Mugello GP Run: a tutto gas, tra ex-patate lesse e bistecca di brontosauro.

26-01-2015 22:48 -

...esco dalla Bucine piegatissimo, il gomito sfiora il cordolo interno, siamo al punto di corda, è il momento di prendere il gas in mano, il polso destro srotola il filo del gas, prima dolcemente, poi, mano a mano che la moto si raddrizza, in maniera sempre più decisa. La forza centrifuga mi spinge verso l´esterno, ormai ci siamo, cordolo esterno la moto è dritta, il polso a 90 gradi, il gas a tutta. Il motore urla tutta la sua rabbia, 10.500 giri al minuto, la spia del limitatore mi illumina d´immenso, metto dentro la quarta, il polso di nuovo a 90 gradi, repentino. Il controllo di trazione fa il suo dovere, l´anteriore smette di toccare l´asfalto, di nuovo limitatore, dentro la quinta, di nuovo colpo di gas, fino in fondo, ancora limitatore, è il turno della sesta, l´ultima. Il rettilineo è 1100 metri sono secondi infiniti che passano in un istante. C´è lo scolletto prima del traguardo, sono quasi a limitatore, il tachimetro segna 299 kmh. La ruota anteriore si alza decisamente, panico, paura. La rete la in fondo si avvicina. Il cartello dei 200 metri mi dice che il momento di frenare si avvicina. Cartello dei 150, levo gas, tolgo il testone dal cupolino, sono completamente esposto al vento, mi attacco ai freni. Tolgo due marce questa volta si alza leggermente il posteriore, la moto si intraversa...la San Donato si avvicina, traiettoria esterna il più possibile per guadagnare percorrenza....Drin, drin, drin.

La sveglia che suona. Sono le 7.30. Devo passare prima in hotel per risolvere quelle beghe. Francesca dice che si farà trovare pronta per le 8.30, ma non ci crede neanche lei mentre me lo dice e le quote dei bookmakers la vedono in ritardo 2 a 1.
Mi tolgo dalla faccia l´aria feliciona del sognatore e vado a sistemare le mie cose a lavoro: la Mugello GpRun ci aspetta.

Gli accordi con Matteo Vanni erano stati chiari e precisi: ci vediamo li nel paddock ad una certa ora, poi magari facciamo la corsa, ognuno per fatti suoi, e ci ribecchiamo dopo la doccia (anche quella ognuno per fatti suoi) per vedere se forse possiamo mangiare un boccone insieme.

Tutto chiarissimo, mi piacciono i programmi precisi e puntuali che uno non ha modo di sbagliare.

Il tempo su Pisa è discreto, Francesca è, stranamente, solo in lieve ritardo. Si parte.
L´idea è che mentre io faccio la competitiva (2 giri di pista), lei fa la ludico-motoria (1 giro).
Ci avviciniamo a Firenze, ci sono dei bei nuvoloni grigi.
"Se piove io non la faccio" mi dice subito.
La guardo e faccio spallucce: "ormai siamo qui, io corro comunque..."
Schizzetta ma non piove, è freschino ma non freddo. Ci siamo, siamo davanti al cancello.
Io quando arrivo qui mi gaso sempre un mucchio, mi sento ganzo e fi´o abbestia.
Il parcheggio è pieno per una bella fetta. Mi indicano dove parcheggiare. Di fianco a me si è fermata una golf bianca, ne escono quattro ragazzi tutti ringalluzziti.
Il primo pensiero è uno solo: questi me la baccagliano di sicuro (a buon intenditor poche parole).
Attaccano bottone: da dove venite? l´iscrizione l´avete fatta? La maglietta un ve la danno, c´è tanti iscritti....e così via...
Cerco di disimpegnarmi perché effettivamente devo fare l´iscrizione, mi prendo Francesca per mano e me la porto via.
Entriamo nei box. Ci sono un po´ di stand e un sacco di gente. Riempio il modulo per l´iscrizione e mi metto in fila per pagare. Qualche minuto di attesa ed è il mio turno, pago prendo il pettorale e il pacco gara (c´è anche la maglietta, alla faccia di quei 4 stronzoni).
Francesca mi guarda e con aria decisa: "ma guarda te quanta gente fa la ludico-motoria, via, la faccio anche se piove..." e senza dire altro va a riempire il modulo di iscrizione e a far la fila.
Io strabuzzo gli occhi: questa proprio non me l´aspettavo. La patata lessa è un po´ meno lessa stamane.
Torniamo alla macchina, comincio a cambiarmi, fa freddo. I quattro li accanto ancora fanno gli splendidoni: si indicano tra loro, "devi far gara su di lui..." "quello con la maglia verde è quello bono..."
Io dal mio canto faccio solo la pipì davanti alla loro macchina. Tié.
E´ quasi ora, uno scambio di messaggi con Matteo che era già pronto e aspettava al bar. Scende giù e cominciamo a scaldarci. Con lui ci sono il fratello della sua ragazza e un suo amico. Presentazioni veloci e corricchiamo su e giù per un po´. Matteo ha un problema ad una caviglia e tiene un ritmo blando, io ho freddo, ho bisogno di aumentare. Ci salutiamo: "...tanto ci si becca dopo....".
Continuo a correre, faccio qualche esercizio, cercando Francesca. Non la trovo. E´ quasi ora della partenza. Non posso più rimandare, devo avviarmi verso la linea di partenza anche perché sono già quasi tutti dentro. Becco uno col pettorale al contrario, lo avviso con una battuta, ci ridiamo su. Arriva Francesca, bacio, in bocca al lupo. Sono di nuovo in quel rettilineo. Mamma mia che bellezza.
Faccio ancora due allunghi e vado a mettermi alla partenza. Sono dietro la banda. Davanti a me c´è anche gente della non competitiva. Vabbè, come al solito sarà partenza blanda, Lo speaker ci fa alzare le mani, c´è la musica, divertiamoci. Partono i Maratonabili e dopo un paio di minuti si accende anche il semaforo rosso. "Al mio segnale scatenate l´inferno", dicevano. Luce verde. Si parte!
Qualche passo camminando e vedo un buco per infilarmi esterno. Non sono caldissimo, ma bisogna muoversi. Aumento la cadenza e sfilo gran parte del plotone. Arrivo alla San Donato ormai il grosso l´ho dietro, intorno a me c´è gente dal passo più che buono. Facciamo la curva e cominciamo a salire verso la Luco e poi la Materassi. La salita è lieve, mi rendo conto che la prendo agevolmente, meglio di chi mi sta intorno. Arriviamo alla Casanova Savelli, qui è discesa, non riesco a mandare le gambe come gli altri e non produco velocità. Qualcuno mi sfila e allunga anche. Finita la discesa comincia la salita delle Arrabbiate. Di nuovo, non soffro la salita che a questo giro è leggermente più pronunciata. Scarperia Palagio, Correntaio, Bucine. Faccio qualche sorpasso il passo è buono e mi pare di star benino. Sul traguardo vedo il tempo, 20 minuti e 12 secondi. Sto girando sotto i 4 minuti al km. Se fossi su facebook mi metterei un "mi piace" da solo. Secondo giro, stessa zuppa. Bene in salita, peggio di altri in discesa, ma il ritmo non cala di tanto. Dopo la Casanova Savelli si incomincia a superare il grosso del gruppo della ludico-motoria che non è proprio ordinato. Un sorpasso di qui, uno di la, ma senza grosse perdite di tempo, la pista è larga e c´è spazio per tutti. Correntaio, Bucine. Rettilineo, ora piove, pioggerellina fine ma intensa, è fastidiosa negli occhi. Ma ormai ci siamo, il traguardo si avvina. Bandiera a scacchi: 40´ 44".9.
Perfetto. Mission accomplished.

Aspetto Francesca, che non arriva. Le vado incontro un paio di km e non la trovo. Torno indietro pensando che si fosse ritirata attraverso qualche scorciatoia dell´autodromo quando la pioggia aveva aumentato intensità.
Ci troviamo. L´ex-patata lessa, ha fatto un giro di pista in 29´58" senza nemmeno un allenamento nelle gambe (ora, però, è due giorni che non sale e non scende le scale-ndr), sono fiero e un po´ sbalordito.
Lei va alla macchina e io a far la doccia. Faccio la doccia (ghiaccia) e torno verso la macchina.
I quattro splendidoni sono ancora li. Ragionano sul 29´58" di Francesca le dicono che è stata brava, che è un peccato che non si alleni con continuità perché "avrebbe anche il fisico"...Le chiedono di me, lei risponde 40 e qualcosa e vedendomi arrivare dice loro di chiedere direttamente a me.
Io confermo. "si, c´ho messo 40 e 44..."
Un gelido silenzio cala su tutti e quattro:" Boia, 40 e 44..."
Si guardano, ci salutano grossolanamente, montano in macchina e se ne vanno...

Podisti, strana, meravigliosa gente (e io rido-ndr)

Ci troviamo con Matteo, facciamo un paio di telefonate e giriamo un paio di trattorie sulla strada. E´ tutto pieno. Io consiglio di tornare verso il casello dell´autostrada di Barberino. Dopo un´altra trattoria al completo vedo un cartello "Riva Sud", proviamo. Un bel cascinale nel mezzo ad un prato ampio. Il parcheggio quasi vuoto. Controllata veloce ai prezzi e entriamo. Siamo sette. Ci accomodiamo e il cameriere suggerisce pappardelle all´anatra e fiorentina. Io mi limito alle pappardelle. Matteo ci pensa un istante e, dopo un "ma si, chi se ne frega...", ordina entrambe le cose. Il cameriere gli propone una fiorentina "piccola" sui 900 grammi. Ottime le pappardelle che, con un rinforzino di antipasto a mezzo con Francesca, mi saziano. Arriva la fiorentina di Matteo, il cameriere con fare orgoglioso:" è venuta 1.2 kg...". Un osso di brontosauro fa da struttura per la composizione del piatto con qualche patata al forno. Io strabuzzo gli occhi, non ce la può fare...
E invece, come la gocciolina che scava la roccia, s´è messo li e piano piano s´è pulito anche l´osso.
Dessert, caffè e ammazzacaffè (offerto, ma con Matteo pronto a litigare se così non fosse stato).

Una bella giornata, un´ottima compagnia.

Alla prossima

*San Donato, Luco, Materassi, Casanova Savelli, Arrabbiate, Correntaio, Bucine: sono i nomi di alcune curve dell´autodromo.



Fonte: Valerio Savino