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Ripetute ai Condotti (parte 4): bis di 22 aquile!
21-04-2015 23:51 - Arrancate, allenamenti, ritrovi e stage
Ancora 22 partecipanti alle ripetute (iuvant) ai Condotti (Asciano) con la stessa splendida luce del sole che dal mare sbatte meravigliosamente sugli archi dell´acquedotto mediceo che unisce Pisa al monte Pisano.
Stavolta la seduta doveva creare due stimoli.
3 volte 3.000 metri, senza recupero da fermo ma con recupero attivo al ´ritmo gara della mezzamaratona (di Lucca)´. In base alle precedenti ripetute ´massimali´, la prima e la terza frazione dovevano essere veloci, ma leggermente più lente dei 3000 massimali registrati la precedente settimana (sicuramente più veloci del ritmo gara tenuto a Carrara, quindi sopra soglia seppur di poco).
Il 3000 centrale (quello più lento dei tre) serviva per iniziare ad abituare la cavalcata in maniera ´riposante´, creando una normalità, figlia delle più veloci due frazioni che la circondavano.
Non solo. Il lavoro aveva la funzione anche di avviare il fisico al ´cambio di ritmo´ ed il ritorno, con la terza frazione, ad un ritmo più alto (difficile per tutti) aveva la specifica funzione di ´allenare´ all´eventualità di una crisi metabolica. E´ vero che è un allenamento più attinente al maratoneta, ma le crisi avvengono anche durante una mezzamaratona se si è partiti troppo veloci o a fronte di ´furti di sangue´ o di situazioni che, comunque, implicano un adeguamento fisiologico ad un ritmo che non si riesce più a tenere. Abituarsi a ´saltare´ è utilissimo!
Un altro tassello verso l´obiettivo.
Martedì prossimo si lavora sul mantenimento del ritmo, ma ormai siamo in ´scarico´.
Fonte: Andrea Maggini
Stavolta la seduta doveva creare due stimoli.
3 volte 3.000 metri, senza recupero da fermo ma con recupero attivo al ´ritmo gara della mezzamaratona (di Lucca)´. In base alle precedenti ripetute ´massimali´, la prima e la terza frazione dovevano essere veloci, ma leggermente più lente dei 3000 massimali registrati la precedente settimana (sicuramente più veloci del ritmo gara tenuto a Carrara, quindi sopra soglia seppur di poco).
Il 3000 centrale (quello più lento dei tre) serviva per iniziare ad abituare la cavalcata in maniera ´riposante´, creando una normalità, figlia delle più veloci due frazioni che la circondavano.
Non solo. Il lavoro aveva la funzione anche di avviare il fisico al ´cambio di ritmo´ ed il ritorno, con la terza frazione, ad un ritmo più alto (difficile per tutti) aveva la specifica funzione di ´allenare´ all´eventualità di una crisi metabolica. E´ vero che è un allenamento più attinente al maratoneta, ma le crisi avvengono anche durante una mezzamaratona se si è partiti troppo veloci o a fronte di ´furti di sangue´ o di situazioni che, comunque, implicano un adeguamento fisiologico ad un ritmo che non si riesce più a tenere. Abituarsi a ´saltare´ è utilissimo!
Un altro tassello verso l´obiettivo.
Martedì prossimo si lavora sul mantenimento del ritmo, ma ormai siamo in ´scarico´.
Fonte: Andrea Maggini