San Giuliano Terme (Tre Province): il diavolo e l´acqua santa

19-04-2015 18:39 -

(NdR: oggi i 140 associati dei Pisa Road Runners erano impegnati in ogni dove: a San Giuliano per le Tre Province, a Cenaia al trofeo pisano, anarchicamente sui monti per fare un trail illegale di 32k fino a Vorno, alla maratona di Padova, a Cannes per il triathlon, ad accompagnare Guia sulle nostre strade in vista della sua prima maratona a Rimini di domenica prossima, etc etc etc. Per San Giuliano cogliamo il commento dell´allucinato Enrico ´Capraia´ Marchetti... buona lettura... )
"Gruppo improvvisato last minute. Un´armata brancaleone fast food. Isa, Massimo decimo Fiorido e Massimo undicesimo Sacco, Zio Sbranex e il Capraia. Defilato, Pietro Leoncini - doveva fa´ "solo" 50 km... - fa da satellite e sembra la Madonna di Fatima: va e viene; appare e scompare.
Il vento che scende dai monti sorprende un po´: non è freddo però si pipa; solo dal freddo. Allora ci si veste. E allora si parte. Massimo undicesimo e Isa - leggerini - partono al galoppo per cercare la temperatura di conforto. Noi altri tre si cazzeggia un po´ facendo zapping tra le sinapsi dei cervelli alla ricerca della vogliadifaticàsaltamiaddosso... "Via... ohimmena... punta voglia stamattina... si va?" "Via giù... Vai!"
Primi km interlocutori intorno a Gello sull´asfalto. Poi lungomonte - "si comincia a respira´ aria di casa, maremma bodda..." -; si sale per la casa del Polacco; si riagguanta Fatima Leoncini dalla mortadella con schiacciata; si sbaglia un po´ strada e poi... Ristoro numero uno. Ristoro normale. Io pure ci provo a chiedere un macchiato al vetro e una sfoglia alla crema ma non c´è... Pazienza. The. Cioccolata e si riparte. Discesa del Polacco affarispentinellanotte - "orasiragionadeh" -; gli occhi e il cuore prendono il 115 per incrocia´ lo 00 ma il corpo segue i segnali 3 province e si scende ancora - "...ngulasor´t..." -. Asfalto di Asciano. Poi si risale per il Passo del Castagno e riappare Pietro Fatima con PCP (passo costante di Pietro), del tutto simile ma mai uguale al più celebre PCP (passo costante del Pelli).
Dal Castagno si va al Passo di Dante.
Qui... altra dicotomia: anima a sx per lo 00 del TMP, corpo a diritto per S. Maria del Giudice. Discesa sterrata e poi asfaltata. Si sfiorano pendenze del 20%... Massimo undicesimo aizza l´allungo; e allora giù di nuovo annastro e affarispentinellanotte. Un toccasana per i ginocchi...
Si passa accanto al "quagliodromo", forse un circuito per la corsa delle quaglie.
Arrivati in paese, ci avventuriamo verso la parte meno nota di S. Maria. Case sconosciute, forse di cartone e montate nella notte, forse - dice l´undicesimo Massimo - neanche segnate sulle mappe... Un improbabile supermarket con insegna retrò vintage anni 60. Poi una chiesa. Rumori solenni di funzione in corso. Mi fermo. Dico "io qui non ci sono mai entrato". Timidamente apro la porta in legno e Isa mi segue. Entriamo e, rispettosamente ci segnamo in stereofonia simbiotica. Ma il rispettoso gesto non basta: siamo due alieni atterrati nel posto sbagliato al momento sbagliatissimo: una zia acida in seconda fila alza il dito indice per invitarci a togliere cortesemente il disturbo. Sulla sinistra, invece, un uomo sulla sessantina mi guarda più benevolmente; come di´ "bon per te che sei fori a corre´, bimbo..."
Chilometro tra l´11 e il 12. Si esce di chiesa e si trova una fontanella per bere; e questo conferma una delle mie teorie di ciclista errante e spesso disidratato: "dove c´è una chiesa, c´è sempre (o quasi sempre) anche una fontanella."
Si beve. Riecco PCP Fatima Leoncini. Beve anche lui e si prosegue per Le Capanne su sentieri single trak, strade più o meno corribili, qualche tratto orribile... e un po´ di bosco. Poi dal bosco guardando in alto si vede la luce, e questo vuol dire sempre che è lo scollinamento, e si comincia a dire che si vede la luce in fondo al tunnel e Pietro Fatima diventa Caparezza e dice che siamo fuori dal tunnel del divertimento.
Allo scapolamento una addetto bandierato viene scritturato per una foto di gruppo (sarà orgoglioso il Maggini nel vedere che, di sei, solo lo zio indossa i colori ufficiali. Deh scusa Maggini ma ddeh).
Poi siamo verso il 15esimo chilometro e mai e poi mai ci si potrebbe aspettare quello che abbiamo poi trovato e documentato con foto che resteranno a fare LaStoria delle nostre corse: il ristoro dei ristori: il Nirvana... Il babbo o la mamma di tutti i ristori.
Il contrario dell´accoglienza ricevuta in chiesa (l´acquasanta) pochi chilometri prima.

"Il ristoro Giamaica" (il "diavolo")

Si sente musica caraibica e un gran tramestio; aria di festa in avvicinamento. Wow... Bombissima! Si scende; e ad accoglierci c´è Marco Griffa che finalmente conosco. Poi do una rapida occhiata al tavolo...
Fragole. Kiwi. Ananas. Ho detto... ANANAS! Pasta fritta col salame! Pasta fritta semplice. Barrette energetiche a pezzetti. E, per dessert, yogurtcoifruttidiboscomaremmaboddaCom´eraBonoooo... ilparadisodelpodista...
Tra il serio e il faceto chiedo a Marco un Mohito. Lui si scusa ma dice "mi spiace... Però chiamo il barman e ti faccio fare una Sangria!"
Così ci si reidrata al ritmo di raggae e ci si ferma più del solito. Parecchio più del solito!
La vera fatica di oggi è stato lasciare il ristoro Giamaica di Marco. Ma Marco promette grigliata mista per la prossima volta e, nel frattempo, la sangria comincia a fare il suo dovere e torna il buonumore. Si scende liberi e felici di nuovo affarispentinellanotte, Fatima Leoncini ormai è sparito. Isa è già scesa e noi altri ci si gode l´ultima discesa spaccaossa con disincantata e alcolizzata allegria: attimi di non trascurabile felicità.
Poi di nuovo S. Giuliano. Saluti. E baci.
Grazie a tutti e molto onorato di aver conosciuto finalmente Marco Griffa, maremma bodda.
Esperienza fantastica!"


Fonte: Enrico Marchetti