenti in piscina, in bici ed ovviamente di corse arriva il momento del mio esordio nella multidisciplina.
Il luogo scelto dal nostro gruppo è l´incantevole Isola d´Elba e la compagnia è speciale: 2 esperti triatleti, che ci faranno da chiocce per tutta la giornata, e 6 esordienti ognuno carico di aspettative e timori che da li a qualche ora saranno colmati dall´inizio di una nuova avventura.
Giunti a Marina di Campo, luogo della 4° tappa dell´Iron Tour isola d´Elba, inizio a girovagare curioso tra la consegna pettorale, la zona cambio e la zona nuoto...la giornata è tipicamente estiva, tutto è in fermento ed anche io non riesco a trattenere la mia frenesia di iniziare questa nuova avventura.
Ritiro il pacco gara completo di tutti gli accessori per la gara (cuffia, pettorale, adesivo per la bici e per il casco) ed è già il momento dell´apertura della zona cambio...prima di entrare in zona cambio, foto di rito con il gruppo sotto la bandiera del Pisa Road Runners, tatuaggio del numero di gara su braccio e polpaccio...entro in zona cambio e vado a prendere possesso del mio posto...apro lo zaino ed inzia la certosina preparazione di tutte le componenti necessarie a rendere la sequenza nuotobicicorsa più fluida possibile. Ovviamente, da totale inesperto quale sono in questa disciplina, inizio a guardarmi intorno su come disporre gli accessori...accanto a ma ho Graziano dal quale copio&incollo alcune scelte logistiche...tra queste quella di stendere il piccolo asciugamano e posizionarvi sopra le scarpe da bici e da corsa (ma davvero serve a questo??? Boh!!!)...proseguo nel completare il posizionamento degli altri accessori: casco con occhiali inforcati e pettorale con cintura elastica sul manubrio della bici.
Ad un certo momento mi si avvicina un giudice dal quale ricevo subito il primo cicchetto di giornata: "l´asciugamano non si deve vedere, lo devi ripiegare tutto e poi farlo sparire sotto le scarpe!!!"...ma a cosa serve questo asciugamano???
Ovviamente non potendo rispondere al giudice con la laconica frase "ma ho copiato&incollato la procedura di Graziano!!!", ubbidisco come un bimbo alla maestra e ripiego l´asciugamano.
Ormai siamo prossimi alla partenza, inizio ad indossare la muta, non senza difficoltà visto che si tratta della muta gentilmente prestata da Beppe, preparo la cuffia e gli occhialini e mi dirigo verso il mare in zona briefing. Prima della spunta del chip, ci viene spiegato come bisognerà procedere in mare e mi inizia a salire a mille l´adrenalina perché penso: "già mi perdo a piedi quando corro figurati in mare dove andrò a finire!!!"...suono di sirena, bacio alla Edi e via verso la partenza...tre, due, uno si parte...mi tuffo ed inizio a nuotare come un forsennato...forse avrò fatto 30 metri in apnea tanto che quando riemergo respiro profondamente, mi guardo intorno e prendo uno davanti a me (come suggerito da Graziano e Beppe per sfruttare l´apertura dell´acqua) e seguendolo arrivo fino alla prima boa (e non mi sono perso!!!) ma al giro della boa sollevo al testa fuori dall´acqua e mi accorgo che ho finito il respiro...entro in una profonda crisi respiratoria al punto tale da farmi chiedere al giudice se mi potessi attaccare alla barca per rifiatare...ma il giudice mi rassicura dicendomi di proseguire tranquillo e che mi starà sempre a fianco...penso "almeno così sono sicuro di non finire in Corsica"...a questo punto dalla prima alla terza boa diventa per me una traversata oceanica, simile a quella di un naufrago in cerca di una zattera, in cui posso sfoggiare tutta la mia classe a nuoto: stile libero, rana, dorso e galleggiamento tipo morto...
Finalmente arriva la seconda boa, manca pochissimo alla secca dove potrò camminare, mi giro dietro e noto che ormai in acqua ci sono io e forse qualche pesce...ma va bene così sto uscendo dall´acqua. La muta mi scoppia addosso e non la sopporto più, mi alzo in piedi inizio a togliere le braccia dalla muta ed abbassarla fino al bacino e penso "ora non mi resta che sfilarla dalle gambe e partire poi in bici"...le ultime parole famose...arrivato alla zona cambio la muta non vuol saperne di uscire dal mio corpo...mi si è appiccicata addosso!!! Sotto gli incitamenti della Edi cerco di sfilarmi la muta...impreco contro le mie difficoltà di smutamento...ed ha inizio il balletto del sirenetto: una gamba giù ed una gamba su, un piede giù ed un piede su, testa sotto le gambe e via con questo circolo vizioso...ad un certo punto, saranno passati almeno cinque minuti, non ne posso più del balletto del sirenetto e decido di fare la cosa più semplice di questo modo ovvero sedermi a terra come se fossi sul divano di casa e, fischiettando ed imprecando, cerco di levarmi la muta...passa la Paola e mi chiede "che fai li?" e le rispondo: "provo a staccarmi questa cosa di dosso"...allora ragiono e comincio dalla gamba destra, stendo prima il piede e noto che ottengo qualche risultato...la muta si sta scollando...procedo allo stesso modo con la gamba sinistra e vai...finalmente la muta è uscita dal mio corpo...sono nuovamente libero di muovermi!!!
Infilo i calzini, le scarpe da bici e mi dirigo verso l´uscita della zona cambio ma prima di inforcare la bici mi esibisco nel numero finale del balletto del sirenetto la cosiddetta piroettata fantozziana...e penso "se prendo quello che si è insaponato ed ha lasciato la scia di sapone all´uscita della zona cambio...vabbè lasciamo perdere"...
Il giudice mi domanda se mi sono fatto male ed io rispondo "stavo meglio prima"...mi rialzo inforco la bici e via pedalando più forte che mai inizio a lasciarmi alle spalle sia la crisi respiratoria sia il balletto del sirenetto
Il percorso bici è inizialmente filante, poi ci aspetterà una salitina di soli 4 km, ed inizio a scorgere qualche altro partecipante davanti a me...incrocio anche i compagni di squadra e ci incitiamo a vicenda...dopo la salita inizio la discesa a velocità mai raggiunte prima ed arrivo alla zona cambio...adesso tocca alla corsa: scarpe, cappellino e via...ultimi 5 km sul circuito lungomare...manca poco...sono quasi in fondo al mio primo triathlon...vedo l´arco di arrivo, ci sono la Edi ed i miei compagni di squadra ad attendermi...braccia alate e traguardo tagliato...da oggi sono triatleta...emozioni uniche con mutata soddisfazione.


Fonte: Raffaele Stumpo