Cascine di Buti: fra defibrillatori e gente spicinata tra le siepi. Le foto.

25-01-2015 21:07 -

Via su, prendiamo su a ridere perché ci sarebbe poco da esser contenti.
Siamo circa 25, tra gli iscritti ufficiali ed i ritardatari, la mattinata e grigiotta, umida e freschina.
A me il compito, gradito, di fare da difensore delle neofite del corso running, tempestate dall´omino stalker.
Aggiungo pure il fidanzamento folgorante ed ufficiale, per la prima volta in vita mia (visto che non sono mai stato sposato e neppure fidanzato ufficialmente), con la nostra Angela. Si arriva all´accordo, più o meno tacito, che se l´omino si avvicina, mi avvicino a lei e faccio intendere che ... insomma, siamo accoppiati anche se nella sostanza non lo siamo. Peccato dico io. Meno male, dice lei, sennò sai che legnate da Paola.
Insomma, la mia mission diventa doppia: difendere Angela dagli assalti di vecchietti arzilli e difenderla pure dalle sue paure di essere malmenata ...
Vabbè, pronti, attenti e via ... Tempo poche centinaia di metri è un via vai di ambulanze che sbagliano strada impazzite. Penso che non è mai successo un clamore acustico come quello alla partenza di una corsa.
Penso più ad un furto o ad una rissa che ad un incidente che invece si presenta poco dopo un km, al termine della prima salitella dove un signore di 65 anni, lucchese, giace per terra intubato e per fortuna, salvato.
Dico per fortuna con cognizione di causa.
Il signore è salvo perché si è accasciato subito alla partenza e prima di entrare nei boschi. Fosse successo 2 km dopo chissà che bel macello. Meno male che esistono i defibrillatori. E qui mi fermo perché potrei dire le mie sui certificati medici alle corse ludiche e su chi si presenta su percorsi impegnativi senza un minimo di allenamento ...

Ma andiamo oltre. Dopo 4 km siamo a Buti con i rioni addobbati a festa per il palio dei ciui.
Bell´atmosfera e carinissimo Comune.
Quindi entriamo nella parte più infida alle pendici del Serra, tra boschettini e soprattutto vigneti.
Faccio molta public relation, con un occhio alle donne se vengono importunate, o meno.

Fino alla riserva dei pochi comunisti rimasti e lo si capisce dalla locandina del Vernacoliere contro Renzi e soprattutto dalla bandiera rossa del partito comunista italiano che staziona lì, nel bosco, da quando corro questa marcia. Da 15 anni insomma.

Quindi scendiamo alla volta del circolo che nuovamente suonano le sirene delle ambulanze.
Sembra che giù a Cascine le ambulanze abbiano strombazzato sempre, dalla partenza all´arrivo. Un delirio.
Stavolta era per recuperare un podista che è finito di sotto dal crinale inflandosi tra i pruni orizzontalmente e lo hanno tirato di fuori da piedi ... Giornata da matti ...

Un po´ di crostini e tè eppoi di ritorno alla macchina pure con un po´ di pioggerellina ... e domenica prossima tutti a Pappiana dagli amici della Rossini e per vedere le dimore storiche.

p.s.: all´arrivo Angela mi ha scaricato per uno più giovane ed aitante di me. Ormai l´amore è ´liquido´ e dura quanto la vita di un gatto che attraversa l´Aurelia ... Ma ci riproveremo domenica prossima, a prova d´Omino.

Fonte: Andrea Maggini