Triathlon Olimpico della Versilia. Il primo Olimpico di Guia.
24-10-2022 17:17 - Triathlon, Bike, Duathlon, Aquathlon, Nuoto per Tri, etc
Il mio primo Olimpico
Quando mi sono iscritta all’Olimpico di Cervia ho pensato che tanto c’era tempo e potevo rivendere l’iscrizione … questo è stato lo spirito! Poi è iniziata la preparazione e nonostante avessi già testato le distanze l’idea era quella di aver fatto il passo più lungo della gamba! Per una come me che fino a tre anni fa nuotava con la testa fuori dall’acqua, aver fatto qualche sprint era già un risultato enorme e mi potevo accontentare. Effettivamente quando la gara è stata annullata ho tirato un sospiro di sollievo pensando che fosse stata la mano dal cielo a salvarmi .. poi l’Olimpico della Versilia: l’ultima chance! Non mi iscrivo perché con gli allenamenti ho mollato , poi si iscrive anche Angela che mi incoraggia , ne parlo in bici con Raffa che al solito mi descrive una gara idilliaca , senza cancelli , vicina a Pisa e poi siamo tutti insieme e poi porti punti alla squadra e poi ci si diverte e poi e poi … insomma dico di sì, chiamo Andrea per sentire se è ancora possibile iscriversi ( sperando che mi dica di no ovviamente ) e domenica mattina sono sulla spiaggia con il cuoricino … Tutti carichi abbestia e io che vengo ripresa anche dalla speaker perché la guardo male mentre vuole battere il cinque … non sono carica per niente e quel mare grigio con quelle onde iniziali mi paralizza e infatti appena partita annaspo , mi manca il fiato , troppa paura e troppa tensione . Non ce la posso fare ,vedo le mie compagne ormai che nuotano e io non faccio due bracciate . Mi ritiro e davanti a me sfrecciano le immagini del ritiro a Marina di Pisa , faccio il bis! Davanti a me intanto una sventurata viene raccolta dal sup… io sono la prossima - penso- e infatti il ragazzo con del soccorso mi fa cenno, ma eroicamente rispondo con il pollice alzato. Mi dico di arrivare alla prima boa almeno per consumare un po’ di calorie , motivazione poco sportiva ma valida per le malate di mente come me … cerco di calmarmi e anche il mare si calma passata la prima boa; riprendo il respiro e il controllo e comincio a convincermi che ce la posso fare e che sarà una gioia immensa se finisco questo olimpico del cazzo! Nuoto finalmente , sbaglio direzione, ma mi correggo con l’aiuto della ragazza fantastica sul sup che mi incoraggia, bevo un po’ ma non mi impanico e raggiungo la seconda boa e poi la terza e finalmente guadagno la riva dove trovo anche il comandante , una specie di Polifemo che mi porge una manona e si congratula … forse mi davano ormai per spacciata ! Passo alla bici ma ormai è tutto in discesa , seguo un paio di ragazze e sfrutto la scia - Number one docet - e passo alla corsa , la sofferenza pura . Non è una passeggiata urla Il Salvatici che è già arrivato buon per lui … ci vuole pazienza mi dico, tanta pazienza e concentrazione e arrivo . Incrocio i compagni di squadra e ci basta uno sguardo per riconoscere lo stesso sacrificio e la stessa passione: vedo Nicola, Andrea, Paola, Angela, Raffa, Francesco, Waltere testa bassa e volti contratti. Sono tre giri e sembrano non finire mai ma anche quei 10 km passano e taglio finalmente il traguardo !
Dedico questa che per me è una grande vittoria a chi mi chiedeva cosa sarebbe cambiato nella mia vita a mettere la testa sott’acqua… Posso rispondere ora che mi è servito ad andare al largo! Grazie alla mia squadra , ai compagni e alle compagne , perché il sostegno e la condivisione valgono di più degli aminoacidi essenziali e in particolare ad Andrea e Paola che sono il cuore che batte !
Fonte: Guia Bessi
Quando mi sono iscritta all’Olimpico di Cervia ho pensato che tanto c’era tempo e potevo rivendere l’iscrizione … questo è stato lo spirito! Poi è iniziata la preparazione e nonostante avessi già testato le distanze l’idea era quella di aver fatto il passo più lungo della gamba! Per una come me che fino a tre anni fa nuotava con la testa fuori dall’acqua, aver fatto qualche sprint era già un risultato enorme e mi potevo accontentare. Effettivamente quando la gara è stata annullata ho tirato un sospiro di sollievo pensando che fosse stata la mano dal cielo a salvarmi .. poi l’Olimpico della Versilia: l’ultima chance! Non mi iscrivo perché con gli allenamenti ho mollato , poi si iscrive anche Angela che mi incoraggia , ne parlo in bici con Raffa che al solito mi descrive una gara idilliaca , senza cancelli , vicina a Pisa e poi siamo tutti insieme e poi porti punti alla squadra e poi ci si diverte e poi e poi … insomma dico di sì, chiamo Andrea per sentire se è ancora possibile iscriversi ( sperando che mi dica di no ovviamente ) e domenica mattina sono sulla spiaggia con il cuoricino … Tutti carichi abbestia e io che vengo ripresa anche dalla speaker perché la guardo male mentre vuole battere il cinque … non sono carica per niente e quel mare grigio con quelle onde iniziali mi paralizza e infatti appena partita annaspo , mi manca il fiato , troppa paura e troppa tensione . Non ce la posso fare ,vedo le mie compagne ormai che nuotano e io non faccio due bracciate . Mi ritiro e davanti a me sfrecciano le immagini del ritiro a Marina di Pisa , faccio il bis! Davanti a me intanto una sventurata viene raccolta dal sup… io sono la prossima - penso- e infatti il ragazzo con del soccorso mi fa cenno, ma eroicamente rispondo con il pollice alzato. Mi dico di arrivare alla prima boa almeno per consumare un po’ di calorie , motivazione poco sportiva ma valida per le malate di mente come me … cerco di calmarmi e anche il mare si calma passata la prima boa; riprendo il respiro e il controllo e comincio a convincermi che ce la posso fare e che sarà una gioia immensa se finisco questo olimpico del cazzo! Nuoto finalmente , sbaglio direzione, ma mi correggo con l’aiuto della ragazza fantastica sul sup che mi incoraggia, bevo un po’ ma non mi impanico e raggiungo la seconda boa e poi la terza e finalmente guadagno la riva dove trovo anche il comandante , una specie di Polifemo che mi porge una manona e si congratula … forse mi davano ormai per spacciata ! Passo alla bici ma ormai è tutto in discesa , seguo un paio di ragazze e sfrutto la scia - Number one docet - e passo alla corsa , la sofferenza pura . Non è una passeggiata urla Il Salvatici che è già arrivato buon per lui … ci vuole pazienza mi dico, tanta pazienza e concentrazione e arrivo . Incrocio i compagni di squadra e ci basta uno sguardo per riconoscere lo stesso sacrificio e la stessa passione: vedo Nicola, Andrea, Paola, Angela, Raffa, Francesco, Waltere testa bassa e volti contratti. Sono tre giri e sembrano non finire mai ma anche quei 10 km passano e taglio finalmente il traguardo !
Dedico questa che per me è una grande vittoria a chi mi chiedeva cosa sarebbe cambiato nella mia vita a mettere la testa sott’acqua… Posso rispondere ora che mi è servito ad andare al largo! Grazie alla mia squadra , ai compagni e alle compagne , perché il sostegno e la condivisione valgono di più degli aminoacidi essenziali e in particolare ad Andrea e Paola che sono il cuore che batte !
Fonte: Guia Bessi