Barletta (day 1): nella hall of fame pensando a New York. Ma domani ....

09-05-2015 23:16 -

Scrivere di due giorni 'importanti' a Barletta non è cosa da poche righe, ma provo a riassumerle con due articoli: uno dedicato al sabato celebrativo, roba da hall of fame, e l'altro sulla domenica della corsa (ViviBarletta) e del dopocorsa.
E' un mese particolare per me: il primo maggio ero a Bientina, il 3 alla mezza di Lucca, il 10 a Barletta, il 17 nel pontegolese, il 24 nell'isola che non c'è ed il 31 alla Cortina-Dobbiaco. Non c'è che dire .. un bel mese 'pieno'!
Ma veniamo al presente. Prima di partire, sabato mattina, scopro sulla rete alcune cose che mi stravolgono i convincimenti geografici maturati sin da piccolo ma mai riveduti ed aggiornati: intanto che la provinca di Pisa, fosse in Puglia, sarebbe la meno popolata. La neo-provincia BAT (Barletta-Andria-Trani) fa 400.000 abitanti, mentre Lecce ha superato gli 800.000 e Bari, seppur privata del BAT di recente, va verso il milione e 300.000 ... roba da urlo insomma. Non solo: Barletta ha quasi 100.000 abitanti e supera nettamente l'ormai caduta di Pisa che con poco più di 85.000 residenti (erano 104.000 ben 30 anni fa), è l'unica città della Toscana a perdere abitanti ed al prossimo censimento mi sa che saremo ultimi stecchiti! Scopro anche quant'è lunga questa regione ... Da San Severo a Santa Maria di Leuca ci saranno quasi 450-500 km. In pratica una volta e mezzo la Toscana. Quando Giacomo Leone viene a prendermi all'Aeroporto di Brindisi sono quasi 200 i km da fare in auto.
Prima però, la sorpresa di riconoscere dalla carta d'imbarco Paolo Baldieri, vecchia gloria nerazzurra del Pisa di Romeo (a metà anni '80), uno che era titolare nella nazionale di Vicini mentre un certo Mancini era la sua riserva e che adesso abita a Lecce dove gestisce una gelateria di successo con ben 12 dipendenti. Era in Toscana per una vecchia questione nel pistoiese e non si è lasciato sfuggire, comunque, la visita al compagno di squadra Franco Ipsaro (oggi titolare del Bar San Domenico in Bagni di Nerone), a Matteo Anconetani (il nipote di Romeo) ed al tempio della città, dopo Piazza del Duomo: l'Arena Garibaldi, oggi stadio Romeo Anconetani. Il mondo piccolo ma la sintonia è giusta e pure i posti in aereo sono vicini ... Tra gli aneddoti quello del divano condiviso con Bernazzani pieno di soldi ... mai capito il perché. Come pure sono emersi due progetti duranti il volo. Il primo ce lo raccontiamo da tre-quattro anni. Fargli correre la maratona di Pisa con la maglia nerazzurra ed arrivo sotto la torre con la sciarpa del Pisa. E l'altro progetto ..... stay tuned!
A Brindisi ci salutiamo e qui mi carica in auto Giacomo ed imbocchiamo la superstrada, direzione Bari-Barletta. Durante le quasi due ore di viaggio, oltre alle nostre bischerate (che non mancano mai ... ) e qualche selfie a bordo, guardo l'ambientazione. Il mare a destra e le colline leggere con i secolari olivi bassissimi a sinistra. Capannoni ed aerei nella zona brindisina, edifici bianchi nella zona barese e barlettana. Curiose le entrate di alcune ville abusive con cancelli che danno direttamente in supestrada. Lungo la supestrada noto delle biciclette che vanno parallelamente all'esterno. Penso a delle ciclabili ma Giacomo mi corregge: "E' la complanare, Cumpà!". Non chiedetemi cosa vuol dire, ma è evidente che l'ignorante sono io! Guardando il panorama ricordo che da un po' di tempo si parla della Puglia come la 'California' d'Italia. Io torno dopo tanto tempo. Nel 1978 trascorsi un mese intero nel Salento leccese (Collepasso, Parabita e Gallipoli, avevo 14 anni ed ero lì per la mia prima 'fidanzatina', pugliese) e nel 1987 mi ritrovai a Bari una volta attraccato in porto di ritorno dalla Grecia ma fu toccata e fuga. In questi due giorni voglio annusare meglio questo lembo di terra, dai forti contrasti cromatici. Dal bianco degli edifici, castelli e cattedrali, con il blu del cielo e del mare.
La locale Gazzetta del Mezzogiorno ha dedicato un paginone alla serata con le foto di Giacomo e Franca che vincono la maratona di New York nel 1996 e 1998, le loro interviste, l'elenco dei 116 partecipanti alla spedizione area BAT a New York il prossimo 1 novembre, la foto della Mariella alla sua unica presenza newyorchese. Si parla anche della prossima gita, dell'agenzia di Roberto e, marginalmente, della corsa della domenica: la ViviBarletta di 10 km facente parte del 'Corri Puglia'.
Arriviamo nel centro di Barletta verso le 17.30, in anticipo e Roberto, Franca e Mariella ci accolgono e ci indirizzano verso il bed & breakfast nella strada principale dopo aver notato che qui tutto ricorda la mitica 'Disfida di Barletta', dalle cantine alle strutture ricettive. Le scale mi ricordano il Messico con i tetti a vetrata e lungo le scale una sfilza di cancelli e comandi come se avessero rubato di tutto da queste parti. Me lo conferma la robustezza della porta che costa quanto una macchina ed i molteplici sistemi di allarme. Vista la reazione del gestore del parking quando abbiamo parlato delle auto in zona, ci par di capire che l'area veda molti ladri di auto (soprattutto a Trani mentre ad Andria si occupano di rivendere il tutto ... , così mi dice Gionata il giorno dopo). In camera capisco che Roberto dormirà da solo mentre io e Giacomo nello stesso letto. Ora, si sa che a New York ci sistemavano nella stessa camera ma mai nello stesso lettone e Loredana, la compagna di Giacomo, mi ricorda di comprare i tappi per le orecchie ma in nottata accadrà di tutto (per sui sarete costretti a leggervi anche il secondo articolo per sapere com'è andata .... )
Dopo pochi minuti siamo già in strada tutti e cinque. Il centro, la bianca cattedrale di Barletta dove al suo interno è esposta una Madonna che nonn ricordo da dove provenga, mi dicono che sta qui per tutto maggio in quanto 'mese mariano', ma la mia curiosità è rapita dai due schermi tv ai lati dei loggiati della cattedrale sveva, gremitissima di gente, dove i fedeli riescono così a veder proiettato il centro della navata dove si sta svolgendo la messa. La tecnologia al servizio, in pratica. Davanti alla Cattedrale c'è l'immenso, e ripulito, castello ... anch'esso bianco e lucente!
Mariella ci porta da Michele, il proprietario del vicino negozio running 'Sport & Shoes' dove il fratello mi porta a vedere l'ampissimo magazzino sotterraneo colmo di scarpe da corsa. La vetrina sembra un omaggio 'Run Happy!' al sottoscritto. Ovviamente non manca né il tributo al più famoso cittadino barlettano (Pietro Mennea) né la statuetta di Padre Pio (che è di queste zone ed è una delle ricchezze locali). Dopo la foto di gruppo di rito, ci spostiamo in un'altra zona, quella del monumento ad Eracleo, che ormai è la vera divinità locale.
Nell'andare a zonzo per le strade di Barletta non mi è difficile notare le donne tutte 'tirate' ("attopate" si direbbe apPisa!) dai 13 anni in su, ma anche questa presenza di bambini che giocano per strada e per i campetti vari ... per me è stato come tornare o indietro nel tempo (in Italia) o direttamente negli Stati Uniti.
Aperitivo e succo (di melograno è il mio, non molto ma curiosamente gradevole anche se il colore lascia un po' a desiderare) per poi rientrare in camera per fare la doccia e/o un breve sonnellino (Giacomo appena tocca il letto si mette a russare .... Loredana docet).
Alle 20 siamo fuori e ci avviciniamo alla vicina casa di Mariella, veramente a due passi dal centro. In molti sono con i vestiti 'sportivi eleganti' d'ordinanza. Alla domanda, mia di Giacomo, che cosa significasse, dopo aver visto la pletora di donne eleganti con tacco 12 e uomini con la erre moscia, comprendiamo che il luogo dove stiamo andando per la presentazione del progetto New York è particolarmente d'elite. E così sarà. Dopo aver attraversato con Nicola (a proposito, oggi a Bari è festa, San Nicola) una zona da bonificare, così sembra, ci troviamo al Tennis club locale, in serie A fino allo scorso anno, che deve essere stato gestito come fosse un club golfistico delle nostre zone. Fee d'entrata di poco inferiore ai 5000 euro, 80 euro mensili... eppoi devi pagare i campi da tennis, l'entrata in piscina, etc. E nonostante tutto, erano 700 i soci fino a qualche tempo fa, oggi quasi dimezzati (un po' la crisi ma un po' anche una sana e rinnovata gestione del club). Luogo impeccabile, salone grande dove vengono proiettate le vittorie di Franca, Giacomo e del locale Ricatti, con Roberto e Mariella che spiegano il progetto della spedizione dei 116, quasi tutti presenti e con la distribuzione delle maglie celebrative offerte da Brooks ed Effetto Italia). Un imprenditore locale, che parteciperà anch'esso alla spedizione, sponsorizzerà le felpe, pantaloni e maglie della spedizione con la sua linea fashion. Da ex-atleta mi colpisce una sua uscita: "i veri maratoneti siamo noi imprenditori che facciamo di tutto, tirando fuori le migliori energie, per restare in piedi ed arrivare al traguardo delle nostre giornate!". Niente di più vero. Ma alle 22.30 è l'ora di tuffarsi al buffet, dopo un bel venticello fresco proveniente dal mare vuol dire la sua. Giacomo mi consiglia di mangiare la focaccia pugliese con il pomodoro ... ed ha ragione lui, è strepitosa! Ma anche il dolce non è male. Ci facciamo poi portare in centro, dove degli originali ed estemporanei fuochi d'artificio sembrano accoglierci (ma qui mi sa che festeggino sempre per ogni occasione che fa sempre bene) ed andiamo a dormire non prima di aver notato la tantissima gioventù presente che chiassosamente vive il centro, con le donne iper-taccate su questi lastroni bianchi e scivolosi (che ci terranno svegli perlomeno fino alle due di mattina) ed un curioso locale che alla prima analisi sembra una lavanderia ma che invece è un 'dispenser' di bevande, dalle bottiglie d'acqua (a 0,40 centesimi) a birra italiana Peroni o Nastro Azzurro (1 euro) o straniera come la Tennent's (a 2 euro) ... roba da far felice la movida pisana ... Qui con uno o due euro di verdure fanno dei pranzi o cene da paura!

Si conclude così il primo giorno dove New York, più di Barletta, è stato il centro delle nostre attenzioni con: due vittoriosi, gli ultimi italiani, come Giacomo Leone da Francavilla Fontana (Brindisi) nel 1996 (ultimo atleta bianco a vincere New York) e Franca Fiacconi, romana, nel 1998; il titolare dell'agenzia Roberto Fedeli (che da 30 anni porta maratoneti ed accompagnatori a New York e, comunque, ne ha corsa una qualche anno fa), il sottoscritto che ha nelle gambe 10 maratone di New York e Mariella che ha una medaglia newyorchese sul petto ed il merito di aver raccolto ben 116 (ed altri vorrebbero venire ma gli aerei non si possono inventare!) nella zona di Barletta, Andria e Trani, belli carichi ed attenti a tutto ciò che veniva detto, dopo il saluto del presidente del Tennis club, dai vari ospiti! Menzione a parte la presenza femminile: sarà di livello ed il pisano che scrive può garantire la bravura della Mariella nel selezionarle ...

Appuntamento a domani (domenica) per la parte più aggressiva e sportiva con la ViviBarletta ed il dopo ... che si preannuncia gustoso. Buonanotte (tra le braccia di Morfeo, ma forse anche addosso a Giacomo .... )

Per leggere il resoconto della domenica: clicca qui.

Fonte: Andrea Maggini