Elbaman 2014: Sodi sedicesimo ed esordio Grassini nel racconto di Maggini. Le quasi 800 foto.

30-09-2014 23:14 -

Decima edizione dell´ElbaMan organizzato dalla AEthalia Triathlon dell´amico Marco Scotti da Lecco (e Svizzera). Una decima edizione di alto livello organizzativo, dettagli migliorati, al limite dell´eccellenza ormai, con un week-end meteorologicamente strepitoso e perfetto dopo due edizioni rovinate dal maltempo. Ma è il bel clima dei volontari che rende un evento un ´grande evento´. Quando questi sono felici e contenti e li rivedi anno dopo anno vuol dire che l´evento rappresenta una famiglia per amici partecipanti.
In programma le due distanze più lunghe della triplice: il lungo (ironman, 3,8km di nuoto, 180 di bici e la maratona di 42,195km) ed il medio (mezzo ironman, qui chiamato 73 invece di 70.3 per 1,8k di nuoto, 94 di bici e la mezza maratona di 21,097km). Quest´anno non si organizzano le staffette, sempre minori di anno in anno, anche se erano apprezzate più che altro dai locali elbani.
I Pisa Road Runners, dopo le gare ad Embrun di D´Angelo e Comassi nel 2013 (sul lungo) e di Accorsini a Castiglione delle Pescaia (medio) schierano al via Graziano Sodi, responsabile tecnico Fitri nonché istruttore nuoto del team (quest´anno ben 28 aquile al suo seguito!), dato in splendida forma sulla distanza lunga e Paola Grassini che azzarda il medio dopo aver saltato l´Olimpico di Forte dei Marmi per questioni di lavoro ripiegando sullo Sprint della domenica. Azzardo soprattutto nella bici visto che pedala solo da marzo scorso ed il suo esordio risale allo Sprint (sempre qui a Marina di Campo) solo lo scorso giugno.
Al seguito un nutrito gruppo di fans, accompagnatori, etc. tra i quali il Presidente del team (io!) con tanto di macchina fotografica e scarpe da corsa per seguirli un po´ ed anche Lorena (orfana di Criterium ma attenta alle classifiche finali di Filecchio), Rosi (un po´ acciaccata ma sempre in palla), Silvio e le bimbe mentre all´ultimo non ce l´ha fatta Beppe a raggiungere l´isola. Le mie foto le trovate cliccando in fondo alla fine di questo pezzo.
Ma al via (tra i circa 800 partecipanti) tanti amici del Livorno Triathlon, 1 A Mistral, Phisio Sport Lab, Pisa Triathlon e delle Meraviglie, nuovo team dove una strepitosa e raggiante Franca Tosi attende il suo esordio sul percorso lungo.
Io e Paola siamo arrivati a Marina di Campo alle 17 del sabato, in tempo per ritirare il pettorale, cuffietta, chip e gli adesivi vari per portare, in zona cambio (entro le 18.15!!), bici, caschetto e telo copri bici, con la pompa portata da Pisa per poi scoprire che non funziona un piffero. Santo Quaglierini da Livorno, pensaci tu ...
Paola è sbalestrata da qualche giorno, per la tensione e le tante cose da ricordare, a differenza di Graziano che appare pervaso da una tranquillità olimpica che fa invidia.
Dopo le foto di rito ci prepariamo per la cena a casa Sodi-Meroni, presso un residence vicino al nostro albergo (lungo il percorso ´running´) con tutta la banda Grazzini-Nardini ma con un panorama del golfo mozzafiato. Pasta a volontà con Paola che, ovviamente, ha dato spettacolo ... non so se per la pasta mangiata o per i tentativi di grattugiamento della forma di grana in una simil-campana. Più grattava e più ne buttava fuori dal piatto...
La mattina della domenica, dopo una nottata a sfidare le zanzare della camera del Thomas hotel, è stata traumatica. Tra le 3 e le 4 Paola era già sveglia e colazionata con decine e decine di partecipanti che in albergo preparavano anch´essi la personale disfida. Io a fare colazione alle 5,30 per rientrare rintronato in camera (causa zanzare e caldo ho dormito poco). Prima delle 6 Paola è partita per le ultime pratiche in zona cambio alla bici (da gonfiare) e per lasciare il proprio materiale (chiusura area alle 6.40). Poco prima delle 7.00 siamo tutti in spiaggia dove sta partendo la gara maschile lunga. E´ ancora buio ma l´orizzonte serba ancora uno spettacolo bellissimo con le due isole davanti a noi e le ultime barche da spostare i cui profili stagliano sul cielo che vuole aprirsi al giorno ... E´ la mia quarta volta che assisto questa fase che è sempre emozionantissima. Quest´anno non ci sono le lanterne che gli elbani facevano volare prima della partenza per ricordare uno dei pochi triatleti locali scomparso qualche anno fa mentre si allenava in bici dopo uno schianto contro una moto.
Inizia il nervosismo in noi accompagnatori e per ammazzarlo scattiamo foto e scriviamo su whatsapp. Siamo più tesi noi che non gareggiamo che loro due .... Lorena dice che Graziano è rilassato come non mai ... Paola arriva con una borsa che sembra aver fatto la spesa alla coop (e me la rifila ovviamente a me con le ciabatte infradito impilate dentro). A proposito di infradito: il triathlon è ciò che più si avvicina alla moda dei surfisti. Se non hai le infradito sembra che tu non possa far parte del club. Puoi essere svizzero, danese o slovacco ma se non le indossi quasi ti guardano male ... Se esistono ciabatte dove poter piazzare i miei plantari fatemi un fischio ... Scusate la digressione ...
Partono gli "IronMan" (che poi non è corretto chiamare così perché è un marchio registrato e solo poche organizzazioni al mondo possono avere risorse sufficienti per pagare la fee a chi ha depositato il TM facendosi ricco) alle 7,00 e dopo 3 minuti le donne (con la più forte, l´altoatesina Tessaro, che recupererà quasi tutti gli uomini tranne i primi dieci-dodici circa ....) che ecco uscire già il sole ... contrasto favoloso che sembra essere fatto a posta. Buio prima della gara, luce subito dopo. Lo spettacolo delle braccia che iniziano ad andare di bolina a sinistra verso la prima boa piramidale arancione su un mare calmo e piatto come una tavola. Dopo circa 25 minuti sulla spiaggia iniziano a passare la boa di metà ´ironman´ ... Terribile deve essere questo passaggio continuo da orizzontale, verticale e nuovamente orizzontale per un altro chilometro ed ottocento metri... Vediamo Graziano, tranquillo ma concentrato. Alle 8 il via delle donne del medio ironman, pochi minuti dopo l´uscita dei primi ironman. Quindi parte Paola e due minuti dopo esce Graziano, quindi in poco più di un´ora ...Alle 8.30 è la volta dell´entrata in acqua del gruppo più numeroso, quello delle cuffie bianche degli uomini del 73. Circa 10 minuti dopo esce anche Paola... un attimo di stordimento per il passaggio in posizione verticale ... sistematica agli occhialini, si inizia ad aprire la muta Zoot (comprata ad Arezzo 10 giorni prima) e via per la doccia in spiaggia con nebulizzatori (penso di aver fatto buone e curiose foto che potrete vedere cliccando in fondo) e scalza sull´asfalto che porta in zona cambio.
Graziano, nel frattempo, dovrebbe essersi involato sulla salita di Sant´Ilario (unico tratto differente sui giri dei partecipanti, salita che chi fa il 73 non si ritrova nei propri due giri, comunque impegnativi, senza pianura). Paola, con calma, si veste da biker, prende il suo materiale e soprattutto cibo, borracce e gel sapientemente preparati in quella che, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto essere una frazione interlocutoria (un ristorante lungo 94km in bici....) come preparazione alla corsa ... ma così non è stato ... Tempo poche salite e ´crack´ il ginocchio destro le presenta il conto. Nel frattempo io, tornato in albergo e cambiatomi con il materiale da running corro verso la salita del Procchio ed appena vedo la Simonetta del Livorno Triathlon scendere per la fine del primo giro inizio a fare i miei conti (è uscita 5 minuti prima di Paola dal mare, fra circa 10/15 minuti dovrebbe arrivare Paola...). Mi piazzo con lo smartphone pronto per fotografarla ... passano 15/20 minuti ... passano tanti uomini e qualche donna ... ... arriviamo a 40-45 minuti ... la batteria dello smartphone mi presenta quasi il conto, non passa più nessuno e di Paola nessuna traccia). Inizio a pensare male ... penso che abbia forato e che non sappia cambiare la camera d´aria ... non penso che sia caduta .... Dopo un´ora esatta (!!!) vedo la sua bici rossa ciondolante e penso ad un problema tecnico ... ma fa in tempo a dirmi che il ginocchio fa male e che vede di andare avanti così ... Inizia così anche il calvario nostro di accompagnatori ed a casa degli spettatori su whatsapp, anche perché Lorena diffonde la notizia: Graziano è 12° nell´IronMan ed ha recuperato non meno di 15 posizioni con una prima frazione di bici strepitosa. L´attenzione e l´adrenalina salgono in noi (ed a casa): ce la farà Paola a stare dentro il tempo massimo spingendo solo con la gamba sinistra? Ce la farà Graziano a mantenere la posizione? Tra il dire ed il fare, siamo alle 11,00 e dobbiamo arrivare con questi dubbi fino alle 14/14.45 .... Una tortura ...
Alle 14 ci riuniamo tutti alla curva dell´Hotel Select all´entrata di Marina di Campo, nel punto dove si vede sia ormai l´arrivo in bici e l´uscita tra le case per la frazione running.
Arriva Graziano verso le 14.20 mentre dialoga con un ciclista ceco (della Repubblica Ceca, qui presenti in massa insieme a tedeschi, inglesi, svizzeri, francesi, belgi) ... non si sa cosa si dicano. Inizia il count-down per Paola, la gente da casa chiede a che punto siamo ... non la vediamo fino alle 14.35 quando arriva tranquilla, solare e serena. Penso che si sia rassegnata al ritiro ... Passano quasi cinque minuti e non esce dalla zona cambio ... pensiamo che i giudici l´abbiano fermata ... Rosi le va incontro ... ad un certo punto escono entrambi, Rosi e Paola con il body dei Pisa Road Runners. Sta correndo, benino vista la fatica del passaggio nuovamente verticale ma il ginocchio non sembra darle fastidio con la corsa. E´ fatta! E´ uscitaaaaa! Da Pisa arrivano decine e decine di messaggi di giubilo ... come se fosse nuovamente atterrato l´uomo sulla luna dopo minuti e minuti di silenzio radio .... Sensazione di tensione, attesa ed euforia ...
Ci spostiamo sul lungomare per la frazione running. Graziano corre sciolto (ma deve pur sempre fare una maratona dopo quasi 4k di nuoto e 180 di bici non tanto amichevoli qui all´Elba). Paola è felice e quando vede me e Lorena al primo giro ci dice "la mezza maratona è una cazzata ... è la bici che è terribile!" Bello poi vedere questi avanti-indietro (per 5 giri per gli ironman e 3 giri per chi fa il medio) con i compagni di squadra che si scambiano incoraggiamenti ed il "cinque". Lorena mi racconta che Graziano, al primo incontro con Paola, ci ha provato a darle un cinque, ma orba com´è, se l´è preso tutto ner muso ... dalla seconda in poi invece no.
La differenza qui è semplice: chi fa la distanza lunga è più concentrato di chi fa il medio, che ride ride ....
Ammazzo il tempo facendo foto di primi piani, compresa una accompagnatrice che mi fa da modella su uno striscione Brooks che voglio fotografare con il vento ... si mette in posa e ... click, poi click e soprattutto ri-click (vedere foto) ... poi da dietro ... ancora click (ma non solo più il solo a fotografarla)... uno spettacolo della natura. Ma anche il suo ragazzo non scherza a quanto sembra ...
Non distraiamoci e torniamo al racconto ...
Dicevo di Paola che va benino rispetto ad alcuni che camminano o corrono già ciondolanti ma avrà perso due ore in più degli altri causa bici ... pertanto non riesce a recuperare neppure quelle donne che decidono di camminare tutti i 21,097km pur di arrivare.
Alle 16,30 pranzo! Finalmente, due tranci di pizza ed un bel birrone per iniziare ad ammorbare la tensione. Ormai ho la sensazione che sia fatta per entrambi. Non so come arriveranno, ma arriveranno ... e debbo arrivarci anch´io all´arrivo, maremma sciagattata dalla fame e dalla tensione!
Ci si sposta all´arrivo all´interno di Marina di Campo, al tanto agognato arco del traguardo, spunta il capellino bianco con il fiocco rosa dedicato alla campagna di sensibilizzazione contro i tumori femminili, e vedo arrivare anche il corpo di Paola dopo oltre 9 ore (di pochi minuti). Soddisfazione per lei ma anche per me, di presidente, dirigente, allenatore, compagno di squadra, mentore dello sport, marito, convivente e padre dei suoi figli ... per un attimo mi commuovo nel fotografarla con la medaglia ... ma anche ora mentre scrivo ... non lo so ma deve essere quella complicità che ci lega in queste passioni, dopo averne viste e patite tante, ormai più che decennale ... Bello anche pensare che due aquile dei Pisa Road Runners (Grassini e Grazzini, anche se con l´1A Mistral) siano le uniche pisane ad aver completato un mezzo ironman.
Non faccio in tempo a ritornare sul lungomare che mi sembra di essere passato, d´incanto, dal paradiso in un inferno dantesco ... ambulanze che raccattono partecipanti, mogli che consolano mariti appena ritirati per crampi, gente che vomita di tutto con terribili dolori allucinanti allo stomaco, parenti che iniziano ad accompagnare a corsetta o camminando amici o mariti che stanno vaneggiando e ciondolando a destra e sinistra del percorso. Tutto un altro scenario rispetto a poco prima forse perché siamo passati da un lungomare dove erano presenti tanti del medio ad un nuovo lungomare, pregno di matti dell´ironman (e sarà così fino alla mezzanotte, per 17 ore!!!!) ... ... vedo Graziano, che non mi sembra più sciolto e rilassato come prima. Lorena si ferma preoccupata con la sua bici per dirmi che ha i crampi e che sta perdendo qualche posizione ...
Lo assistiamo per quanto possiamo ma sta rallentando e l´ultimo giro sembra un calvario (ma deve esserlo per tutti, non solo per lui). Torno all´arrivo e vedo l´ottavo arrivato, il nono, il decimo (un genovese che era uscito dalla bici 20 minuti dopo Graziano) ... il quattordicesimo (il ragazzone ciclista reggiano, atteso dalla ormai famosa ´modella´) .... Il quindicesimo .... Rullo di tamburi ... spunta il cappellino bianco ... ecco Graziano che vede Lorena e ci si tuffa dritto dritto dopo il traguardo come se fosse il vero premio da raggiungere, emozionandosi entrambi ...
Sedicesimo per un tempo strepitoso: 11 ore e 35 minuti. Il suo personal best.
Sta a lungo con il telo termico seduto su una sedia ... in pratica ritirerà la maglia di Finisher dopo un´ora ... ma in quell´ora tutto sembra passargli davanti agli occhi: quelle 11 ore e 35 minuti, quei mesi di duri allenamenti, forse anche il non felicissimo 2013 ... chissà cos´altro. Al termine dichiara "questo è il mio ultimo IronMan". Gli ricordo che lo aveva già detto ...
La sera io e Paola non riusciamo a cenare. Alle 20 siamo entrambi a letto a dormire, distrutti ... lei per un motivo ... io per altri motivi. Lei scaricava la tensione in gara ed io la accumulavo ...
La mattina del lunedì facciamo colazione che sembriamo rinfrancati con tutti gli altri ospiti dell´albergo (in ciabatte ovviamente tranne me ....). Carichiamo la macchina per poi andare alle premiazioni in piazza per le 10 dove sono riuniti tutti i Finisher rimasti e tantissimi volontari.
Volontari che fanno la sorpresa allo Scotti che si commuove. Il padre di Marco mi dice di star sempre vicino a suo figlio .... In una sorta di investitura.
Alle premiazioni la soddisfazione di vedere Graziano, terzo di categoria, salire sul podio ... come Presidente resto commosso come tanti altri particolari ... a partire dalla comune maglia blu del team (dopo gara) che indossano Lorena e Paola (quella secondo la quale se il triathlon fosse stata una cosa facile si sarebbe allora chiamato calcio), come la felicità che sprizza la Franca Tosi, Finisher nel lungo di poco sotto le 16 ore e tantissimi volti di persone unite nelle imprese, forse nella Vita.
Belle le parole del primo arrivato, belga, che dopo aver ringraziato volontari ed organizzatori, tiene molto ad evidenziare che tutti i partecipanti sono stati dei numeri Uno. Non solo lui. In molti sul palcono, salgono con i figli, come nel giorno precedente avevano tagliato il traguardo.
Si torna sul traghetto in questo radioso week-end elbano. Si torna a casa dopo queste fatiche ... ma la voglia di volare alto, con le mie aquile, qui a Marina di Campo il prossimo anno, è veramente tanta!

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Fonte: Andrea Maggini