Il Night Trail del venerdì; ma messo in scena di giovedì.

20-11-2014 23:35 -

L´enciclopedia Treccani definisce questa particolare forma d´arte itinerante come l´anello di congiunzione tra la pluricentenaria e blasonata Arrancata e il più selvaggio Trail; è stata pensata, voluta e creata da Alessio Sbranex Sbrana, ottimo e abbondante personaggio tra quelli, in forza ai Pisa Road Runners, affetti da personalità stroboscopica, nella variegata fauna del podismo pisano.

> Ormai giunto alla sua quarta edizione, questo allenamento a cazzo di cinghiale, praticato sui Monti Pisani spaccaossa, per tanti (in realtà si contano sulle dita di una mano), è diventato l´appuntamento al buio tanto atteso del venerdì: classico ritrovo al parcheggio ACI alle 20:00. (E dove sennò...)
> Stasera, tuttavia, è il 20 novembre 2014, come non detto... causa i molteplici impegni dei diversi soci fondatori, tanto per essere incoerenti fino all´inverosimile, cade di giovedì.

> Quindi giovedì, alle 20, al parcheggio ACI?
> Noooooo; seeeeeeeeeeee... alle 20,30!; per via della prima mistica seduta di mindfulness presso il CNR per due dei suoi frequentatori abituali (Sbranex e il Capraia, un tempo compagni di banco alle elementari, oggi compagni di merende notturne su e giù per i monti mentre i cinghiali gli fanno "ciao").
> Nel novero di pionieri di questo fantastico appuntamento settimanale vi sono altri personaggi illustri che, con il tempo e, soprattutto con le cazzate che in questi frangenti nascono come funghi dopo giorni e giorni di pioggia, hanno assunto un ruolo fondamentale nella struttura dello zoccolo duro della mistica attività; e, sempre a forza di cazzate, hanno anche avuto un nome di... - mi verrebbe da dire "battaglia" ma la similitudine con la Battaglia sarebbe troppo scontata e pret a porter per serie infinite di ping pong di commenti e battute troppo facili e scontate e, quindi, non lo userò; però, per assonanza, userò "frattaglia" o "boscaglia", tirando a sorte con la monetina - ...nome di boscaglia: c´è, ad esempio, "l´Infame"... detta anche "quellachenoncivolepiu´bbene", alias Valentina Damiani, alias "lamadonnadifatima", perché appare e scompare ma si spera sempre che ritorni prima o poi; c´è la "Zzzinghera trentina" (detta anche la Sciagattata, la Ritardataria, la Gonfia, la Sniffazampironi) - Viviana - che si presenta regolarmente in ritardo, che spara cazzate a raffica, che intossica i compagni d´avventura con zenzero avariato, e molesta il gruppo ripetendo fino allo sfinimento, in un rito tutto suo dai tratti psicotico-ossessivo compulsivi, che "in cielo si vede il cacciatore, siiiii... Che figata, guardate che bello il cacciatore... Si vede si vede, stasera si vede bene, guardate..." e, talvolta, va disattivata a sassate nel capo.

> Poi c´è Salvatore, il figlio ritrovato del Capraia, ormai per tutti "il Pelli", piccolo grande uomo d´altri tempi; omino tutto d´un pezzo, proporzionato e confortevole. Di lui si ricordano i sani principi e la misura nella scelta quali-quantitativa delle parole: non è mai inopportuno, mai una parola fuori posto o fuori tempo, non si sbilancia mai; o forse sarebbe più corretto dire quasi... mai.
> Di lui, per l´appunto, si conserva gelosamente nell´archivio segreto di questi corridori templari, un commento in Night Trail Chat che non può e non deve essere dimenticato. Qui si apre una parentesi perché c´è da dire che c´è "vita night Trail" anche durante la settimana: in chat privè ci si scambiano ricette, consigli, incoraggiamenti, pareri anche seri, foto, battute, report sulle inutili imprese individuali, consulenze professionali eccetera eccetera; ma, è del Pelli la richiesta di pareri che più mi piace e non posso esimermi da immortalarla qui per la gioia di tutti e anche dei posteri... Perché questa è poesia che parte dalla pancia e arriva diretta al cuore, è un concentrato un po´ scettico e cinico, ma non rassegnato all´oblio sportivo, di vera pura bellissima grandissima passione.
> (Pelli... Perdonami!)
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> 19/11/2014 20.31
> Salvatore Pelligra
> "ragazzi quelle cazzo fi fasce elastiche colorate di merda che dovrebbero attenuare il cazzo di dolore...funzionano? o sono solo puttanate ?"
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> (Io me la leggo dalle 4 alle 5 volte al giorno quando e se sono un po´ scoglionato, e mi riporta il sorriso da orecchio a orecchio all´istante. Ti voglio bene, Pelli!)
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> Poi ci sono i già citati Sbranex e Capraia ma soprassediamo perché il Maggini ha chiesto d´esse´ brevi.
> Poi s´è aggiunto di recente Enrico Spiderman Panettieri, l´uomo dei Trail in calzamaglia ed espadrillas... Poi Mario il Santone mistico Carparelli, splendidamente presente alla prima edizione e, ieri sera, anche Maurino il Ciapetti con tutta la sua carica di energia. E anche la Battaglia - va detto - che fa rima con boscaglia e, nella boscaglia, c´ha lasciato pure una rotula.
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> Quello di ieri, giovedì. È stato il "Night Trail del Novello solitario abbandonato sul tavolino di Foce di Calci, dello Sbrana novello briaho tegolo, del "buiospento" del Ciapetti, o del ritratto rosso della Zinghera trentina."
> I motivi e le storie, in esso contenuti, si desumono dalle foto...
> Si parte da Calci, via di Villa. La Night Trail mobile è la Capraia mobile - una delle regole è che, finché ci s´entra, si va con una macchina sola - viene parcheggiata alla chiesina e poi si sale in salita. È asfalto ma è subito pettata. Buio pesto, quasi senza luna; molte stelle. Puzzo di merda di cavallo. Poi spiana e s´arriva bene a Par di Rota, terra crucca dove tutte le macchine sono targate tedesche. Qualche cane che abbaia incazzato moccoli che solo lui conosce. Sembra impossibile ma si perde subito il Pelli e Maurino poi recuperati non senza difficoltà. Da Par di Rota si prende la comoda Via Tobler ma la lasciamo subito per fare in salita il "singoltrekke" del Trail dei Monti Pisani che ci porterà al sentiero 131 fino a Foce di Calci. Qui il panorama del "buiospento" di cui al Ciapetti è mozzafiato, verso il mare. Qui è facile raggiungere la pace e la felicità più mindfulness che ci sia. Qui ci si sta bbene per davvero.
> A Foce di Calci troviamo ad attenderci una mezza boccia di vino novello, sola soletta sul tavolino con panchine ivi residente. Qui Sbranex accusa uno stranguglione da congestione perché la moglie lo aveva obbligato a mangiare prima di uscire. Poi, piano piano, dopo essere stati intossicati dallo zenzero tossico della Zinghera, si riprende, e ci si butta a capofitto e kapovoto nel singoltrekke parallelo alla sottostante Via Tobler che ci porterà all´innesto con il sentiero 117 e poi Foce Pennecchio, dove arriva il tratto che sale da Mirteto. Il single trak è una vera bomba! Correrci dentro è come surfare dentro un tubo per un surfista - credo -: il bosco ti avvolge e la frontale illumina solo pochi metri di fronte a te ma si corre bene, qui; e ti viene voglia di farla a tutta. Da provare!
> A Foce Pennecchio si prende il bellissimo e, parzialmente corribile sentiero 123 che monta e poi scende la c.d. "Costia". Poi il 123 prosegue con il 125 che viene da Agnano ed è ormai la via dell´orto. Si risale un po´ verso il raccordo con la Tobler e, al Terminetto, zittita la Zinghera che si era fissata sul cacciatore in cielo, si osserva il minuto di silenzio mistico (è un bel momento davvero! E, da gente apparentemente fulminata e superficiale come noi altri, non ci si aspetterebbe proprio. Pure noi siamo silenziosamente meravigliati da noi stessi. Da provare anche questo! In silenzio! A luci spente!).

> Poi uno dice "amen" e si riparte. Poi ancora Tobler verso Calci in discesa. Poi Par di Rota, asfalto, discesa ripida a rotta di ´ollo... E poi, finalmente, il mistico rito della birra finale e la scarica di risate che ringiovanisce chi di 20, chi di 30, chi di ottocentocinquantanni. È il momento in cui siamo tutti collegati. In cui nascono i legami veri, quelli puri, quelli limpidi di gente che non si aspetta niente da nessuno: è tutto di guadagnato ma, volta dopo volta, ti accorgi che è qualcosa di bello e di prezioso; qualcosa che un giorno metterai nello scaffale dei migliori ricordi.
> Da provare!
> Capraia