Maratona di Padova: portando i colori delle aquile

20-04-2015 08:54 -

Maratona di Sant´Antonio. Premessa: questa è la prima volta che mi cimento col resoconto di un evento sportivo, la prima in cui metto nero su bianco le impressioni e le emozioni che mi hanno accompagnato durante un´esperienza podistica caratterizzandola e rendendola unica come per me lo è ogni gara e che alla fine rappresentano ciò che di essa (unitamente alla medaglia) entrerà a far parte del mio bagaglio di ricordi ed esperienze personali;
voglio che questa sia la premessa a quanto mi appresto a scrivere ovvero le emozioni, siano esse la fatica, il divertimento o quel pizzico di tensione pre gara che continua ad esserci ogni volta perché, mancandomi lo spirito della competizione sportiva, per me sono loro la cosa più importante, il carburante che alimenta la mia passione per la corsa, spingendomi a macinare (si fa per dire..) km...
Detto questo è giunto il momento di provare a dar sostanza a queste righe prima che si accumulino in quantità eccessiva e soporifera...
dunque, il percorso di gara parte dalla cittadina di Campodarsego e prosegue allontanandosi da Padova fino a Camposanpietro, da qui, disegnando un anello, torna nuovamente a Campodarsego e da cui prosegue in direzione Padova verso l´arrivo di prato della valle; la mezza maratona invece parte da Camposanpietro e corre diritta in direzione Padova verso lo stesso traguardo passando anch´essa per Campodarsego dove le due gare si ricongiungono, la maratona tra il 27.mo ed il 28.mo km e la mezza tra il 5° ed il 6°; questa è una particolarità che a me è piaciuta non poco perché il maratoneta, che si avvicina ai km più impegnativi, quando la fatica, come metaforica "medusa" ti sussurra di guardala per poterti pietrificare, si trova di punto in bianco immerso in un fiume di podisti festanti e questo, a condizione di non dimenticarsi che loro hanno nelle gambe 5-6 km mentre noi ne abbiamo 27-28, non solo aiuta ad affrontare meglio la fase finale della gara ma gli da un valore aggiunto facendo rivivere la festa di inizio gara.
Il percorso è gradevole, anche se non bello come quello di Pisa né paragonabile a percorsi suggestivi e di grande impatto come Firenze, Roma ecc...
In questa edizione i primi 15 km si son corsi con vento contrario e ciò ha rallentato la gara anche se in tutta onestà la penalizzazione, almeno per atleti amatoriali come me, è stata invero contenuta...
in complesso ci sono stati oltre 1350 atleti che hanno tagliato il traguardo della maratona, più di 1550 che hanno portato a termine la mezza maratona e quasi 15.000 persone che hanno corso le stracittadine; mi è piaciuto molto il challenge, una gara di 10 km non competitiva e tuttavia cronometrata con la sua medaglia da finisher e proprio pacco gara, (sempre per i finisher), cosa questa che secondo me da brio e soddisfazione anche ad espressamente ludico motorie
l´organizzazione è stata impeccabile, una macchina di precisione e questo, pur in considerazione della diversa dimensione degli eventi, mi porta ad affermare ancora una volta e senza timor di smentita che le gare Pisane, a partire dalla Pisa Marathon sono tutte veramente ben organizzate...
infine, ho avuto modo di apprezzare come questa gara, sia a livello organizzativo che più in generale come manifestazione cittadina, rappresenti "la gara della città di Padova" partecipata e vissuta trasversalmente da tutta la comunità patavina e delle cittadine limitrofe ognuna delle quali non ha mancato di far sentire la propria presenza agli atleti, chi con un gonfiabile e striscioni di incoraggiamento, chi riunendosi in piazza per fare il tifo chi addirittura facendo suonare la banda del paese... sarebbe bello se questo caratterizzasse maggiormente anche le nostre gare cittadine dato che non ostante l´impegno e la qualità dell´organizzazione e l´indotto che non ultimo viene garantito alle attività commerciali e turistiche non sempre sono partecipate e vissute come a mio avviso potrebbe essere.


Fonte: Marco Fiore