Cortina - Dobbiaco 2015: per una magia così ...

02-06-2015 23:30 -

Da dove cominciare se non dalla fine?!
Arrivo a Dobbiaco dopo 2h e 39 minuti di fatica allo stato puro e scoppio a piangere dalla gioia, dall´emozione e soprattutto dallo stremante sforzo sostenuto...un pianto di quello a "goccioloni" inarrestabili che fanno i bimbi piccoli, ma un pianto col sorriso a trentadue denti perché essere arrivato alla fine non era né banale né scontato per me e, più di ogni altra cosa, rappresentava il raggiungimento di un obiettivo fissato ormai un anno fa quando incontrai un gruppetto di "arrancatori" e decisi che potevo provare a correre anch´io.
Da allora ne sono passate di corse, con i primi step raggiunti e i nuovi traguardi fissati: i primi 10km, i primi 15km, la prima Tre Province, il primo Criterium, il primo Trail la prima Mezza...e infine la Cortina-Dobbiaco che per me, amante delle dolomiti, rappresentava e rappresenta a maggior ragione adesso, LA CORSA.
Una corsa lunga 30km (ma chi l´avrebbe mai detto che un giorno sarei riuscito a fare una cosa del genere!!) che avevo deciso di fare anche da solo quando dopo Natale mi iscrissi in solitaria: poi per fortuna il mitico President ha deciso di organizzare anche per quest´anno (dice essere l´ultimo, chissà..) la gita che è stata un vero successo in termini organizzativi e di integrazione fra i partecipanti che quest´anno erano anche eterogenei. Perché farsi tutto il percorso mozzafiato tra gallerie, ponti a strapiombo su gole di decine di metri, correre con a fianco le Tre Cime e costeggiare il lago di Dobbiaco non sarebbe stato la stessa cosa se non avessi avuto il piacere di condividerlo con un gruppo di persone veramente stupende e affiatate accomunate da una medesima passione e da una genuinità che non si trova in altri sport.
E allora, quando sul traguardo anche "l´aquila per un giorno" Michele, compagno non preventivato di questo "viaggio", mi dice che anche a lui viene da piangere, capisco che nelle nostre lacrime c´è veramente tutta la passione e la forza di volontà che devono essere parte integrante di un runner; poi, che sia dipeso dallo sforzo, dall´emozione dei paesaggi o dalla commovente stenderia di mani dei bambini ansiosi di battere il cinque a questi 5400 atleti più o meno improvvisati, ha poca importanza. L´importante a questo punto è riuscire ad emozionarsi così perché come cantava qualcuno " E ho guardato dentro un´emozione, e ci ho visto dentro tanto amore..che ho capito perché non si comanda al cuore " (Vasco Rossi)
Aprire le braccia, volteggiando come un Aquila sul traguardo è stato il mio modo per dire a tutti, ma proprio tutti, GRAZIE perché senza i Pisa Road Runners non sarei stato capace di raggiungere questi risultati e quelli che verranno e quindi ora posso concludere la frase del titolo: "Per una magia così dice...val la pena vivere" (Ligabue)


Fonte: Graziano Cassi