Mezza maratona di Trento: il racconto del trentino Vittorio Gazzini
29-09-2022 19:04 - Eventi a cui partecipiamo
Mi sono iscritto alla mezza maratona di Trento il giorno di apertura delle iscrizioni, anzi ad essere preciso mi sono iscritto appena le hanno aperte (per una volta tanto sono stato il più veloce!!!): ci tenevo a correre dove sono cresciuto anche se devo ammettere che ho trovato la città profondamente cambiata (in meglio).
Nei mesi successivi all’iscrizione ho constatato che il mio calendario di ottobre si stava intasando così ho passato tutto settembre a ripetermi che sarei dovuto andare con calma, godermi la sgambata. Nella mia mente era tutto chiaro fintanto che lo speaker non ha detto “i runner sono pregati di posizionarsi in griglia”, da lì il solito buio mentale fino alla salita del castello del Buonconsiglio al 12imo km, ma andiamo per ordine…
Arrivo a Trento città con un anticipo siderale rispetto alla gara (oltretutto non ho dovuto cercare parcheggio perché per gli atleti era riservato a 200 m dalla partenza), ho il tempo per guardarmi attorno, fare due passi: piazza Dante la hanno proprio rifatta per bene (sembrava una giungla in cui nessuno si addentrava quando stavo a Trento), ci sono vigili e volontari ovunque che stanno chiudendo le vie. Comincio con il riscaldamento: la piazza con le vie laterali è talmente ampia che quasi non incrocio nessuno degli altri 600 iscritti. L’unico momento in cui siamo ammassati è la partenza ma il lunghissimo rettilineo dopo 500 m permette alla gente di distanziarsi senza problemi… lunghissimo rettilineo in cui è presente molta gente ad incitare i corridori, come in tutto il resto del tracciato: le persone erano divertite da questo evento.
Il percorso attraversa più volte la città senza mai ripassare per lo stesso punto (tranne al ristoro del km 10) e passa per tutti i punti turistici, MUSE, castello del Buonconsiglio, palazzo delle Albere, ecc. e mi ha permesso di vedere quanto sia cambiata la città negli ultimi anni in cui, nonostante tornassi in Trentino costantemente, non avevo più messo piede.
Ma torniamo alla gara, sono andato avanti a testa bassa assieme al gruppetto che si era formato poco dopo la partenza fino alla salita del castello del Buonconsiglio dove ho guardato per la prima volta l’orologio e mi sono reso conto che stavo andando troppo veloce per il mio livello o meglio, avrei potuto continuare così (ma non so se ce l’avrei fatta fino alla fine), se avessi camminato tutta la mezza maratona di Pisa della settimana successiva, così ho rallentato. A 2 km dalla fine mi stavo assestando su un ritmo veramente blando ma è passata di fianco un’atleta di Urbino che ha fatto come il Maggini durante le ripetute in salita della scorsa primavera: mi ha urlato qualcosa del tipo “Pisa, che c***o fai? Più veloce” e allora di riflesso sono ripartito mettendo il turbo. L’ultimo km è interamente nel centro storico sul lastricato, perfettamente transennato e con gente ovunque ad incitare, un’ultima svolta e mi ritrovo in via Belenzani con vista Duomo e fontana di Nettuno, sono arrivato. Ampio spazio per i corridori in un’area interamente transennata e nel sacchetto di fine corsa ho piacevolmente trovato prodotti freschi (pizza, bombolone farcito, panini alle noci). Sono soddisfatto di questa avventura in terra natia e sicuramente la rifarò 😊: l’organizzazione è stata impeccabile, attenta e preparata e il pubblico durante l’intero circuito è stato un’ottima cornice circondato dalla cornice più ampia delle montagne alle loro spalle.
Prima che mi dimentichi, in tanti mi hanno fatto i complimenti per il nostro abbigliamento sportivo e soprattutto i manicotti hanno riscosso un successo mostruoso!
Fonte: Vittorio Gazzini
Nei mesi successivi all’iscrizione ho constatato che il mio calendario di ottobre si stava intasando così ho passato tutto settembre a ripetermi che sarei dovuto andare con calma, godermi la sgambata. Nella mia mente era tutto chiaro fintanto che lo speaker non ha detto “i runner sono pregati di posizionarsi in griglia”, da lì il solito buio mentale fino alla salita del castello del Buonconsiglio al 12imo km, ma andiamo per ordine…
Arrivo a Trento città con un anticipo siderale rispetto alla gara (oltretutto non ho dovuto cercare parcheggio perché per gli atleti era riservato a 200 m dalla partenza), ho il tempo per guardarmi attorno, fare due passi: piazza Dante la hanno proprio rifatta per bene (sembrava una giungla in cui nessuno si addentrava quando stavo a Trento), ci sono vigili e volontari ovunque che stanno chiudendo le vie. Comincio con il riscaldamento: la piazza con le vie laterali è talmente ampia che quasi non incrocio nessuno degli altri 600 iscritti. L’unico momento in cui siamo ammassati è la partenza ma il lunghissimo rettilineo dopo 500 m permette alla gente di distanziarsi senza problemi… lunghissimo rettilineo in cui è presente molta gente ad incitare i corridori, come in tutto il resto del tracciato: le persone erano divertite da questo evento.
Il percorso attraversa più volte la città senza mai ripassare per lo stesso punto (tranne al ristoro del km 10) e passa per tutti i punti turistici, MUSE, castello del Buonconsiglio, palazzo delle Albere, ecc. e mi ha permesso di vedere quanto sia cambiata la città negli ultimi anni in cui, nonostante tornassi in Trentino costantemente, non avevo più messo piede.
Ma torniamo alla gara, sono andato avanti a testa bassa assieme al gruppetto che si era formato poco dopo la partenza fino alla salita del castello del Buonconsiglio dove ho guardato per la prima volta l’orologio e mi sono reso conto che stavo andando troppo veloce per il mio livello o meglio, avrei potuto continuare così (ma non so se ce l’avrei fatta fino alla fine), se avessi camminato tutta la mezza maratona di Pisa della settimana successiva, così ho rallentato. A 2 km dalla fine mi stavo assestando su un ritmo veramente blando ma è passata di fianco un’atleta di Urbino che ha fatto come il Maggini durante le ripetute in salita della scorsa primavera: mi ha urlato qualcosa del tipo “Pisa, che c***o fai? Più veloce” e allora di riflesso sono ripartito mettendo il turbo. L’ultimo km è interamente nel centro storico sul lastricato, perfettamente transennato e con gente ovunque ad incitare, un’ultima svolta e mi ritrovo in via Belenzani con vista Duomo e fontana di Nettuno, sono arrivato. Ampio spazio per i corridori in un’area interamente transennata e nel sacchetto di fine corsa ho piacevolmente trovato prodotti freschi (pizza, bombolone farcito, panini alle noci). Sono soddisfatto di questa avventura in terra natia e sicuramente la rifarò 😊: l’organizzazione è stata impeccabile, attenta e preparata e il pubblico durante l’intero circuito è stato un’ottima cornice circondato dalla cornice più ampia delle montagne alle loro spalle.
Prima che mi dimentichi, in tanti mi hanno fatto i complimenti per il nostro abbigliamento sportivo e soprattutto i manicotti hanno riscosso un successo mostruoso!
Fonte: Vittorio Gazzini