Castelfranco: tra immagini belle ed altre meno belle...

05-10-2014 23:05 -

Che dire? Ho aspettato quattro giorni prima di scrivere qualcosa, per rispetto del Signor Moreno che, sembra, rimettersi al meglio dopo la situazione tragica accaduta nel bel mezzo dei boschi delle Cerbaie con difficoltà dei soccorsi a raggiungere, lui e noi che ci rivediamo in una situazione analoga a quella già vissuta alla corsa del Criterium ad aprile scorso. A Livorno finì male, qui sembra che stia andando bene dopo il recupero con l´elicottero ma ho già scritto ai vari Circuiti che relazionerò sulle cose da farsi per migliorare queste marce da un punto di vista dei soccorsi. Aspettare più di 60 (se non 90!) minuti è una esagerazione. Eppoi il personale deve essere di alto livello e preparato a queste situazioni. Mi fermo qui e passo alle note.

Una ventina di aquile, molte nuove (!), si sono presentate a Castelfranco nonostante l´appetitoso allenamento lungo il parco fluviale organizzato da Mirco e Chiara. Qui si presenta una marcia che ha ben 43 anni ed è organizzata da un bel gruppo. Peccato solo che per le normative nuove, si debba correre attorno ai 20 km mentre i 25 km mi facevano pure comodo in vista della mia decima maratona di New York.

Prima parte asfaltata eppoi si sale dentro le Cerbaie che restano una favola ... Fino al punto dell´incidente, dopodiché corro con Emilio a lungo fino alla discesa di Montefalcone per poi rifare il pezzo asfaltato fino al retro del cimitero.

Pane col pomodoro, vino e tè. Stop.
Non vado oltre per questa marcia che non ha difetti più grandi di tutte le altre ma è stata sede di profonde riflessioni sul come, noi podisti (spesso organizzatori), dovremmo cogliere l´occasione per migliorare e migliorarci.

Fonte: Andrea Maggini