Triathlon Sprint di Portoferraio: e pensare che non sapevo come si scrivesse Triathlon ...

11-06-2015 15:33 -

.....e poi il 28 aprile alle 8.35 del mattino arriva sulla chattina di WhatsApp il messaggio di Beppe "Faccio presente a tutti i triatleti e a tutti gli aspiranti tali che il 30 aprile scade (...) per l´iscrizione alle gare il 7 giugno a Portoferraio..."

Volevo provare il Triathlon da un anno; me l´ero promesso un anno fa dopo l´esordio dei miei compagni di squadra all´Elba. Avevo un anno di tempo per prepararmi nel nuoto e con la bici. Nel mentre, però, c´è stata la mia prima Maratona a Verona (il 5 ottobre 2015) e c´ho voluto mettere a pochi mesi di distanza anche quella di Roma (il 22 marzo 2016) e siccome non mi chiamo "Battaglia"  ... ho dedicato alla preparazione delle maratone tanto tempo ed energie.

Nel corso di nuoto però sono stata puntuale aggiungendo spesso alle due volte del corso settimanale anche qualche nuotata solitaria il sabato mattina perché anche se ho due dita dei piedi attaccate come l´Uomo di Atlantide e un segno zodiacale da nuotatrice (pesci) in acqua sono a mio agio come un gatto!
E dirò di più: nuotare non mi piaceva, specie in inverno e invece ora è diventato piacevole. Questo grazie soprattutto a Nicola Carradossi che è stato un istruttore fantastico.

Ma torniamo al tema, dovevo rispondere a quel messaggino di Beppe...scrivevo e cancellavo.... "ma forse sarebbe meglio aspettare Forte de Marmi a settembre" ....e poi alla fine grazie anche a qualche compagno di squadra che mi ha spronata, mi sono convinta e alle 21 di sera è partito il mio "Ok Io ci sarò! " ....e se si dice una cosa si fa.
Quindi "testa bassa e pedalare" ma anche ..."testa alta e correre" e "testa dritta e nuotare"

La mia compagna, come me, esordiente, la Zetina è stata fondamentale in questo mese di preparazione.
E´ con lei che ho condiviso quei primi esperimenti di allenamenti combinati.
Eravamo due "imbranate" totali ma memorizzavamo consigli e suggerimenti e ci siamo ritrovate a pedalare sul Ciapino e subito dopo a correre sui Condotti....o a pedalare con lo zaino in spalla verso il mare e dopo "picchiarci" con le mute e nuotare a Marina.

E poi arriva il fatidico giorno.

Portoferrario, Provincia di Livorno, Toscana, Italia.
Latitudine 42°48´45´´ 00 N, Longitudine 10°18´56´´16 E
Ore 0 9:00 a.m
Ora si fa sul serio.

Quella "Zona Cambio" tanto raccontata è li davanti alla porta vecchia del Paese.
Vedo tutti questi triatleti performanti che si muovono con esperienza.
Ho il pettorale 153, devo portare la bici al n. di parcheggio corrispondente e piazzare tutte "le mie cosine" nel loro posto per le sessioni dopo il nuoto. Non è difficile ma ...è pur sempre la prima volta! Vicino a me ci sono tutti i miei compagni che mi aiutano e mi tranquillizzano "staiserenaraffa" (cit.)
Non perdo mai di vista la Zetina...anche per lei è la prima volta ma è più brava e più sicura in tutto; a inizio viaggio le ho detto "Zetina fino alla partenza non mi abbandonare!!!"

Gli uomini sono in acqua in attesa del via. Appena il primo di loro arriva alla prima boa partiamo noi donne.
Un attimo dopo la loro partenza sono in acqua e galleggio sulla linea di partenza. Tutte le donne concentrate in silenzio guardano avanti; il primo uomo sta arrivando alla boa...
Ma ...la Zetina dov´è...??? E così nel silenzio temendo di averla persa urlo "ZETINA DOVE SEIIII?" ...Tutte si girano verso di me e mi guardano come se fossi una pazza....ma chissene !
La Zetina: "Raffa sono qui!" .
Ok si può partire...e si parte davvero!

Se mai deciderò di intraprendere un´altra professione farò la sarta.....gli zig zag sono il mio punto di forza. Ho perso il conto di quante volte la barca giuria mi ha fischiato per farmi rientrare nella giusta traiettoria!
Ma quei 750 metri bene o male, più male che bene riesco comunque a finirli e torno finalmente nel mio ambiente naturale: la terra e corro nel corridoio dove mi aspetta la bici.
Il passaggio di posizione da orizzontale a verticale rende il mondo girevole, così mi siedo sul "red carpent" e mi sfilo la muta, cambio scarpe e metto il casco, il pettorale (che però in bici deve stare sulla schiena) e quando torno in posizione eretta l´equilibrio miracolosamente è tornato: potere del labirinto..

In zona cambio non ci sono quasi più bici ...ma non è questo il momento di farsi prendere da una sindrome da abbandono..
Percorso mangia e bevi che comunque riesco a gestire. I cambi "dai-dai" li ho imparati (grazie anche di questo Zetina) e riesco anche a superare qualcuno con mia grande soddisfazione.

E rieccomi alla zona cambio. Sono un soldatino: scendo dalla bici come da regolamento, corricchio sul tappeto e senza indugio imbocco il corridoio giusto dove parcheggiare la bici. Sono veloce ora: cambio scarpe, cappellino e giro il pettorale sul davanti. Ora c´è la sessione corsa e sono contenta, penso che finalmente ora me la godo un po´ e mi rilasso....e penso male!

E chi se lo immaginava un percorso in salita come quello? Scale, scalini, scaloni, pendenze, falsi piani fino alla rocca antica...nonfinivapiù! Faceva un caldo tremendo; stanchezza, fiato corto e poi quelle frecce del percorso spesso mendaci e/o equivoche...e io volevo arrivare!
Nonostante tutto ho superato alcune concorrenti e poi la strada ha cominciato a scendere e il porto ad avvicinarsi.

Sapevo che sarei arrivata tra le ultime ma che non avrei mai mollato e che all´arrivo avrei trovato (come di fatto è successo) Beppe e tutti i miei compagni.
Ho abbracciato tutti, gioito ed esultato con loro!

Non solo ce l´ho fatta, mi sono anche divertita !
Il mio prossimo obiettivo nel triathlon?
Quello di trovare un po´ più di bici nella zona cambio quando uscirò dal mare! 


Fonte: Raffaella Menconi