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Passatore 2015: c´ero anch´io e soffrendo ma anche godendo, sono arrivato in fondo
05-06-2015 19:07 - Eventi a cui partecipiamo









Ma che vivi soprattutto, passo dopo passo, dentro di te, nella fatica, cercando le risorse per arrivare fino in fondo.
La distanza la rende unica, o quantomeno non comune: 100km, che messi uno dietro l´altro sono 100mila metri e chissà quanti passi. E poi c´è l´ambiente. Un angolo di Appennino stupendo, tra Toscana ed Emilia, rimasto intatto dalla cementificazione e le sue villette a schiera. Nei boschi del Passator Cortese, il brigante Stefano Pelloni, sorta di Robin Hood romagnolo, che nei primi decenni dell´Ottocento derubava ai ricchi e divideva con generosità i suoi bottini con la gente.
Passiamo alla fase operativa : primo passo realizzare il POP ( piano operativo Passatore ) pertanto nei giorni precedenti incontro con Enrico e in collegamento viva voce con Francesco redigiamo il POP.
Le info di Francesco (3 Passatori) sono estremamente utili , peccato della sua assenza sarà per il prossimo anno. Aggiungiamo anche le info di Marcellone (10 passatori) e il POP è terminato.
Appuntamento con Enrico sul treno per Firenze che passa da Pontedera alle 12:10, ecco finalmente il regionale , un bacione a mia moglie " tranquilla tornerò con la medaglia " risposta " non importa la medaglia importa che tu torni ".
Arriviamo a Firenze , piazza Strozzi la vestizione e per la prima volta in una competizione decido di lasciarmi al collo il mio compagno di vita : Tao
Via Calzaiuoli si è riempita allegramente di 2.504 partecipanti .
Entro nella gabbia e accanto a me due veri leoni di 76 e 74 anni alla loro 10 edizione del Passatore.
Finalmente lo sparo del via e dopo 2 minuti passiamo sul rilevatore, si inizia e subito siamo travolti dal tifo assordante di Piazza del Duomo.
Prima della collina di Fiesole davanti a me un signore over age : scusi non voglio essere scorte ma quanti anni ha ? compiuti 90 . Calorosa stretta di mano .
Poco dopo la collina di Fiesole, dove Firenze appare ancora più bella. Dieci chilometri x arrivare alla "Vetta Tre Croci" , al ristoro una gentile signora mi chiede "sale" " no vorrei scendere " , capisco che è il momento di integrare con zuccheri.
Ecco finalmente si scende per una quindicina di chilometri, fino a Borgo San Lorenzo, tutti i paesini e i borghi toccati dal percorso sono coinvolti e partecipano al tifo.
L´antico comune del Mugello segna l´inizio di una salita durissima che, attraverso sedici chilometri di ascesa conduce al temuto Passo della Colla, a oltre 900 metri sul livello del mare. Una salita che mette a dura prova gambe e testa, che fa rivivere le centinaia di ore di allenamento e la forza e la voglia di non mollare.
Enrico ha freddo è giusto che lui faccia la sua corsa, vai capranico vai e non girarti.
Gli ultimi km di salita sono veramente impegnativi e tutti quelli che fanno assistenza ad amici o parenti non fanno mancare il proprio tifo e il proprio supporto a tutti.
Sono al passo della Colla e capisco finalmente perchè si chiama "Colla" ............... è un vero "appiccume".
Enrico non lo vedo, giustamente deve essere ripartito tropo freddo per aspettarmi.
Cerco il mio zaino colore rosso della maratona di roma è uguale a altri 10 zaini , trovato, mi cambio bevo la porzione magica 800ml + 6% zucchero e un minuscolo cucchiaio di sale, sono pronto per ripartire ma grande errore sono senza lucina frontale , perchè ? mi sono domandato diverse volte la motivazione ma ad oggi non ho ancora trovato la giusta risposta.
Appena ho visto il cartello del 50esimo km mi sono ricordato in quell´istante di aver appena battuto il mio record di lunghezza in corsa....e me ne mancavano "solo" altri 50!!!!
La discesa al buio è stata sicuramente per me la parte più emozionante e più suggestiva di questa corsa con le lucciole a farci compagnia, la luna piena ad illuminarci la strada e la miriade (almeno per la prima parte) di lucine frontali, led ad intermittenza e catarifrangenti a creare un bellissimo gioco di luci.
Col passare delle ore di podisti e di accompagnatori ce ne sono sempre meno, il buio di conseguenza è molto più buio di prima, decido di messaggiare con casa ogni 10 km mi sento meno solo e poi tranquillizzo i miei cari che sono in ansia dal 1 km.
Gli ultimi 40 sono stati un calvario per via di un dolorosissimo durone, sotto la pianta dei piedi, grande come oliva.
Sono stanco e non riesco più a correre in salita, inizio a fare parecchi pezzi di strada camminando, ovviamente mi raffreddo molto più velocemente.
I ristori ormai sono fondamentali per bere bevande calde e provare a mangiare qualcosa.
Ecco la gara è cominciata qui. La mia personale Olimpiade della fatica. Camminavo per 500 mt e correvo per 1500, il momento più eccitante quando iniziavo a comminare il momento più doloroso quando iniziavo a correre i 1500, è un gioco che mi fa compagnia fino all´80 km.
Mancano 20 km, corro per 500 e cammino per altri 500, le batterie sono empty..ssime .
Decido di camminare e correre nell´erba sul ciglio della strada, per alleggerire il dolore di ogni appoggio del piede sinistro, ma accidentalmente entro in una buca e cado, nessun danno alla caviglia ma devo stare piu attento.
Sono al 90esimo mancano 10 chilometri, finalmente la soddisfazione di poter contare i chilometri rimanenti facendo un countdown immaginario.
Le luci dell´alba , Il traguardo è lì a un passo, e con esso un mondo di emozioni impossibili da raccontare.
Entro in Faenza e mancano 5 km vado sempre a rilento camminando, sento il profumo dell´arrivo, passano tutti i dolori e così gli ultimi 2 km corro a 5:10 direi non corro ma "gazzello".
Piove sul mio mento, sono le lacrime continue dell´ultimo kilometro vedo il traguardo è il momento di ringraziare prendo il mio Tao e con le braccia verso il cielo ringrazio chi mi ha dato la forza di mettere il piede sul 100esimo kilometro.
Il Passatore è "Olimpiade della follia" che ho concluso. Sono felice di esserci riuscito.........soffrendo ma anche godendo.....
Fonte: Marco Mancini