Elbaman 2014: il mio primo half ironman

29-09-2014 23:38 -

ElbaMan73: 28 set 2014
Premessa. Faccio la mia prima gara di triathlon poco più di 3 mesi fa. La distanza è quella dello sprint, quella più corta della specialità. Mi diverto molto e decido di prepararmi per una distanza più lunga. Mi iscrivo all´olimpico (distanza doppia dello sprint) di Forte dei Marmi del 7 settembre ma poi per motivi di lavoro sono costretta a trasferire la mia iscrizione alla gara del giorno dopo: di nuovo uno sprint. Mi rimane una gran voglia di misurarmi su una distanza più lunga. C´è l´Elbaman 73 (Half Ironman) il 28 settembre dove Graziano Sodi, il nostro istruttore di nuoto, parteciperà alla gara più lunga. Sono indecisa se iscrivermi o meno. Passare direttamente da una distanza sprint ad un 70.3 mi spaventa un po´. Nuotare per 1.9km non mi preoccupa più di tanto ma i 94km di bici invece mi preoccupano molto. La mezza maratona mi pare invece una cosa tutto sommato fattibile. Dopotutto il mio obiettivo è semplicemente completare la gara entro i limiti di tempo previsti.
Mi iscrivo? Non mi iscrivo? Mi iscrivo? Non mi iscrivo?.... alla fine mi iscrivo!
Mi consulto con Graziano che mi dà qualche consiglio per gli ultimi allenamenti e suggerimenti preziosi per affrontare la gara.

La gara. Tempo bello. Mi sento bene. La sera prima ho fatto una bella carica di carboidrati a cena in ottima compagnia con Graziano, Lorena, Rosy e Silvio con le bimbe e Andrea. Sto bene. Il mare di Marina di Campo è una tavola. Indosso la mia muta nuova nuova e al via entro in acqua tranquilla. Le boe si vedono benissimo. Trovo subito il mio ritmo e nuoto con tranquillità. Mi concentro per non andare troppo forte e non usare troppo le gambe che poi dovrò usare anche troppo in bici e nella corsa. Il sole è sorto da poco ma l´acqua è calda, anche troppo. Esco dall´acqua, mi avvio in zona cambio dove prendo la bici. Inizio a pedalare tranquilla. Il percorso ci porta quasi subito lungo costa. Paesaggio spettacolare. Mentre mi godo il panorama, bevo succo d´arancia ed assaporo qualche cubetto di parmigiano. Nel frattempo mi sorpassano tutti. La cosa non mi preoccupa minimamente. Sto bene. Il percorso si fa sempre più impegnativo e su una salita molto lunga inizio a sentire un fastidio al ginocchio destro. Sento che con il piede destro non riesco più a spingere bene sul pedale. Non mi preoccupo più di tanto e penso che con la discesa mi passerà. Invece, dopo la lunga e impegnativa discesa di Marciana, non appena riprendo a pedalare, il fastidio diventa un dolore. Diventa un dolore così forte che non riesco più a spingere col piede destro. Pedalo solo col sinistro! Cado in depressione. Non sono nemmeno a metà del percorso previsto di 2 giri. In pianura pedalo a 15 km/h. Come faccio a completare la gara? Continuo a pedalare quasi unicamente col piede sinistro e faccio i calcoli per capire se con una velocità media di 15 km/h posso rispettare il tempo limite previsto per la frazione di bici. Mi rendo conto che potrei farcela ma il percorso non è pianeggiante: ci sono molte salite ed in discesa non riesco a recuperare perché freno sempre troppo per la paura. Termino il primo giro in bici con molto ritardo. Vedo Andrea preoccupato e poco dopo Rosy che mi incita. Decido di distrarmi un po´ mangiando cubetti di parmigiano e sorseggiando succo d´arancia. Sono di nuovo lungo costa, la parte più panoramica. Penso che comunque col destro posso sempre tirare su il pedale anche se non riesco a spingere. Forse riesco ugualmente a fare la salita. Mi sento meglio. Cerco di concentrarmi sul percorso e di non pensare più al ginocchio. Inizio a salire e timidamente provo di nuovo a spingere anche col destro e non sento dolore! Bene, forse ce la faccio. Più avanti trovo un partecipante che, a piedi, spinge la bici sulla salita. "Tutto bene?" chiedo. "Non ce la faccio più" è la risposta. "Dai, risali in bici e andiamo. Ho calcolato che possiamo rientrare comunque entro il tempo limite". Vedo che risale e pedala di nuovo. Bene. Sono di nuovo alla discesa di Marciana. Provo a cambiare per mettere la catena sulla ruota più grande davanti ma non entra. Provo più volte ma non ci riesco. Dopo la discesa precedente avevo avuto difficoltà a fare il contrario affrontando la salita. Decido che sia meglio non toccare il cambio più di tanto. Se per caso mi si blocca come mi è già successo in allenamento non riesco a finire la gara. Con i rapporti più leggeri posso andare dappertutto con quelli più duri no. Così continuo cambiando solo con la mano destra. Sulle discese non troppo ripide dove potrei pedalare per spingere pedalo invece a vuoto, pazienza. Dopo la discesa di Marciana alla prima pedalata ecco di nuovo la fitta al ginocchio destro. Guardo l´orologio e vedo che ce la posso fare anche pedalando solo col sinistro. Sono quasi alla fine del secondo e ultimo giro quando Graziano mi sfreccia accanto come una saetta e si stupisce di vedermi sempre lì. In poco più del tempo che io ho impiegato per fare quasi 94km lui ne ha quasi completati 180! Vedere Graziano mi mette di buon umore e penso che tra poco ci incroceremo durante la frazione di corsa. Giungo in area di transizione! So di essere entro il tempo massimo previsto con ampio margine. Sono salva! Sono salva! Appena metto i piedi giù dalla bici mi esplode dentro una grande felicità. Esco dall´area di transizione con molta calma camminando e poi inizio a corricchiare piano piano col timore di sentire di nuovo il dolore al ginocchio. Rosy mi incita di nuovo. Sto correndo! E soprattutto non ho alcun dolore! Sento le gambe che girano bene. Non sento nemmeno alcun dolore al tallone destro che negli ultimi mesi mi ha costretto a non correre più di 20-30km settimanali. Sono lentissima ma allo stesso tempo felicissima perché dopo quasi 7 ore di gara riesco a correre senza problemi. Incrocio Graziano e ci diamo il 5 felici e contenti. Il lungomare è pieno di gente che fa il tifo. Incrocio più volte Rosy e Silvio con le bimbe, Lorena e Andrea. Tutti mi incitano! Dopo l´incubo della frazione di bici la mezza maratona mi appare facilissima. Sono felice e sto bene anche se il percorso presenta dei leggeri saliscendi che alla fine si fanno sentire. Incrocio di nuovo Graziano e vedo che ha un bel passo. Bene. Negli ultimi km sono affaticata ma sento che la muscolatura non è contratta e che posso terminare la gara continuando a correre in tutta tranquillità. Vado a prendermi la medaglia di Finisher! L´emozione di tagliare finalmente il traguardo è indescrivibile. Sono ultima in classifica ma felicissima! Più tardi arriva anche Graziano che chiude la gara sulla distanza lunga molto bene, addirittura terzo di categoria! Giornata felice, faticosa ma felice! Bellissimo weekend grazie anche all´ottima compagnia!

Fonte: Paola Grassini