Cortina-Dobbiaco 2015: ti sei buttato da un aereo attaccato ad un pezzo di stoffa e ti preoccupi di questo?

01-06-2015 19:43 -

Descrivere quello che è successo nello scorso week end non lo trovo facile, sia perché lo devo ancora metabolizzare, sia perché è difficile dare una forma alle emozioni, sia perché a fronte della esperienza dei "passatoristi" e dei maratoneti scandinavi, la mia è ben poca cosa ma tant´è.
E´ proprio vero, "...... la vita è uguale ad una scatola di cioccolatini non sai mai quello ti capita", chi l´avrebbe detto che un venerdì di un anno fa alle 5,30 in Piazza Vittorio Emanuele sarebbe cominciata un´avventura con degli splendidi compagni di viaggio, bah (o si dice deh! )
Per tornare a noi, a fine Dicembre, carico di adrenalina e autostima per la mezza appena conclusa comincio a leggere un post di proposta che il presidente, tentatore, ogni tanto butta lì e che diventa, quasi subito virale (150 commenti!): gita a Cortina e Cortina fu.
Un lavorone, non avevo fatto i conti con l´età, con gli stress da sovraccarico, con le contratture, la bandelletta, il tensore, la scarpa giusta, la scarpa sbagliata, la scarpa scarica.... CHE PPALLE !!!! come dire il cuore sempre oltre l´ostacolo ma la testa circa 20 cm indietro !!! Mi rimetto all´esperienza e alla pazienza dello sciamano Magnum e ricominciamo, tanto manca una vita ....Vabbè tra un Vidiri e uno svidiri, come dice Camilleri, arriviamo alla mezza di Lucca. Tanto manca un mese, continuo a pensare innocentemente, faccio un lungo, qualche salita, qualche ripetuta passa la paura e ... invece la paura non passa mentre arrivano le mail encicliche papal-presidenziali talmente pignole che mia moglie, santa e accompagnatrice, decide di stamparle (così le leggiamo in autobus e non ci scappa nulla). Sabato mattina ritrovo all´ACI (e dove se no) con tutto l´occorrente per vestire una squadra olimpica (corsa al caldo, corsa al freddo, corsa bagnata) ma il runner??? Oramai siamo al punto di non ritorno si parte e staremo a vedere.
Da qui in poi è stata tutta una galoppata di sensazioni, di battute, di splendidi compagni di avventura ognuno con la sua peculiarità e il suo carisma. Il viaggio è stato un attimo con l´arrivo in posti incantati e panorami da togliere il fiato ma non ci si può fermare e quindi via con il rito del ritiro del pettorale, del pacco gara, della visita all´Expo e ai bagni chimici (oramai fanno parte del rito), il resto sono immagini che scorrono ma la testa è all´ indomani mattina e al meteo.
La sveglia non suona.... Ma che lo dico a fare (cldaf per intenderci) tanto sono già sveglio di mio, massaggio veloce della zampa e via a fare colazione, cerco di fare l´indifferente ma l´ansia e l´adrenalina salgono come del resto le perplessità. Si parte come da whatsappata presidenziale e inizia pure qua il rituale precorsa: consegna bagagli (ho messo tutto? il tempo tiene?), bagni rigorosamente chimici, foto e intruppamento in base al colore di pettorale con conseguente sfilata per le vie di Cortina e la gente che saluta dai bar e dalle finestre (come in via San Martino). Trovo Beppe, si parlotta si fanno strategie per correre assieme si ascolta un guru della C.D. apparso di fianco a me come Gandalf, il grigio, che ci spiega le sue cinque esperienze precedenti e le strategie per finirla. Sento lo start e intravedo una con una maglietta che dice " ..... If I collapse please press pause to my Garmin", partiamo alle 9,40 con precisione cadorina.
Con Beppe ci si perde quasi subito e mi trovo solo con le mie poche certezze di tenuta ma l´aria è fine, l´ossigenazione c´è (per ora), il panorama è magnifico, la gente è calorosa (e sarà una sorpresa fantastica dare il "5" a tanti bimbi e avere spettatori che fermano l´auto e scendono a vedere la corsa e a incitarti; gli stessi incitamenti ricevuti alla rotonda del CEP, a ottobre), di più non si può chiedere.
Ventiquattresimo chilometro...... mai oltrepassato, hic sunt leones, terre inesplorate che supero di slancio, insomma ogni tanto mi si incricca il ginocchio, seguo i consigli dello sciamano ipotermico faccio movimenti degni di Carla Fracci e riparto e mi rifermo e riparto e mi ririfermo e riparto, penso al Monticelli e alla sua spiegazione del mindfullness e allora sono qui e ora, in un momento magico sotto le Tre Cime, quando mi ricapita più e allora penso al "Capraia" col suo cuore sempre oltre l´ostacolo, alla determinazione di Angela, Maria Cristina e Vanessa, penso a un libro letto un po di tempo fa dove un omino, il secolo scorso, aveva organizzato dal nulla un luna park in un campo profughi, allontanando lo scoramento e la paura di non farcela semplicemente per il sorriso dei bimbi che aveva intorno e a un passaggio di quel libro che diceva (più o meno) ".....Ti sei buttato da un aereo attaccato ad un pezzo di stoffa, ti preoccupi di questo?" allora passa tutto, quelle fitte sono un ricordo e godi del momento e della gente che ti fa ala e ti applaude e ti incita leggendo il nome del pettorale e arrivi al traguardo dei 30 km superando ancora una volta te stesso e quelli che pensavi fossero i tuoi limiti apprezzando il sudore, lo sforzo e la passione.
Grazie a tutte le aquile, ad ognuno di voi rubo qualcosa, spero di essere in grado di donare qualcosa di mio anche a ciascuno voi.
E come disse quel tale che ho citato al inizio "...E non ho altro da dire su questa faccenda".

P.S.: visto che nel pacco gara c´ erano gli spaghetti, non è che devo euro 2,50 a qualcuno

Fonte: Matteo Rosa