MiniTrail: ESAME di VOLO!

22-11-2014 15:29 -

Evvabbé, parafrasando Antony de Mello, abbiamo giocato parecchio su questo fatto del far diventare aquile i nostri allievi del corso running. Ma in definitiva, anche da polli, quaglie, starne, pernici, noi li apprezzavamo lo stesso e ci andava bene anche se diventavano gheppi, poiane, falchetti.
Ma, si sa, ci piace volare alto e allora...
Arrivo ad Asciano con un minuto di anticipo e noto che tutti quelli che avevano denunciato di essere in ritardo, erano già presenti. La variopinta schiera, mi colpisce: onestamente? Pensavo di trovare non più di 3 o 4 persone...
E invece eccoli lì, pronti, emozionati. Parcheggio e mi accorgo che la striscia di asfalto funge da insormontabile barriera: da una parte gli anziani, i Pisa Road Runners d´annata, si salutano con generose pacche sulle spalle. Dall´altro lato, timide nuove leve, fanno gruppo a sé intimidite, quasi bisognose di "chioccia". Ed è qui che emergono le risorse della scuola antica dello scazzo e mi metto a fare il buffone, il babbo, lo zio e raggruppo tutti intorno a me. Basta separazioni; vabbé l´esame di volo, ma si tutti insieme. Foto di rito, autoscatto mosso come nelle migliori tradizioni e via.
Cristina manifesta subito la dolenzia, chi arranca, chi impallidisce. Si uniscono due volti nuovi, runners de "la Verru´a" (si chiama così la loro associazione di San Frediano a Settimo) che vogliono provare un po´ di sentieri in vista del Trail. Benvenuti!
Passo del Castagno, sembra vicino, ma non lo è e si accusano le prime defaillance. Chi va in ipoglicemia e si siede a terra, chi non tiene il passo, ma ci si aspetta tutti e s´improvvisa una conferenza sulla manutenzione dei sentieri. Linea forestale verso il passo di Dante, la nebbia non permette di vedere oltre i propri piedi, ma in molti si mettono a fare le foto al paesaggio. Ora... a noi ci piacciono le persone fantasiose, ma dovete spiegarlo anche alle vostre macchine fotografiche che avete una visione del mondo tutta vostra...d´accordo? Al passo di Dante urlo: "Da questa parte". Sagome indistinte escono dalla bruma e si avvicinano. Non so chi, non lo vedo, odo solo la voce mi dice: "Di là si vede meglio il panorama...".
Poveramme! Ma c´arrivo in fondo alla mattinata? Via, andare; salita per guadagnare il punto più alto ed eccoci sul crinale. Il Guerrini capisce finalmente cosa sia un crinale e sorride. Lungo la cresta corre lo 00 il sentiero CAI che passa più alto in quota e in breve raggiungiamo la cupola del monte. Ci accucciamo tutti sottovento, quasi tribù ancestrale in posa guerresca. Silenzio, solo lo spirare del vento e il borbottio dei pensieri affidati al fluire delle nuvole. Tutti uniti, ma ognuno in plastica riflessione. Anche questi sono attimi da condividere, rispettando il microcosmo di ogni persona che ci sfiora. Un refolo più forte, un colpo di fortuna, ed ecco che la nube che ci ammanta si alza e il paesaggio si palesa. Faeta, torre di Caprona, il mare, la nostra bella Pisa, Viareggio... Facce stanche, ma gli occhi brillano. Ripartire, discesa tecnica su sentiero ghiaioso e passaggio nella pineta bruciata. Monconi anneriti ci circondano, ma è il nostro sentiero, il 117 quello che il Pisa Road Runners ha adottato e torneremo a pulirlo. Mirteto, meta agognata, ma ancora distante. Cristina claudica, e resta indietro. La aspettiamo e allora i giocolieri gioiosi con la gioia nel cuore e nello sguardo, improvvisano uno spettacolo. Marcellone aizza la moglie e lei, la Sirkka finlandese, organizza una lezione di stretching sotto gli occhi increduli di tutti. Non ci sono storie, Sirkka è una super eroina, la Elastica degli Incredibili e lascia tutti stupefatti. Arriva Cristina, ce la farebbe, ma è meglio non eccedere e allora torna giù, con una dama. Sento una voce sussurrare: "Non lasciamole sole"... ecco che due cavalieri d´altri tempi, offrono i loro servigi e le menano a valle. Chapeau. Via verso l´insediamento medievale di Mirteto, con un occhio al sentiero ed uno al panorama. Come un salmone controcorrente incontriamo un runner che parla forestiero. Forse chiede indicazioni ai primi e forse qualcuno mi addita. Fattostà che mi si para davanti e si presenta. E´ Marco. Chi è Marco? E´ il primo pazzo scatenato che si è iscritto al Trail e si è scaricato la traccia venendo a provare il percorso in solitaria. Benvenuto! Andremo d´accordo. Mirteto, eccoci. Odo commenti in vari idiomi e appartenenti a forme lessicali pertinenti a fasce generazionali diverse: Bello! Che Ficata! Mizziga! Sono solo alcuni di quelli che raccolgo. Foto, sorrisi, facce tranquille. E´ fatta. L´ansia della mattina è scomparsa, altri sentimenti ci pervadono. Ancora sentiero, costeggiamo il Cisternone ed eccoci a valle. Saluti, abbracci; vecchie, nuove, rodate, emozionate, ma tutte Aquile, ormai pronte a ripartire.
Torno a casa, ringraziando tutti: i nuovi per la loro disponibilità al sacrificio, i vecchi per la loro pazienza e il loro senso di appartenenza, solido collante per cementare questa esperienza.
Correre crescendo e crescere correndo, si può, restando umili Aquile da pollaio, ma con sogni alti, altissimi. E chissà che prima o poi...


Fonte: Sercostanzo