Maratona di Roma: la mia prima maratona!

24-03-2015 10:21 -

Cosa può trasformare così una 50 enne? magari sedentaria
Cosa può farti alzare la mattina alle 6 in inverno per andare a fare un allenamento? magari da sola
Cosa può motivarti a tal punto che "nonesci-nonbevi-mangiammodo-vaialettopresto"? magari per 2 mesi
Ma soprattutto: Cosa può spingerti a correre per 42 km ? magari sotto l´acqua
La risposta è Una scommessa! Si ho fatto tutto per scommessa. Con Nadia.
Ho puntato tutto un anno fa, il 17 marzo quando ho chiuso una porta per sempre....
Con quella porta chiusa alle spalle mi sono detta: nella vita bisogna sognare e rischiare, consapevoli di poter fallire, che può arrivare una sconfitta, la delusione. Ma se poi ce la fai? potresti provare un´emozione, essere felice, soddisfatta nello scoprirti più forte di quello che pensavi.
Non che avessi bisogno di conferme, alla soglia dei 50 anni, giustamente sicura di me, nulla da dimostrare a nessuno, mamma orgogliosa, certa di quello che sono; facendo l´elenco delle mie certezze scopro che la prima è "so di essere matta". Ora ne ho le prove!
Il 18 marzo 2014 - Ospedale Santa Chiara-dopo che un "treno" mi ha investito, piena di dolori, di cerotti , non riuscivo nemmeno a camminare domandavo ai medici quando avrei potuto ricomiciare a correre, perché nella testa io avevo già detto a me stessa: Mi rimetto in sesto, mi alleno e correrò una Maratona. Su questo non ci piove!!! E invece a Roma pioveva eccome!
Roma, perché? Roma, la scelta è stata facile, è saltata fuori durante un´arrancata di un mercoledi sera, durante la quale ho corso con un tipo, ne avevo sentito parlare ma l´ho conosciuto quella sera li, simpatico chiaccherone quanto me, uno che Roma ce l´ha nel cuore e sa trasmette bene il suo amore per quella città. Non sapevo il suo nome, l´ho scoperto solo nel punto in cui il percorso passava da vicino casa sua e moglie, che lo stava aspettando all´angolo di via Cisanello, l´ha chiamato per nome "Roby:...´ndiamo a cena su è tardi, saluta tutti". Correndo raccontava della bellezza di Roma, l´emozione che si prova a correre per le vie che sono la nostra storia, quella che si studia a scuola, ripeteva che quella maratona li va vissuta centimetro per centimetro, lui aveva già il pettorale e ci sarebbe stato di li a poche settimane. Il suo racconto, le sue parole mi sono rimaste in testa. Questo mi ha fatto decidere dove avrei fatto la mia prima maratona.
Laura ha scommesso con me motivata da suo figlio che ancora doveva arrivare ma che era già la sua vita. Domenico che deciso di correrla con me, mi ha accompagnato anche in questa avventura, l´ennesima della nostra vita. E non mi ha guardato con gli occhi di quello che pensa "ma dove vuoi andare? Ma come fai a pensare di correre per 42 km, te che non hai mai fatto una corsa nemmeno per prende il pulmann!". No! mi ha guardato con gli occhi di chi ci crede, forse ci ha creduto lui prima di me. In questi ultimi 4 mesi mi dicevo "Non sarò sola" il che è rassicurante, credetemi. In seguito si aggiungeranno anche Raffaella, Andrea e Francesca. Il gruppo "meraviglie". E con loro ho vissuto tante domeniche mattina fatte di km e km, giri in San Rossore, di fontanelle per l´acqua, di ciuccini miracolosi, di risate, di preoccupazioni e timori.
Quattro mesi di allenamenti, tabelle, ripetute, tempi, progressioni, roba a me sconosciuta, ma da brava ragazza ho seguito il programma, ho sudato e faticato non perdendo mai di vista l´obbiettivo.
e così arriva il giorno della partenza. Pranzo in allegria in una ottima trattoria zona Eur, faccio conoscenza di Valeria, moglie di Andrea, dei loro amici romani, già li si chiacchera della cena del giorno dopo....siamo a dieta, non possiamo rimpinzarci...ma domani sera vedrai che sbornia....
Pomeriggio tutti insieme in visita all´Expo, leggo sopra la porta d´ingresso la scritta "entrata maratoneti"e penso che io non lo sono ancora, forse domani...ma oggi ancora no. Faccio finta di nulla, non voglio pensare a domani. Alcuni ragazzi accanto a noi in fila per entrare, ci salutano, parliamo, ci raccontano che qualcuno ha aperto la loro macchina per rubare tutto, scarpe, vestiti, persino i pettorali. Stavano rientrando all´expo per comprare il necessario...In fila c´è anche tempo di raccontarci, familiarizzare, addirittura parlare con dei fiorentini, per giustificarmi di questo svago perseguibile penalmente ho deciso convenzionalmente che fossero di Prato. Assolta? Si dai. Guardo i volti delle persone intorno a me, cerco di incrociare lo sguardo di Raffaella e Francesca, so che sono li anche loro, ma solo la tecnologia ci avvicina: drin drin drin ...dove siete? noi qui in fila, voi? noi siamo già uscite. siamo davanti al palazzo bianco. ah si vi vedo. Noi si va al pulmann. Bello eh? Si, tanto poi ci si sente sulla chattina! Si per domani mattina, tutti li, fotina...si Ok a dopo.
Dentro al parco giochi alias Expo Marathon, aria di festa, giro per gli stand indossando fiera il giacchetto della Mia Squadra e come sempre ovunque si vada qualcuno ci riconosce grazie al simbolo (o quell´aquila li è conosciuta davvero)...e come sempre ci dobbiamo trasformare in messaggeri di saluti al Presidente. Oh ma quando si ritirano i pettorali? Ci fanno fa il giro dell´Eur... ohhhhh..Eccoci mi sembra lo sportello della posta tutto funziona alla perfezione e in pochi minuti ho la mia busta e già una soddisfazione, un´emozione. .mi viene in mente di fare una foto delle nostre tre buste con i numeri e il nome della Società. Quella busta contiene un semplice banale colorato foglio di carta. F3014 - Nadia - ITA -ingresso D- Boia come sono precisi. Qualche foto in quà e in là, vediamo Giorgio (Calcaterra, mi hanno detto che è uno di noi- dice che lo dobbiamo chiamare solo Giorgio, mah!), e infine troviamo Chiara e Valentina, deh...foto per il Maggini. Inevitabile! Baci e abbracci, anche con loro ci diamo appuntamento per l´indomani mattina alle 8 sotto l´arco di Costantino. Usciti ci dividiamo, Andrea va dai suoi amici romani e noi al nostro piccolo hotel con terrazza in quartiere Trastevere. Il tempo di preparare la maglia il pettorale, attaccare i portafortuna che mi hanno regalato Guia e Raffaella, controllare che ci sia tutto e andare a cena. Cena leggera, riso e crostata. E nanna. Cercando di dormire pensavo al mattino dopo, ero serena e tranquilla, avrei corso senza stress, senza guardare a quello che avrebbe detto il display ai Fori, avrei dovuto correre per 4 arrancate di fila. Ero CONSAPEVOLE! Ma si che ci si può fare.
Tranquilla e serena una mazza! alle 4 ero sveglia con due occhi a palla! sentivo che fuori pioveva. Pace, PIOVE! ma piove piove....gli ordini erano sotto l´Arco....andiamo dai sono le 7.30.
E quindi sotto l´Arco di Costantino definito in chat quale punto di ritrovo di noi PRR, davanti al Colosseo, dietro la collinetta della Domus Augustea, migliaia di gambe e scarpe di tutti i colori che si muovono verso la partenza. In una Roma autunnale, il 22 marzo 2015 IO C´ERO.
Laura, Raffaella, Francesca, Domenico e Andrea, amici prima di tutto, ma di quelli che ti fanno sentire al sicuro, di quelli che se non ci fossero dovrebbero inventarli, che mi hanno trascinato in questa avventura, che si sono allenati con me e con i quali ho condiviso la gioia di correre a Roma la mia Prima Maratona.
Andrea, un cavaliere, che promette di non lasciarmi sola quando all´ingresso delle griglie mi accorgo di non avere più vicino Domenico e Laura. Sapevamo che le griglie ci avrebbero divisi io la D lui la C, ma da vero amico nota la mia paura negli occhi (diciamo che ero anche un pò inca..ata) rassicurandomi dice che sarebbe entrato nella D con me. Ma siccome la fortuna aiuta i principianti....ecco che ci ritroviamo, tra migliaia di persone il rosso dei nostri manicotti spicca . Domenico, Laura, Andrea e la sottoscritta. Ormai siamo noi 4 gli altri non li vedremo per tutta la maratona.
Tra la partenza e l´arrivo, nel mezzo, la corsa, fatta di noi runners, di puzzo di sudore, di tutine fashion, di gente strana, c´è chi corre con l´infradito, chi in mutande, chi vestito da soldato romano, la pioggia, gli spettatori lungo la strada, i "cinque" battuti sulle mani di perfetti sconosciuti urlavanti, un di tifo da stadio "go!" "allez!" dajeeee!" "Forza!" in tutte le lingue del mondo. Mentre correvo parlavo con Laura, Domenico e Andrea ormai erano avanti e avrebbero fatto la loro corsa senza di noi. Come è giusto che sia. Ridevamo di ogni cosa, divertendoci, buffe nel cercare un posticino per liberare la nostra viscica; li no, qui no, più avanti, ora non ci sono siepi, ora si ma guarda quanti uomini hanno avuto lo stesso pensiero. Ora entro in un bar! No, dai resisto, magari passa. Non passava. Basta si fa qui, chi c´è c´è! La corsa, i km scanditi dai ristori, i volontari anche loro sotto la pioggia, i sali , le banane. Ad ogni ristoro si rallenta la corsa, il tempo per un saluto e un ringraziamento alle centinaia di persone che pronte, ci passavano da bere e da mangiare, "siete grandi voi, grazie" e loro contraccambiavano urlando "dajeee Nadia".Ci fossero state Raffaella e Guia mi avrebbero detto " ti conoscono anche qui". E un ristoro dopo l´altro, di km in km i cartelli segnavano 5,10,15,20,25,30.......35........siamo già 35! Ora si! Ho urlato "è finita!" perchè per me arrivare a 35 km significava essere all´arrivo. Allora per trovare energia ho iniziato a pensare a voi!
A voi ho dedicato gli ultimi 5 di 7 km:
Guia prima di tutti. Amica, mi sei mancata. Il resto te l´ho detto a voce.
Elisa, Pietro, Emilio, Massimo, Francesco (il Ferrucci), Michele (il Passarelli) , Felicino, Carlo, Lucia, Gabriele e Max che hanno percorso con me alcuni dei km di avvicinamento al traguardo.
Andrea (il Guerrini) che mi ha preparato per essere in forma che mi ha incoraggiato, ....professionale, ironico, bello come il sole... con i suoi divieti è l´ uomo che si permette di dire ad una donna "per favore niente scarpe con il tacco "!
Paolo Rossi a te un bacio te lo devo e sai perché! Massimiliano Zacchia. Federico Simili. Il Celandroni un compaesano, calcesano,. Gente tosta, stampati nella mente i loro consigli, le loro parole, le loro esperienze, i loro auguri accompagnati da una frase sempre la stessa "goditela centimetro per centimetro perché è la più bella di tutte"
Le Aquile che mi hanno fatto gli "in bocca al lupo" a voce, per messaggio, con il piccione viaggiatore : Enrico, Valentina la D, Valentina la Z, Letizia (Filippi-dé), Dino, Simone , Cristiana neo mamma bellissima (mi ricordo ancora il suo racconto su Roma), Alessio, Elisabetta, Mario, Severine, Il Boccio, Matteo (il Vanni), Chiara, Marcellone, Sirkka (aquila per motivi familiari), Antonio, Francesca (la Mancini), Tiziana, Matteo (il Rosa), Marco Fiore, Francesco il Guru, Elena (sorella dello Stagnari che non si vede mai...ma esiste!), Paola (la Santoro), Paola (la tedesca bionica ), Isabella (Isa vorrei somigliarti un pò) , Giuseppe (Viola), Giuseppe (il meditatore)
Le new entry nella famiglia Pisa Road Runners Maria Cristina, Angela, Daniela, Giulia, Alice, Viki (la Russa così s´incazza un po´) tutte belle aquile speciali che ormai hanno preso il volo ....a voi vi confesso che fino un anno fa non avevo mai fatto più di 15 km di fila....Capito???
I runners che non fanno parte della Famiglia delle Aquile ma "chi se ne frega" Cristina Carli, Marco Molinaro, Andrea Papeschi.
e tutti i miei amici non runners, i miei colleghi, i miei ex colleghi, i ragazzi del gruppo del lunedi (Martina-Margherita- Alessio-Ivo), i miei genitori, i miei parenti, i miei amici della palestra e 4 persone speciali Antonella, Elisabetta, Michela, Palma, in rigoroso ordine alfabetico, che hanno un posto speciale nel mio cuore.
Ho voluto citarvi ad uno ad uno perché vi voglio ringraziare di esserci stati. (ho conservato tutti i vostri messaggi)
Siamo ormai a pochissimi km, forse 3-4, quelli che se li provi creano dipendenza, dovrebbe essere scritto sul bugiardino al momento dell´iscrizione (cit. Roby). Ancora con Laura al mio fianco, sta soffrendo per un dolore al ginocchio ma resiste. Io sto bene, non mi sembra di aver fatto 38 km, la folla intorno aumenta sempre di più, Piazza Navona è piena di gente, inizia il pezzo transennato...Via del Corso, intravedo già dalla parte opposta chi è davanti e sta per accedere ai metri finali, Piazza del Popolo , mi tolgo il manicotto destro, come ha fatto Mirco al Trail dei Monti Pisani, lo tengo su in alto sopra la testa, la scritta "Pisa" in bella mostra, correrò così fino alla fine e mi accorgo che non sento fatica, non sento dolori, sono solo felice, il traguardo è li, Laura lo capisce e mi dici di andare da sola...all´inizio non volevo, poi "più che il dolor poté il digiuno", la voglia di rischiare ancora, ci provo e vado, aumento il passo, non per superare qualcuno solo me stessa. Dopo 40 km avevo ancora voglia di correre. Il 41 km l´ho dedicato al Presidente,(Andrea te l´avevo detto!!!) sento ormai la voce dello speaker, penso ci sono, vedo l´Altare della Patria, da una parte della folla dietro alle transenne sento urlare il mio nome, Giovanni insieme a Alfred testimone inconsapevole e partecipe di un evento meraviglioso che la sua mamma gli ha dedicato sin da quando era in Africa. E´ il 42^ , sono sui Fori Imperiali, mi battono le mani tutto questo mi fa sentire protagonista, che sensazione meravigliosa, come quando batti il rigore all´ultimo secondo e la tua squadra vince. Quel km è semplicemente una figata pazzesca, immensa, che dedico a me stessa perchè non ho mai smesso di crederci , non ho mai detto "mollo", vero Roby? Questo un suo messaggio "Leggo su FB che hai mollato al 35esimo, ad un mese prima della maratona, hai fatto il tuo un hai mollato niente.......un me fà incazzà, ho già detto a tutta Roma che arriverà una runner pisana tosta e sorridente........"
Un rimpianto, grande grandissimo: Raffaella, compagna di mille km, questa volta non era con me alla partenza, l´ho aspettata, l´ho cercata, ho urlato il suo nome mentre correvo con la speranza fosse nelle vicinanze ma senza successo ...si vede che doveva andare così.
Partenza con il sorriso, arrivo con il sorriso. Maratona che finisco con sottofondo delle note di "Momenti di Gloria" (azz! niente di più azzeccato... ma bastava anche meno) e un abbraccio bagnato e sudato a Roby, ho corso metro per metro anche per te (sei speciale!) poi a Enrico, conosciuto solo 2 settimane fa al Trail a Calci, prima della partenza mi ha motivato con i suoi "dajeeeee" due angeli, con loro mi sono sentita finalmente libera di dare sfogo alle emozioni...e sono scoppiata in un lungo pianto di gioia! Ho medaglia al collo, e ripenso a tutti i sacrifici fatti. Svaniti nel nulla. Dimenticati. Cammino tra la folla di chi è arrivato e basta poco per ritrovarmi con Andrea, Domenico, Laura, baci e abbracci tutti insieme ancora li. Valeria, gli amici romani ci fanno i complimenti. Giovanni e Alfred ci raggiungono nella zona dopo l´arrivo. Sappiamo che la Zetina ha fatto un tempo eccezionale! Giovanni ci dice "la Valentina è passata una mezz´ora fa!" Che Berva! So che anche Raffella è arrivata. Felici tutti, strafelici. Ci fanno i complimenti. Ma per cosa? mi dico io " non abbiamo fatto niente di speciale, abbiamo solo corso 42 km" ....Precisamente 42, 195...eh si! Manca la dedica degli ultimi 195 metri!
Gli ultimi 195 metri li ho dedicati ai miei figli, Andrea e Luca, ho pensato a loro, al tempo che gli allenamenti hanno rubato al mio ruolo di mamma, li ho abbracciati con il cuore, se penso a quante volte mi hanno preso in giro per le mie doti atletiche, una dedica speciale a loro che forse non credevano che sarei arrivata al traguardo... Invece......

Fonte: Nadia Lecci