Verona Marathon: il primo bacio, il primo amore e .... la prima maratona

07-10-2014 21:16 -

"Mi piace pensare che una persona qualunque possa fare qualsiasi cosa"
(dal film Tracks - I viaggi non finiscono mai)

Ci sono cose che nella vita non si dimenticano.

Il primo bacio, il primo amore e ...........la prima maratona.

A maggio ho sentito che era arrivato il momento di accompagnare al "correre per correre" il correre per uno scopo, o anzi, detto meglio, per un traguardo e se traguardo doveva essere, allora tanto valeva che fosse quello che sognano tutti quelli che amano la corsa: quello che si trova a esatti 42.195 ml. dalla partenza.

Correre una Maratona non è solo mettere un piede dietro l´altro il giorno della gara,.....c´è tutto un "prima"!

Intanto si deve scegliere quale sarà il percorso su cui ricevere il battesimo della strada, poi quale sarà l´atteggiamento da tenere e quale obiettivo darsi.

Ovviamente, visto che esiste la Pisa Marathon, per prima cosa ho pensato che mi sarebbe piaciuto correre sulle strade amiche, ma questo avrebbe voluto dire fare la preparazione da ottobre a dicembre ed è un periodo dell´anno nel quale mi sarebbe stato difficile trovare il tempo minimo necessario.

Altro pensiero...o per meglio dire "un sogno" sarebbe stato quello di esordire come un bruchetto al centro della "Grande Mela", ma poi la paura di bloccarmi a metà del Ponte di Verrazzano e perdermi la possibilità di godermi la maratona più famosa del mondo, mi ha fatto decidere per un profilo molto più low.

Ed eccomi quindi a navigare su internet per trovare tutte le maratone d´Italia ed ho iniziato la ricerca.

Anche se per poco la Maratona di Venezia cade dopo il termine ultimo che ho fissato nel mio personalissimo calendario e poi, letti un po´ di commenti, mi sono un po´ spaventata dal tipo di percorso che, dicono, spesso sembra disegnato apposta per spezzare gambe e fiato.

Poi scopro che il 5 di ottobre si corre nientepopòdimenoche la Maratona nella Città degli innamorati e cioè la Verona Marathon, con arrivo previsto all´interno della magica Arena.

La città di Romeo e Giulietta è bella, il periodo è perfetto e poi vuoi mettere l´idea di finire la mia prima grande battaglia di strada all´interno di un´arena....!!!

Detto fatto mi iscrivo.

Nemmeno il tempo di scrivere all´organizzazione che sarebbe carino da parte loro celebrare il mio esordio facendo risuonare in partenza il grido "Al mio segnale scatenate l´inferno!" e all´arrivo la marcia trionfale dell´Aida, che giunge la ferale notizia che la sovrintendenza non ha dato il permesso per l´arrivo nello storico agone ma soltanto nell´adiacente Piazza Brà.

Fa niente, oramai il dado è tratto, vorrà dire che mi guarderò "Il Gladiatore" la sera prima e mi accontenterò degli applausi delle due ali di folla che saluteranno festanti il mio arrivo.

Dunque, ricapitoliamo: ho scelto la location e la data, ho scelto la colonna sonora, ho scelto già da un po´ le scarpe e la mise con cui correre e quindi direi che ci siamo.

Soltanto un piccolo particolare: è appena maggio (poco prima della Cortina-Dobbiaco) e c´ho più o meno trentina di km nelle gambe...!!!

Ma non basta certo un così insignificante dettaglio a fermare una novella Filippide carica d´entusiasmo.

Ed eccomi di nuovo su internet a leggere ogni genere di suggerimento su come preparare una maratona. Se ne trovano dei più disparati: da quelli in salsa hi-Tec, secondo cui con il Garmin giusto e le scarpe con il sensore integrato fare una maratona è più o meno come giocare una partita alla play-station, a quelli mistici per cui, a condizione di indossare qualcosa di arancione, sarà il tuo karma a portarti in volo sino all´arrivo, a quelli in stile sergente di ferro che prevedono due sessioni giornaliere di allenamento da almeno 4 ore l´una e sempre e comunque con uno zaino da almeno quindici chili in spalla.

Lascio perdere e decido che la cosa più semplice è chiedere ai molti amici che di maratone ne hanno già fatte un bel po´: dalla mia la voglia di farcela e la determinazione di un soldatino di ferro.

E così mi trovo a seguire una tabella di allenamento da 5 giorni a settimana per 16 settimane senza mai saltare un allenamento, con sveglia spesso alle 05:00 AM e con tanto di previsione di due settimane in quota per ossigenarsi. In quota alla fine ci sono rimasta soltanto tre giorni, ma questa è un´altra storia.

Da fine luglio inizio i famosi "lunghi", che peraltro troverei molto più giusto chiamare "gli infami", ma che sono quelli che alla fine non vedi l´ora di fare per misurarti.

Molti me li sono fatti da sola e questo li rende ancora più faticosi, ma oltre a farti le ossa servono a farti la testa e questo serve davvero quando poi ti trovi a fare quei quaranta e fischia km che sembrano non finire mai. Ricordo una domenica di essere arrivata al porto di Marina da sola e di essermi detta: "e ora chi ci torna indietro?".

Ma il lungo/infame più bello di tutti è stato quello da 37Km che ho fatto il 14 settembre: sarà perché lì da sola non ci sono rimasta neppure per un secondo e mi sono potuta permettere delle lepri tutte mie (Massimo Fiorido e Cristiano Birga, grazie ancora) che mi hanno consegnato per gli ultimi 10km a quel pigrone del mio Amore che si è improvvisato, come dice lui, "runner per un giorno" e che insieme agli altri mi ha portato a chiuderli in 3h. 20´.

C´avete poco da ridere, per me era e rimane un tempone e se siete più bravi voi buon pro´ vi faccia...! :-)

Ormai siamo a pochi giorni dalla gara, tante settimane di allenamento e tanti km sono ormai alle spalle, ma stress, ansia e stanchezza si cominciano a far sentire, la strizza aumenta ma la voglia di chiudere il cerchio è davvero tanta.

05 ottobre 2014, Verona, condimeteo buone.

La notte è passata un po´ agitata, ma non c´é nessuna sensazione di stanchezza e sono carica come una molla: è la mia prima maratona, so che ricorderò questo giorno per sempre.

Mamma Fabrizia è con me perchè ci tiene ad essere vicina alla sua bimba in un giorno così importate e Pietro è in treno... tra "qualche ora" lo abbraccerò all´arrivo.

All´Area Expo Maratona incontro Francesco Ferrucci, il mitico Passatore, lui di Maratone ne ha fatte 31, quasi 32...bello trovare un volto amico. Facciamo quattro chiacchiere e foto di rito, ma i minuti scorrono ed entriamo nelle nostre griglie: io per questa volta nell´ultima, ma un giorno....!

Alle 9.00 in punto si parte: ho il cuore in gola, sono emozionata e felicissima, porto con me tutte le Aquile, le persone che amo e il ricordo di tutti i sacrifici che ho fatto.

Tra i tanti consigli e suggerimenti che mi sono stati dati e dei quali ho fatto tesoro ce n´è uno che mi ha colpito: "quando ti sentirai stanca, quando avrai il momento di crisi, pensa a tutte le volte che ti sei alzata alle 5 e a tutti i sacrifici che hai fatto...non buttare via tutto!"...questa frase è diventata il mio mantra quando al 27 km mi sono trovata davanti una pettata che sembrava il Monte Serra.

I km dopo il trentesimo, "Quei Km", sembrano non finire mai. Sono nella campagna sconfinata di Verona, siamo ormai quattro gatti, la maratona non è per tutti, ma io sono sempre più determinata a concluderla.

Voglio quella medaglia!

Passa un "omino" in bicicletta con le guance rosse che si diverte a fare commenti con la sua parlata veneta sui runner che gli sfilano affaticati sotto il naso, mi vede e gli esce fuori un: "guarda questa qui con le treccin come va !". Lo saluto con un sorriso, perchè il fiato residuo mi serve tutto.

Alle porte della città inizia il tifo delle persone che ti applaudono e ti spingono, ti sorridono e ti incitano con i loro utilissimi "dai, dai, dai". Ogni "dai" è un soffio d´alito che ti sospinge e in certi momenti è davvero importante. Peccato non aver indossato niente di arancione, perché adesso se il mio karma mi desse una spintona non è che direi di no....!

Comunque anche i 39 km sono passati e anche se pensare che ne mancano ancora tre ti getta un po´ nello sconforto, si comincia a sentire in lontananza il brusio della gente all´arrivo.

Penultima curva, comincia il pavé e ormai siamo quasi al 42 km. Ora manca davvero poco. Vedo l´ultima curva e mi manca il fiato..., provo a respirare profondamente ma ormai sono soltanto rantoli o poco più; il cuore però comincia a battere più forte e questa volta sento chiaramente che non è per l´affanno.

Sono sul rettilineo dell´arrivo e vedo il traguardo anche se è un po´ sfuocato, perché, inutile negarlo, sto ridendo e piangendo come una scema.

All´arrivo c´é la speaker ufficiale della manifestazione che mi batte il cinque e che commenta: "bello vedere un´atleta che si commuove".

Ce l´ho fatta, ho finito una maratona, sono felice ed ho i sensi a mille. Vedo colori più vividi, sento tutti i rumori e anche la marcia trionfale dell´Aida che non c´é, percepisco nettamente tutti gli odori.

Ecco, appunto, cosa c´entrava concimare tutti i campi intorno a Verona e tutte le aiuole della città proprio nel periodo della maratona poi un giorno qualcuno me dovrà spiegare.....!!!!

La medaglia della Maratona sembra un cavatappi...brutta che "unsipolevede´", tutto intorno, invece del profumo della vittoria, c´é un terrificante odore di bottino, ma ho corso la mia prima maratona e sono certa che non me lo scorderò mai.

Grazie prima di tutto a Pietro per avermi sopportato in questi 4 mesi. Ha avuto un´infinita pazienza ed una resistenza sicuramente maggiore della mia, perchè una donna paranoica e ansiosa è faticosa più di una maratona. Grazie al Presidente per i suoi utili consigli e per essermi stato sempre vicino. Grazie a Guia e Nadia (doveva essere un segreto, ma noi tre abbiamo una chattina privata che si chiama "Kilometri su Kilometri" e ci sentiamo un po´ come i tre moschettieri). Grazie Andrea Papeschi che mi ha fatto da talent scout. Grazie a Sergio che mi ha fatto da fratello maggiore. Grazie a tutti coloro che hanno corso con me aiutandomi a fare km e tra questi un grazie particolare ai C.C.C. Grazie a Felicino e Carletto che mi hanno fatto scoprire posti intorno a Pisa che non conoscevo!

Grazie a tutte le Aquile che avevo nel cuore in questa mia avventura.

La frase che è stato il mio mantra durante la corsa me l´ha detta la grande Lorena Meroni!

Correre una Maratona è una cosa IMMENSA.

Raffa

Fonte: Raffaella Menconi